venerdì 26 gennaio 2018

Recensione di “L’assassinio di Florence Nightingale Shore” di Jessica Fellowes

Ciaoooooooo!!! Sono in mutua da una settimana e non mi sono ancora ripresa, mannaggia!

Per lo meno mi è passato il mal di testa, così ho potuto dedicarmi alla lettura di questo splendido giallo, che ho gentilmente suggerito alla mia amica Luisa come regalo di Natale per me 😂😂😂!

Non riesco più a contenere l’entusiasmo che mi ha trasmesso questa lettura, per cui ve lo presento di corsa!


CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA






AUTORE: Jessica Fellowes
TITOLO: L’assassinio di Florence Nightingale Shore
PAGINE: 391
EDIZIONE: ottobre 2017 Neri Pozza
PERCHÉ L'HO LETTO: da quando è uscito, tantissime blogger sono impazzite e così  ho voluto testarlo anche io. Che scelta felicissima ho preso!!
GENERE: giallo


TRAMA

Il 12 gennaio 1920 l'infermiera Florence Nightingale Shore arriva a Victoria Station nel primo pomeriggio, in taxi, un lusso che ritiene di meritare a un passo dalla pensione e dopo una vita di sacrifici. Il mezzo di trasporto si intona, infatti, alla sua pelliccia nuova, regalo che si è concessa per il compleanno e che ha indossato per la prima volta solo il giorno precedente. Dopo aver acquistato un biglietto di terza classe per Warrior Square, Florence Nightingale Shore si accomoda nell'ultimo vagone, dove attende che il treno si metta in movimento. Poco prima della partenza nel suo scompartimento entra un uomo con un completo di tweed marrone chiaro e un cappello. È l'ultima volta che qualcuno la vedrà viva. Il giorno stesso, sulla medesima tratta, la diciottenne Louisa Cannon salta giù da un treno in corsa per sfuggire all’opprimente e pericoloso zio, che vorrebbe sanare i propri debiti «offrendo» la nipote a uomini di dubbia reputazione. A soccorrerla è un agente della polizia ferroviaria, Guy Sullivan, un ragazzo alto e allampanato, gli incisivi distanti e gli occhiali spessi e tondi che gli scivolavano sempre sul naso. Affascinato dalla determinazione della giovane, Guy si offre di aiutarla a raggiungere Asthall Manor, nella campagna dell’Oxfordshire, dove la ragazza deve sostenere un colloquio di lavoro come cameriera addetta alla nursery presso la prestigiosa famiglia Mitford. Louisa riesce a farsi assumere, divenendo istitutrice, chaperon e confidente delle sei sorelle Mitford, specialmente della sedicenne Nancy, una giovane donna intelligente e curiosa con un talento particolare per le storie, talento che le permetterà poi di essere una delle più sofisticate e brillanti scrittrici britanniche del Novecento. Sarà proprio la curiosità di Nancy a spingerla a indagare, con l'aiuto di Guy, sul caso che sta facendo discutere tutta Londra: quello dell’infermiera assalita brutalmente sulla linea ferroviaria di Brighton. Basato sul vero omicidio, rimasto irrisolto, di Florence Nightingale Shore, questo è il primo romanzo di una serie di avvincenti gialli ambientati nell’Inghilterra degli anni Venti e Trenta, con protagoniste le sei «leggendarie» sorelle Mitford. 

RECENSIONE

Il primo dei sei romanzi che vede protagoniste le sorelle Mitford inaugura sicuramente nel migliore dei modi questa serie. La scrittrice (nipote d’arte e autrice di cinque libri su Downtown Abbey) ci cala nella tipica ambientazione inglese dei primi decenni del Novecento: tra i sobborghi più poveri di Londra nei capitoli iniziali della vicenda, nella campagna circostante ad Asthall Manor per buona parte del racconto e a Londra zona benestante per alcuni episodi.
Due parole sui miei personaggi preferiti:
1) Florence Nightingale Shore, infermiera durante la cruenta prima guerra mondiale ad Ypres, si distingue per carisma e coraggio, sempre in grado di avere una parola di conforto per soldati provati dalle più estreme prove; sfortunata protagonista suo malgrado, proprio all’inizio della meritata pensione, nonostante la sua terribile dipartita, vive nelle pagine del libro e il desiderio di farle giustizia trasuda in ogni pagina; dal punto di vista più strettamente letterario, mi ha piacevolmente colpito l’inserimento delle lettere alla persona amata che rendono più comprensibile quanto accade;
2) Louisa Cannon, diciassettenne orfana di padre che vive di stenti con la madre e lo zio, personaggio terribile che, dopo averle insegnato ad “alleggerire” le tasche altrui, vuole “usarla” anche per saldare i suoi debiti di gioco. È il mio personaggio preferito: adoro come la giovane combatte allo stremo questa situazione, non esitando a gettarsi dal treno in movimento per evitare la squallida vita che le si parava davanti. Con tutte le sue forze, si tira su le maniche e trova un lavoro che le permette di aiutare la mamma, ma soprattutto di iniziare un’esistenza dignitosa. Troverà molte persone che le si affezioneranno, a partire da Nancy, la più vecchia delle sei sorelle Mitford, a cui fa da tata, alla collega Nanny Blor, a Guy, poliziotto ferroviario che si occupa delle indagini sull’omicidio;
3) Guy Sullivan con i suoi occhialoni cadenti, il ciuffo ribelle e gli incisivi distanti ha tutta la mia simpatia: dal primo momento che vede Louisa se ne innamora e diventa il suo angelo custode. La cura, le presta il denaro per arrivare al colloquio di lavoro dai Mitford, la tratta con la gentilezza a cui non è abituata e più avanti la coinvolgerà nelle sue indagini sull’omicidio di Florence. Poco considerato rispetto ai suoi fratelli, più meritevoli di lui, semplice poliziotto ferroviario, poiché andati al fronte (e non tutti ritornati), con caparbietà decide di risolvere il caso, nonostante i suoi superiori lo abbiano archiviato e addirittura licenziato lui per non aver seguito l’ordine di non occuparsene più.
La sua semplicità, timidezza, gentilezza, accanto a decisone, coraggio e caparbietà, lo rendono un personaggio a cui sarà impossibile non affezionarsi;
4) Nancy Mitford, sinceramente non è tra le figure che ho apprezzato particolarmente: viziata, egoista, perennemente scontenta della sua vita, non esita a mettere in pericolo la stessa Louisa per raggiungere i suoi futili scopi come andare ad un ballo o incontrare il suo amato. Tuttavia vuole molto bene a Louisa, ne fa la sua confidente ed amica, le rovescia addosso i suoi sentimenti di figlia incompresa e “incatenata” e la trascina in tutte le sue avventure: indagini (si anche lei si diletta investigatrice!) e ballo in primis.
Questi sono solamente alcuni dei personaggi che la Fellowes ha inserito nel suo romanzo: i protagonisti, ma non sono da meno anche tutti i secondari. A partire da Nanny Blor, a sua sorella Rosa, al collega di Guy Harry, a tutte le sorelle più piccole di Nancy, ai signori Mitford, e soprattutto al signor Roland, enigmatico spasimante di Nancy, con un ruolo centrale nella vicenda, tutti vengono descritti con completezza e dovizia di particolari, senza tuttavia risultare troppo pesanti. La scrittura è molto piacevole e scorrevole, la storia raccontata con la giusta suspense e non potrete posare il libro fino all’ultima riga. Mangerete in un attimo le quasi 400 pagine del volume, dimenticandovi la cena sul fuoco e lasciando a digiuno la vostra famiglia! 
Scherzi a parte, questo romanzo mi ha più che piacevolmente colpita: a partire dalla vicenda, molto ben narrata e coinvolgente, trattandosi di un giallo (veramente accaduto e mai risolto) ho apprezzato gli indizi sparsi per le pagine che portano il lettore a potersi fare una propria indagine personale, alla scrittura fluida e mai noiosa, ai personaggi ben illustrati e vivi e al ritmo adeguato e mai lento.

Insomma aspetto con ansia il volume n.2 della serie.

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10
Scrittura: 10
Personaggi: 10
Complessivo: 10

A presto!

Simo

sabato 20 gennaio 2018

Recensione di “David Copperfield” di Charles Dickens

Buongiorno a tutti e buon sabato! Spero che per voi sia un bel fine settimana ...per me affatto: mega influenzona, sto una pezza!

Oggi vi voglio parlare di un classico della letteratura che ho tristemente scoperto non essere la versione integrale! Lo hanno regalato a mia figlia insieme ad un sacco di altri e sono tornata indietro nel tempo: da bambina ne ho letti parecchi! E ora scopro che non tutti sono versioni complete:mi sento defraudata della mia infanzia letteraria!

Ma ora veniamo a noi, anzi a lui: David Copperfield!


CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA




AUTORE: Charles Dickens
TITOLO: David Copperfield
PAGINE: 183
CASA EDITRICE: I birilli De Agostini
PERCHÉ L'HO LETTO: volevo leggere da un po’ tutti i libri che vengono regalati a mia figlia. Poi mi serviva un libro ambientato nell’800 e il gioco è fatto!
GENERE: narrativa 


TRAMA

Il piccolo David, orfano di padre, trascorre un'infanzia felice e spensierata con la fedele Peggotty e la dolce ma fragile mamma. Finché, un brutto giorno, il bimbo si ritrova in casa un patrigno, e la sua vita sembra precipitare in un incubo. Alla morte della madre, il ragazzino cerca l'aiuto della stravagante e in apparenza bisbetica prozia Betsey. Con coraggio e una forza d'animo straordinaria, grazie anche all'aiuto di amici sinceri quali il buon Traddles e l'angelica Agnes, David farà fronte ai colpi che il destino ancora gli riserva, in attesa che anche la sua sorte cominci ad arridergli. 

RECENSIONE

Che dire del mio amico Charles? Adoro il suo modo di scrivere: coinvolgente, semplice, ricco di pathos e di suspense, insomma ti sembra proprio di camminare a fianco dei personaggi quando leggi un suo libro. Se poi pensiamo di passeggiare per le strade tipicamente inglesi di Blunderstone e Londra, vedere con David le nude spiagge di Dover, respirare a pieni polmoni l’aria salmastra di Yarmouth e andare a scuola a Canterbury, il tutto in um’ambientazione deliziosamente ottocentesca, non potrete più posare questo volume!

Gli autori di questo periodo scrivono storie ricche di dramma e di disgrazie, Dickens non è da meno: David inizia la sua vita da orfano di padre, ma la mamma e la fida governante Peggotty gli regalano una prima parte di infanzia estremamente felice e serena. La madre poi si risposa e da lì partono una serie di vicende che lo porteranno a vivere mille avventure sia drammatiche che gioviali. 
Il romanzo ci accompagna fino alla vita adulta di David, anche questa ricca di episodi sia avvilenti e dolorosi che amorevoli. Tuttavia ciò che apprezzo maggiormente dell’autore è proprio la presenza perenne di speranza e di riscatto che troviamo nei suoi scritti: per quanto di brutto accada ai vari personaggi, si intravede sempre la luce in fondo al tunnel, e per me che sono una persona che adora le storie a lieto fine è una bella garanzia!

Ma veniamo subito ai personaggi: nel romanzo ce ne sono davvero parecchia sia principali che secondari, ma mi fa piacere passare in rassegna quelli che più ho amato. Vi presento quindi: Peggotty, la zia Betsey Trotwood, Dick, Micawber, Agnes e lo stesso David. Hanno dei modi fare e dei pensieri così puliti, che mi sarebbe piaciuto davvero averli come amici!

La cara Peggotty, come spesso viene chiamata dal protagonista, è un personaggio che non abbandona mai il suo David: ha per lui un affetto smisurato, lo porta con se a conoscere la propria famiglia e quando anche da adulto ha qualche necessità, corre in suo soccorso immediatamente! Praticamente una seconda mamma, dall’animo profondo: è rimasto un pezzo del mio cuore in lei.
E la zia Betsey, sorella del compianto papà di David? Tanto svitata e arcigna appare all’inizio, quanto generosa e un pilastro importante per la crescita del suo Trot (David) insieme al fidato amico Dick nell’evolversi della storia. Cercano sempre il meglio per il ragazzo e lui da adulto non esita a correre in loro soccorso quando una tremenda disavventura accade.
Non potrete che provare una totale simpatia per il sig, Micawber, sposato con la dolce Emma e padre di ben 4 pupi, non riesce proprio a capire come far quadrare i conti: viene arrestato spesso, firma cambiali che non onora e costringe la famiglia a continui cambi di città. Tuttavia, ha un cuore buono e onesto, sta male quando viene costretto a compiere nefandezze da Huriah Heep (viscido, corrotto e bugiardo antagonista di David, specialmente da adulto!), aiuta i nostri amici a risolvere un grosso intrigo e ... non ve lo dico: leggetelo da voi! 😜
Anche la dolce Agnes non potrà che riscuotere i vostri più larghi consensi: attaccatissima all’unico genitore rimastogli l’avv. Wickfield, fin da quando David entra nelle loro vite, lo consiglia, gli vuole bene ed è sempre presente, insomma è la sua migliore amica. È discreta ma non lo abbandona, nemmeno quando lui si trasferisce a Londra, resterà la sua confidente tramite le lettere che si scambiano.
Concludo riservando due parole per David, un bambino, un ragazzo e poi un uomo amabile, disponibile, capace di sognare ad occhi aperti e di donare affetto a tutti coloro che lo circondano, contorniato per fortuna da molte persone altrettanto oneste e generose che contribuiscono a formare ciò che sarà: un ottimo marito e uno scrittore adorato dal pubblico. 

Quindi cari lettori armatevi di fazzoletti, poltrona comoda, tomo integrale (avreste tutta la mia stima!) e buttatevi in questo libro che vi rapirà dalla prima all’ultima pagina! E poi, come sempre, fatemi sapere la vostra opinione 😉.



GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10
Scrittura: 10
Personaggi: 10
Complessivo: 10

Ciao ciao e alla prossima!

Simo

mercoledì 17 gennaio 2018

Recensione di “Dodici ricordi e un segreto” di Enrica Tesio

Buongiorno a tutti ed eccomi tornata con la seconda recensione dell’anno!

Come state? Io sono stata colpita dall’influenza (a causa di quell’untrice di mia figlia undicenne!) e sto una pezza, ma spero di rimettermi presto!

Passiamo ora a presentarvi il libro che La Libridinosa, La Biblioteca di Eliza e Stefania di Due lettrici quasi perfette mi hanno caldamente consigliato!


CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA








AUTORE: Enrica Tesio
TITOLO: Dodici ricordi e un segreto
PAGINE: 272
CASA EDITRICE: Bompiani
PERCHÉ L'HO LETTO: è il mio “Cappello Parlante” nella Challenge Hogwartsiana e quindi mi è stato consigliato dalle organizzatrici.
GENERE: narrativa


TRAMA

''Vuoi essere l'addetta al ricordo, bambina mia?'' Attilio, il nonno che è stato per lei un padre, fa ad Aura questa richiesta sconcertante: non assistere alla malattia che divorerà la mia mente, ricordami nel pieno della vita.
Aura è una ragazza speciale, ha il nistagmo - disturbo che fa muovere le pupille incessantemente e che le è valso il soprannome di Signorina Occhipazzi - e davvero il suo sguardo è sempre rivolto a qualcosa di diverso da quello che vedono gli altri, come alla ricerca di un dettaglio che eternamente le sfugge. Ma proprio per questo Aura è coraggiosa, sa stare sola, sa che gli uomini spesso guardano solo la superficie delle cose: così accetta la sfida e parte per un paese lontano.
Quando però, al suo ritorno, scopre che Attilio è stato di parola e si è recluso in una casa di riposo, Aura capisce di non voler rispettare il patto e comincia a cercare il nonno ovunque: nei messaggi che lui ha seminato dietro di sé come sassolini bianchi nel bosco, nella memoria di chi gli ha voluto bene, nei propri ricordi e in quelli di sua madre Isabella, inadeguata all'amore eppure caparbiamente ostinata a cercarlo, sempre troppo ''leggera'' ma forse per questo capace di rialzarsi quando cade.
E' così che Aura raccoglie frammenti dell'esistenza del nonno ma anche di quelle dei molti personaggi che popolano il romanzo: ''cocci'' di vite autentiche, spesso dolenti, irrisolte ma capaci di incastrarsi le une con le altre in maniera sorprendente. Enrica Tesio mette in queste pagine uno humour piemontese appena velato di malinconia, un po' di ferocia e una scrittura pulita, diretta eppure capace di momenti di improvvisa tenerezza; e fa di questo coro zoppicante e vivo di personaggi una originalissima ''variazione sul tema della famiglia'', i suoi fallimenti, le sue possibilità.
E i suoi segreti, perché di certo non c'è famiglia, felice o infelice, che non ne abbia uno.

RECENSIONE

Attilio e sua nipote Aura sono i protagonisti di questo bel romanzo di Enrica Tesio. 
Conosciamo i protagonisti e la vicenda attraverso gli occhi di Aura, una prima bambina e poi ragazza affetta da un disturbo agli occhi chiamato nistagmo (movimento involontario, rapido e ripetitivo, degli occhi) che le vale il soprannome Signorina Occhipazzi e il giudizio a volte implacabile degli altri e i biglietti di nonno Attilio che la ragazza ritrova in casa al ritorno da un anno come au pair in Irlanda, fortemente voluto proprio da lui.
Eh si, perché Attilio ha scelto di affrontare da solo la propria Emme (malattia), l’Alzheimer, mai pronunciata lungo il romanzo, ma chiaramente riconoscibile dall’impietoso inghiottimento della memoria che viviamo nelle pagine, e ha convinto l’adorata nipote ad intraprendere prima un viaggio che la tenga lontana mentre lui si trasferisce in una casa di riposo e poi a non cercarlo più, perché vuole che lei sia “L’addetta al ricordo?” “Sì, quella che si ricorderà di me come sono adesso, prima che la malattia faccia il suo corso.”
Una decisione che Aura non accetta di buon grado e la porta a chiudersi nella lettura dei bigliettini che Attilio ha lasciato sparsi per la sua abitazione e nei quali scrive episodi della sua vita e storie mai conosciute da nessuno, nemmeno dalla figlia Isabella, prima che la malattia glieli nasconda per sempre. 
Pian piano entreranno in scena nuovi personaggi, da Sergio, il nuovo compagno di Isabella, a Tomaso, suo figlio e a Gemma, una vecchia conoscenza di Attilio, molto importante per la nostra storia. 
Verranno a galla delle verità che ci portano ad un finale shock e commovente...preparate i fazzoletti mi raccomando!

La scrittura della Tesio è scorrevole e accattivante, il ritmo adatto alle varie parti della narrazione e il linguaggio semplice.
Ha creato una storia originale e familiare. L’ambiente dove cresce Aura profuma di famiglia, nonostante la madre, una donna a mio parere bambina lei stessa, che si butta nelle varie relazioni a capofitto, ne prende a piene mani fin che può e le abbandona dopo che le viene chiesta una maturazione e un impegno più serio oppure dopo qualche “gentile” messa alla porta.

Adoro alcuni dei personaggi: Guglielmo in primis, l’amico di famiglia da tempo immemore, coetaneo di Isabella, con un fratello perennemente bambino, sempre presente sia per lei che per Aura, con un cuore enorme, spesso occupato dagli uomini sbagliati, ma per lo più impegnato nel centro dove si occupa di ragazzi con problemi mentali davvero in modo esemplare; Attilio, ovviamente, (un uomo così non può lasciare indifferenti!), un maestro elementare, un nonno eccezionale e un padre solo (la moglie è morta in un incidente automobilistico) che cerca di crescere la figlia, uno spirito molto libero, e la nipote nel migliore dei modi, mettendo da parte se stesso e rinunciando ad una sua vita e naturalmente Gemma, nonostante occupi solo pochi capitoli, il suo personaggio mi è piaciuto tantissimo, con la sua flemma, la sua serenità (a dispetto di ciò che ha vissuto!) e il suo cuore semplice.

Purtroppo anche se come vi ho raccontato il romanzo ha molti punti positivi, dall’originalità della storia, alla scrittura frizzante e scorrevole, ai personaggi ben costruiti, non è stato in grado di entrarmi nel cuore dalla prima riga; mi ha coinvolto solamente negli ultimi capitoli ed alcuni personaggi, come ad esempio Isabella, Sergio e lo stesso Tommaso, mi hanno spesso infastidito con i loro comportamenti al limite della logica e mi hanno impedito di dedicarmi con piacere alla lettura. 

Mi sento comunque di consigliare la lettura di questo volume...fatemi sapere cosa ne pensate voi; leggendo qua e là ho visto di essere un po’ una mosca bianca: tutti lo hanno apprezzato molto!


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 9
Scrittura: 10
Personaggi: 8
Complessivo: 9

Simo



giovedì 11 gennaio 2018

Auguri di Buon 2018 e recensione di “Artemis Fowl L'incidente artico" di Eoin Colfer

Buongiorno a tutti e bentrovati sul mio bloggino, ahimè estremamente abbandonato. Quest’anno, grazie alle diverse Challenge Letterarie a cui sto provando a partecipare e al mio obiettivo di scrappare almeno un progetto al mese, spero di rinvigorirlo un po’!

Per ben cominciare vi faccio subito i miei più cari auguri per un 2018 pieno di serenità, felicità e allegria e inizio subito con la prima lettura dell’anno!!!


Come vi dicevo prima sto partecipando a 3 Challenge librarie quest’anno:
1) quella organizzata da Laura di La Libridinosa, Stefania di Due lettrici quasi perfette e Laura di La Biblioteca di Eliza intitolata Tutti ad Hogwarts con le tre Ciambelle (e se ve lo state chiedendo siiiiiiiiiiiiii sono nella casa Grifondoro!!!!!)
2) quella organizzata da Chiara di La lettrice sulle nuvole e Dolci di Le mie ossessioni librose intitolata Di che colore sei?
3) quella organizzata da Daniela di Un libro per Amico e Baba di Desperate Bookswife intitolata Visual Challenge

Ho esagerato? Penso proprio di sì...ma di libri non si è mai sazi!!!! Per di più questa è stata una lettura a quattro occhi, visto che si tratta del compito delle vacanze di mia figlia di antologia e devo dire che mi ha divertito molto...ma veniamo al dunque.



CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA




AUTORE: Eoin Colfer
TITOLO: Artemis Fowl L'incidente artico
PAGINE: 303
EDIZIONE: Best Sellers Oscar Mondadori febbraio 2006
PERCHÉ L'HO LETTO: sinceramente me lo sono trovato tra capo e collo per aiutare mia figlia nella sua prima lettura (obbligatoria per scuola, altrimenti lei mai si darebbe data alla lettura...si lo so: non è figlia mia, l'ho trovata sotto ad un cavolo!!!! Ha ha ha!) e ne sono rimasta affascinata.
GENERE: romanzo fantasy 

TRAMA

Artemis Fowl è davvero un genio criminale? Sì, visto che a dodici anni è riuscito a impadronirsi dell'oro custodito dal Popolo delle creature fatate e a beffarsi della magia. Cinico, senza scrupoli è provvisto di una schiacciante superiorità intellettuale, Artemis ha tuttavia un punto debole: l'amore per la madre, che pretende di mandarlo a scuola come un moccioso qualunque, e per il padre, misteriosamente scomparso fra i ghiacci dell'Artico. Ed è appunto per ritrovare Fowl senior, prigioniero della Mafia russa, che Artemis deve chiedere aiuto ai suoi nemici di sempre, Spinella Tappo della polizia elfica e il suo burbero comandante Julius Tubero. Ma anche il Popolo è nei guai, e per uscirne ha bisogno di Artemis...
Un'alleanza che darà vita a una turbinosa avventura magico-tecnologica condita con massicce dosi di azione, suspense e humor nero: perché solo una nuova impresa di Artemis Fowl può superare la precedente.


RECENSIONE

La serie di Artemis Fowl è composta in totale da otto volumi e questo di cui andiamo a parlare è il secondo. Si tratta di una serie fantasy per ragazzi, scritta dall'autore irlandese Eoin Colfer, pubblicata tra il 2001 e il 2013, con ambientazione irlandese, dove i personaggi sono in parte umani ( il nostro amico Artemis e la sua guardia del corpo Leale) e in parte magici (l'elfa Spinella Tappo-poliziotta della Lep Libera Eroica Polizia, il suo comandante Julius Tubero, il nano cleptomane Bombarda Sterro, la folletta Opal Koboi, l'ex comandante Briar Brontauro, i perfidi goblin e tutto il Popolo-gli abitanti del sottosuolo).

La storia è un susseguirsi di colpi di scena e di avventure senza fiato. Il lettore non ha proprio tempo 
di annoiarsi e la scrittura di Colfer è intrigante, coinvolgente, ma allo stesso tempo semplice e adatta anche ai lettori più giovani. I ritmi sono serrati, da videogioco direi e i personaggi ben definiti: nonostante sia il secondo volume, vengono presentati ognuno con la propria storia e con accenni alla vicenda precedente. 

Il protagonista è Artemis Fowl, un ragazzino di tredici anni che viene dipinto come un piccolo genio, sia del crimine (ha fatto fortuna con alcuni programmi "poco legali", con una serie di false riproduzioni di dipinti e sottraendo una parte dell'oro del Popolo giocando loro un brutto tiro) che della tecnologia. Insomma è un piccolo Sherlock Holmes moderno a mio avviso, alla ricerca del padre Artemis Fowl Senior, il quale,  tentando di dar vita ad un commercio di Coca Cola nell'estremo nord della Russia, da "fastidio" alla Mafia locale che lo attacca violentemente causandone la presunta morte. La moglie cade in uno strato di forte depressione, da cui emergerà grazie al figlio, e Artemis Junior non crede alla sua scomparsa; viene infatti raggiunto da una mail dove gli viene mostrato l'uomo fatto prigioniero.

Anche negli strati inferiori qualcosa non va: uno strano commercio illegale di pile preoccupa l'agente Spinella Tappo e, nonostante il forte risentimento che nutre per Artemis, i due si troveranno fianco a fianco per portare a termine le loro rispettive missioni. Non mi dilungo ulteriormente nella narrazione della vicenda, perché sarebbe un vero peccato togliervi il gusto di questa splendida avventura, ma vi consiglio caldamente di intraprenderla, possibilmente dal primo volume. Quando leggo una serie cerco sempre di iniziare dal primo libro, poiché mi "disturbano" molto le citazioni che immancabilmente vengono fatte nei volumi successivi, onde per cui mi tocca andare a scovare anche il primo!!!

Tornando alla recensione, spendo ancora due parole per l'evoluzione dei personaggi: Artemis, Spinella, Leale e Julius iniziano nel peggiore dei modi la loro avventura. Sono ancora scottati dalle vicende della prima avventura e "non si possono vedere". Spinella e Tubero non si fidano assolutamente di Artemis, ma non possono fare a meno della sua mente superiore alla norma.
Artemis  si considera un gradino sopra a tutti e non reputa nessuno particolarmente degno della sua attenzione. Trovo splendido il modo in cui man mano questi pareri vengono completamente ribaltati: il ragazzo arrogante, quasi cattivo, dell'inizio con suo stesso stupore e grazie ai gesti di rispetto e di generosità di Spinella, Tubero e addirittura di Bombarda, si ritrova a desiderare di aiutarli e mette in secondo piano le proprie volontà; Spinella, rigida e imperturbabile agente, arriva a rischiare la propria vita per salvare quella del ragazzo e del padre e più di una volta scavalca le rigide normative del Popolo per non venire meno al profondo senso di giustizia insito in lei; anche Bombarda, un ladro geniale e "molto puzzolente"(la sua figura vi farà morir dal ridere in alcune pagine e quasi dar di stomaco in altre!), non esiterà a mettere in pericolo se stesso per permettere ai suoi ex-nemici di strappare il Popolo alla terribile sorte prevista per loro da Opal e Brontauro. 
Non vi tedio ulteriormente con le mie parole, ma lasciatemi dire che anche i "cattivi" vi conquisteranno per la perfidia e la tremenda perfezione del loro piano ed il centauro Polledro non potrà fare a meno di sorprendervi con le sue invenzioni strampalate ma perfette per la missione dei nostri eroi.

Trovo questa storia adatta davvero a tutti: i più giovani ameranno l’avventura, i mille congegni tecnologici ideati da Polledro e Artemis e impareranno una lezione di generosità, rispetto ed umiltà, i meno giovani apprezzeranno certamente l’originalità della trama, la crescita dei personaggi, e naturalmente l’adrenalina che pervade tutta la storia!



GIUDIZIO COMPLESSIVO

Avventura adrenalinica, non adatta ai deboli di cuore, ma perfetta per i coraggiosi e gli impavidi. 

Trama: 10
Scrittura: 9
Personaggi: 10
Complessivo: 9/10

Vi do appuntamento a prestissimo con la seconda lettura dell'anno...ciao a tutti! 

Simo