sabato 27 aprile 2019

Recensione di “Anime scalze” di Fabio Geda

E rieccomi qua!!!! Ditelo che mi aspettate il 27 di ogni mese con più entusiasmo dello stipendio!!!! 😂😂😂😂😂😂

Comunque veniamo al dunque! 
É con molto piacere che vi presento questo libro!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA





AUTORE:  Fabio Geda 
TITOLO: Anime scalze
PAGINE: 224
CASA EDITRICE: Einaudi - Stile Libero Big
PERCHÉ L'HO LETTO: sempre la mia libreria del cuore Alberi d’Acqua ha organizzato un gruppo di lettura e questo era la lettura di aprile. Purtroppo non sono riuscita a terminarlo in tempo e altri impegni sono sopraggiunti, ma leggerlo comunque mi sembrava il minimo...e ho fatto proprio bene!
GENERE: narrativa moderna e romanzo di formazione

TRAMA

Ercole Santià trascorre l'infanzia ricucendo gli strappi quotidiani della vita. Lui e sua sorella Asia tirano avanti a stento - con fantasia e caparbietà - insieme al padre, un personaggio tanto inadeguato quanto innocente; eppure, come tutti, crescono, vanno a scuola, s'innamorano. Finché, all'improvviso, ogni cosa attorno a Ercole inizia a crollare. Niente sembra in grado di fermare la slavina che lo sta travolgendo, nemmeno Viola, la ragazza che da qualche tempo illumina i suoi giorni. Convinto che quello di incasinarsi sia un destino scritto nel sangue della propria famiglia, è sul punto di arrendersi quando viene a sapere che la madre, di cui non ha notizie da anni, abita non lontano da lui. L'incontro con la donna lo metterà di fronte alla necessità di reagire compiendo una scelta drammatica. L'unica possibile, forse, se vuole cambiare il proprio destino e proteggere le persone che ama.

RECENSIONE

Eccoci di fronte ad un altro romanzo di formazione! Pur non sapendolo ne ho letti due in una settimana e devo dire che, pur non rientrando nella top ten dei miei generi preferiti, entrambi i libri mi sono piaciuti non poco!
Il primo ve l’ho presentato poco fa e adesso veniamo a questo.
Tra parentesi l’autore Fabio Geda é stato il tutor di Giacomo Mazzariol (l’autore che vi ho fatto conoscere il mese scorso con Mio fratello rincorre i dinosauri) e quindi mi aspettavo un libro con le caratteristiche di questo.

Innanzitutto, con piacere ho trovato uno stile fresco, frizzante, umoristico e scanzonato. 
D’altronde questo libro é fatto apposta per un pubblico giovane e quindi la scrittura deve necessariamente catturarne l’attenzione. 
Non per questo però si tratta di una lettura meno interessante per noi adulti! Anzi, io che apprezzo molto i romanzi per ragazzi ne sono rimasta più che piacevolmente colpita.

La storia purtroppo é quella di tanti ragazzi di periferia: genitori separati, mamma scomparsa chissà dove, papà che si arrabatta per arrivare a fine mese (con ogni genere di espedienti!!!), super nonna defunta,...ma...in questa storia c’è qualcosa di diverso! Ci sono: Ercole, il protagonista, Viola, il suo primo e unico amore, e Asia, sua sorella che gli ha fatto da spalla destra negli anni.

Eh si, perché da quando la mamma se n’è andata, sono rimasti Ercole e Asia, Asia ed Ercole...e ogni tanto il papà, che tra un traffico e l’altro cercava di mantenere la famiglia.

L’intera storia ruota comunque intorno al ragazzo! 

Ercole, pur crescendo in un ambiente alquanto instabile dal punto di vista genitoriale, é un animo “puro” capace di stupirsi alla vista di un bel panorama, al viaggio sull’autobus, ad una bicicletta nuova,...ma soprattutto é in grado di riconoscere l’amore della sua vita vedendola dal tram e, raccogliendo tutto il coraggio presente nel suo corpo di quattordicenne, precipitarsi da lei e pian piano conquistarne il cuore nonostante l’evidente differenza di classe sociale, rappresentata comunque da due genitori e una nonna (di Viola) che non hanno mai preso di punta il ragazzo, ma che al contrario lo hanno “guidato” verso scelte consapevoli e sagge.

Ecco il punto che preferisco di tutto il romanzo: la bellezza dell’amore senza pregiudizi, senza secondi fini e in grado di affrontare ogni problema e di resistere a tanti eventi che avrebbero sciolto le coppie più adulte. Mi hanno fatto fremere il cuore  Ercole e Viola! Ho ancora i cuoricini negli occhi (d’altronde l’ho finito “solo” stanotte alle due 😂😂😂!).

Tornando ad Ercole, altri punti a suo vantaggio, oltre al coraggio descritto qui sopra, sono senza dubbio la caparbietà e la curiosità di andare a fondo nelle cose. Naturalmente l’impeto dell’età lo ha aiutato a vivere le sue grandi avventure, ma sono rimasta comunque stupita da questo ragazzino, che invece di lasciarsi abbattere dalle disgrazie della vita, ha sempre l’ottimismo di andare avanti!
Tutto questo anche alla presenza costante di sua sorella che ha per lui un ruolo fondamentale! 
A soli 12 anni é diventata la donna di casa, che quadra i conti, prepara i pasti e fa crescere suo fratello con equilibrio e con un cuore buono, quando tutto sembra portarlo facilmente sulla brutta via. 
Asia ha saputo essere sempre un pilastro importante nella vita di Ercole, anche quando ha scelto di seguire la propria strada: nonostante quanto accade, lei é l’unica che sa ascoltare il ragazzo e consigliarlo senza apparire inflessibile e perentoria come un genitore e l’unica a cui lui chiede un aiuto nei momenti peggiori.

Anche in questo libro ci troviamo di fronte ad un paio di colpi di scena che mi hanno lasciata a bocca aperta (anche se in un caso mi é parso un tantino teatrale ed eccessivo!), ma che calzano comunque a pennello nell’evolversi della vicenda!

Tuttavia il vero fulcro di tutto a parer mio restano i sentimenti e il cuore di Ercole. Questo ragazzino non potrà che riscuotere le vostre simpatie e finirete per vivere con lui i palpiti, le lacrime, le fughe, le botte,...tutto! 
Altre due persone occuperanno un ruolo importante nella sua crescita, ma purtroppo non posso farne menzione per non svelarvi i fatti salienti; anche loro smuoveranno l’animo di Ercole e lo porteranno a compiere un gesto stupefacente...per amore, sempre e solo per amore.

Preparatevi quindi, non tanto alle lacrime e alla commozione, perché in questo libro sono di più i sorrisi e le bocche aperte, quanto ad una full immersion di “steapazzamenti” di cuore!

Come sempre, sono curiosa di sapere la vostra opinione e un grazie enorme al mio libraio di fiducia Beppe, che ha saputo scegliere un libro lontano dalle mie corde ma da segnare nelle letture consigliate!

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 8
Scrittura: 10
Personaggi: 9
Complessivo: 9


Simo

Recensione di “Due fiocchi di neve uguali” di Laura Calosso



Ciao a tutti e bentrovati sul mio
Blogghino che, come sempre per la gioia delle Ciambels (questa Challenge a cui sto partecipando https://www.duelettriciquasiperfette.com/2018/12/dalle-3-ciambelle-la-pizza-e-servita.html?m=1), si anima all’ultimo giorno utile per l’invio delle recensioni.
A mia discolpa posso dire che questo é stato un mese “scolasticamente” intenso, per cui alla sera crollavo appena toccavo il cuscino e per riuscire a stare nei tempi ho letto “i due ingredienti” della mia pizza in meno di una settimana...mi faccio i complimenti da sola 🤣🤣🤣!

Ma veniamo al dunque. Il libro di cui vi parlo in questo post mi sta molto a cuore, perché ho conosciuto l’autrice alla presentazione proprio di questo volume e sentirla parlare mi ha davvero conquistata.


CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA




AUTORE: Laura Calosso
TITOLO: Due fiocchi di neve uguali
PAGINE: 249
CASA EDITRICE: Sem
PERCHÉ L'HO LETTO: da quando ho visto che Beppe della mitica Libreria Alberi d’Acqua (https://m.facebook.com/profile.php?id=226793751003382&ref=content_filter) avrebbe ospitato Laura Calosso sono corsa a leggere la trama che mi ha immediatamente conquistata è appena ho potuto l’ho incastrato nella Challenge 😜😜😜
GENERE: narrativa moderna e un romanzo di formazione

TRAMA

Margherita Fiore ha diciotto anni e da pochi giorni ha superato brillantemente l'esame di maturità classica. Sta preparando il test per entrare all'università. Un'amica la invita al mare per due giorni di pausa dallo studio. Il treno però ha un disguido e Margherita accetta un passaggio in auto da un ragazzo incontrato per caso. Nell'arco di poche ore la sua vita accelera. La Mercedes cabrio su cui i due viaggiano sfreccia sull'Aurelia spinta al massimo. L'urto è improvviso, la macchina sbatte contro il guardrail, esce di strada, quindi salta nel vuoto. L'ultimo pensiero di Margherita è per Carlo, un compagno di scuola che, senza una ragione apparente, si è ritirato da scuola e non è più uscito da casa. Al momento dell'incidente Carlo è davanti al computer. Da tempo non lascia la sua stanza, che è ormai il suo mondo. Come molti suoi coetanei è diventato un hikikomori, così si chiama chi decide di recludersi in casa, al riparo da tutto. Carlo ha alzato un muro tra sé e gli, amici, la scuola e i genitori. Vuole solo scomparire. Non sa che Margherita, la sua compagna di classe preferita, l'unico suo ricordo positivo, è in corna vegetativo. Nella luce dorata dell'estate le vite di Margherita e Carlo risplendono in stanze buie che tengono fuori il mondo.

RECENSIONE

Come vi dicevo poco fa, ho ascoltato dal vivo la presentazione di questo volume, dove l’autrice ha introdotto questo libro soffermandosi sul fenomeno ahimè poco conosciuto e sempre più diffuso degli “hikikomori”. Con questo termine si indicano i ragazzi che autonomamente decidono di “ritirarsi” dal mondo e di segregarsi all’interno delle loro camere, limitando i contatti anche con i membri della propria famiglia e rifiutando di far parte del mondo anche per anni. Si tratta soprattutto di uomini, spesso particolarmente dotati, introversi e sensibili, che vivono con difficoltà l’ambiente scolastico, il rapporto con gli altri e con la stessa famiglia.
Se vi interessa l’argomento, a  questo link https://www.hikikomoriitalia.it/p/chi-sono-gli-hikikomori.html?m=1trovate l’associazione italiana che se ne occupa e alla quale la stessa Laura Calosso si è rivolta per approfondire l’argomento. 

Ma torniamo al libro! Laura ci presenta con una scrittura fluente, introspettiva ed estremamente coinvolgente la storia a due voci di Carlo e Margherita, due diciannovenni che si conoscono dai tempi della scuola elementare.
Margherita é una studentessa modello che ha appena finito gli esami di maturità e si sta recando ad Alassio dell’amica Marta per riposarsi un paio di giorni prima dei test di ammissione alla facoltà di Medicina. 
Carlo, invece, é un ritirato. Mesi prima ha scelto di isolarsi nella sua stanza, dove tutto é buio, i giorni non si separano dalle notti e lui gioca continuamente al pc, suo unico specchio sull’esterno. Nulla gli manca...ad eccezione della sua amica Margherita, con la quale ha sempre avuto un rapporto speciale, fatto di pochissime parole, ma di tanti momenti vissuti insieme.

Incontriamo e conosciamo i due protagonisti pagina dopo pagina: l’autrice dedica un capitolo a testa, quasi una specie di diario, non un botta-e-risposta, dove i pensieri dei due ragazzi si srotolano, spiegando anche a loro stessi cosa sta succedendo nelle loro vite, ma soprattutto nelle loro menti, e cosa li ha portati allo stato attuale delle loro vite. 
É un susseguirsi di ragionamenti, di pensieri, di fatti,... che ci porta direttamente nella testa di Carlo e Margherita, passando per tutti quei fatti e quei comportamenti che li hanno condotti lei in coma in un letto di una clinica, in attesa di un possibile ma non certo risveglio, e lui contorniato dalle quattro pareti della sua camera, in attesa di un ritorno all’esterno, chissà se e quando.

A primo acchito potrebbe sembrare un romanzo noioso e pedante, ma non è affatto così! Personalmente l’ho divorato in due giorni e più volte sono rimasta a bocca aperta dal susseguirsi dei colpi di scena. 
Colpi di scena in un romanzo principalmente introspettivo? Mi  chiederete voi. Ebbene sì, vi rispondo io; perché nulla di quello che vi aspettate dai due ragazzi é ciò che effettivamente compiono e anche se la storia non é ricca di azione, storie parallele, personaggi,...vi ritroverete incollati alle pagine e desiderosi di scoprire quale tipo di finale ci attende!

Naturalmente fondamentali sono i rapporti con i genitori: in particolare col padre e con ciò che gli accade per quanto riguarda Margherita e con la madre e con ciò che gli impone per quanto riguarda Carlo. Ci troviamo di fronte a due genitori opposti: il classico papà fiero dei successi della figlia che la incita e la sostiene in tutto e per tutto...all’inizio e di contro una mamma che pur essendo orgogliosa del figlio lo ostenta come fosse un trofeo, un figlio che tutto vuole fuorché apparire. 
Ecco quindi come accanto alle riflessioni dei figli, troviamo i comportamenti dei genitori che pensando di fare solo del bene spesso portano alle opposte conseguenze i figli. 

Ultima fetta della storia é certamente rappresentata dagli altri: compagni, bulli, sconosciuti,...ma comunque giovani che interagiscono con Margherita e Carlo. Non sono protagonisti, ma ricoprono precisi ruoli che hanno conseguenze del tutto imprevedibili nelle vite dei due ragazzi. Non posso svelarvi di più, perché, come vi spiegavo poco sopra, la storia non è ricca di fatti e i pochi presenti giocano ruoli importanti, ma vi invito davvero a leggere con occhio attento questo volume. Vi troverete catapultati in un vortice di fatti, ragionamenti, insegnamenti, pensieri,...che porteranno inevitabilmente anche voi come lettori a porvi gli stessi quesiti e a riflettere su come si sarebbero evoluti se fossero capitati a voi.

Una lettura quindi stimolante e coinvolgente, che difficilmente vi lascerà freddi e distaccati.

Sono curiosa di leggere le vostre opinioni in merito...fatemele conoscere!


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 9
Scrittura: 10
Personaggi: 9
Complessivo: 9 +

Vi aspetto prestissimo con la seconda recensione!
Buona weekend a tutti 


Simo

lunedì 25 marzo 2019

Recensione di “Mio fratello rincorre i dinosauri” di Giacomo Mazzariol



Ciao a tutti! Si avvicina la scadenza per la pubblicazione delle recensioni di questo terzo giro di pizza e voglio provare con tutta me stessa a fare un regalo alle Ciambels, pubblicando addirittura in anticipo sulla tabella di marcia, er cui vi presento subito la mia seconda lettura del mese! 
Un libro davvero delizioso e toccante che vi delizierà le corde del cuore.

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA



AUTORE: Giacomo Mazzariol
TITOLO: Mio fratello rincorre i dinosauri - Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più 
PAGINE: 176
CASA EDITRICE: Einaudi
PERCHÉ L'HO LETTO: l’ennesimo libro sul comodino “virtuale”, meno male che é giunto il momento di “toglierci la polvere”
GENERE: una splendida sentimentalumoristica storia vera

TRAMA

“Insomma, è la storia di Giovanni, questa.
Giovanni che va a prendere il gelato.
– Cono o coppetta?
– Cono!
– Ma se il cono non lo mangi.
– E allora? Neanche la coppetta la mangio!
Giovanni che ha tredici anni e un sorriso piú largo dei suoi occhiali. Che ruba il cappello a un barbone e scappa via; che ama i dinosauri e il rosso; che va al cinema con una compagna, torna a casa e annuncia: «Mi sono sposato». Giovanni che balla in mezzo alla piazza, da solo, al ritmo della musica di un artista di strada, e uno dopo l’altro i passanti si sciolgono e cominciano a imitarlo: Giovanni è uno che fa ballare le piazze. Giovanni che il tempo sono sempre venti minuti, mai piú di venti minuti: se uno va in vacanza per un mese, è stato via venti minuti. Giovanni che sa essere estenuante, logorante, che ogni giorno va in giardino e porta un fiore alle sorelle. E se è inverno e non lo trova, porta loro foglie secche.
Giovanni è mio fratello. E questa è anche la mia storia. Io di anni ne ho diciannove, mi chiamo Giacomo.”

Ci sono voluti dodici anni perché Giacomo imparasse a vedere davvero suo fratello, a entrare nel suo mondo. E a lasciare che gli cambiasse la vita.
Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, questo fratello, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire «supereroe». Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sí, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna. Dovrai attraversare l’adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era cosí sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico.
Con Mio fratello rincorre i dinosauri Giacomo Mazzariol ha scritto un romanzo di formazione in cui non ha avuto bisogno di inventare nulla. Un libro che stupisce, commuove, diverte e fa riflettere.
Insomma, è la storia di Giovanni, questa.
Giovanni che ha tredici anni e un sorriso piú largo dei suoi occhiali. Che ruba il cappello a un barbone e scappa via; che ama i dinosauri e il rosso; che va al cinema con una compagna, torna a casa e annuncia: «Mi sono sposato». Giovanni che balla in mezzo alla piazza, da solo, al ritmo della musica di un artista di strada, e uno dopo l’altro i passanti si sciolgono e cominciano a imitarlo: Giovanni è uno che fa ballare le piazze. Giovanni che il tempo sono sempre venti minuti, mai piú di venti minuti: se uno va in vacanza per un mese, è stato via venti minuti. Giovanni che sa essere estenuante, logorante, che ogni giorno va in giardino e porta un fiore alle sorelle. E se è inverno e non lo trova, porta loro foglie secche.
Giovanni è mio fratello. E questa è anche la mia storia. Io di anni ne ho diciannove, mi chiamo Giacomo.


RECENSIONE

Appena ho concluso la lettura di questo libro ho esclamato: “Ecco un libro che fa proprio bene al cuore!”.
Eh si perché questo volumetto si legge col sorriso sulle labbra, aggrottando la fronte alcune volte, piangendo dal ridere altre, ma la sensazione che ti resta è l’invidia (non in senso cattivo per carità!) per l’amore familiare che aleggia tra le pagine.

“Mio fratello rincorre i dinosauri” è una storia vera, scritta appunto da Giacomo Mazzariol, fratello di Giovanni, il bambino con il cromosoma in più, e ciò che più mi ha colpito è stato l’assoluta verità di quanto scritto! Giacomo non ha inventato nulla, ci ha presentato nero su bianco la vita sua e della sua famiglia stravolta dalla nascita di Giovanni, ci ha gettato in faccia tutti i sentimenti che si sono susseguiti in lui negli anni, ma soprattutto ci ha fatto vedere l’altro lato della medaglia, il punto di vista di Giovanni, quello che nessuno mai può capire e spesso neanche interessa tanto comprendere.

In occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down di qualche hanno fa, l’autore ha realizzato un video col suo fratellino (questo ➡️ https://m.youtube.com/watch?v=0v8twxPsszY&t=4s); in un attimo è diventato virale, ragion per cui ha “dovuto” scrivere questo romanzo...proprio per dare voce a chi non ce l’ha!

Giacomo ci catapulta in un parcheggio nella Castelfranco Veneto dei primi anni del 2000 nel giorno in cui viene annunciato l’arrivo del nuovo fratellino. Da quel momento nulla sarà più come prima e noi ci troviamo immersi nella vita quotidiana della famiglia Mazzariol! Siamo con loro quando si scopre che il bimbo in arrivo sarà speciale “coi superpoteri”, quando Giovanni irrompe nella loro casa e la stravolge, quando si realizza che proprio i superpoteri non ci sono, quando qualcuno si tempi delle medie pensa che quasi quasi sia meglio nasconderlo e fingere che non esista, quando si realizza improvvisamente che “...amare un fratello non vuol dire scegliere qualcuno da amare; ma ritrovarsi accanto qualcuno che non hai scelto, e amarlo. Ecco, scegliere di amare, non scegliere la persona da amare.”

Con semplicità, affetto, ma anche rabbia e amarezza viviamo quello che Giacomo passa ogni giorno, incontriamo i suoi amici, i suoi compagni, le sorelle, gli splendidi genitori, i compagni di Giovanni che con estrema ingenuità gli svelano quello che vivono, che subiscono e che alla fine gli fanno esclamare “Cominciai a ringraziare Dio di non avermi fatto cosí, come quelli che mi offendevano. A loro è andata peggio: sono nati senza cuore. Arrivai persino a ringraziarlo per quel cromosoma in piú.”

Non aspettatevi quindi né un manuale di come comportarsi con le persone affette dalla sindrome di Down né un libro strappalacrime, piuttosto, come si suol dire, un libro di formazione per ragazzi (ma non solo!), una sorta di diario intimo, dove Giacomo vomita tutto ciò che pensa realmente, anche se spesso è così brutto che non può dirlo a nessuno. Senza dubbio,dopo aver terminato questo volume non sarete più come prima e, quando per strada incontrerete un “Giovanni”, non potrete che salutarlo con un grosso sorriso e sperare che abbia una famiglia come la sua.

Protagonisti assoluti sono naturalmente Giacomo e Giovanni, ma un posto speciale a mio parere lo occupano i genitori! Mamma e Papà Mazzariol sono strabilianti: hanno saputo diffondere amore, nonostante  le innumerevoli difficoltà che incontrano, hanno sempre il sorriso sulle labbra, una pazienza infinita e un umorismo speciale. Vi lascio solo un piccolo gioiello.

“Erano anni che lo sognavo, anni: segretario, – e fece un movimento ad arco con la mano, come per visualizzare una targhetta affissa alla porta dell’ufficio, poi iniziò a elencare sulle dita. – Contratto a tempo indeterminato. Mensa gratuita. Bambini che raccontano barzellette. Mamme, – disse strizzando l’occhio, – mamme giovani che ti salutano ogni giorno e vengono a parlare con te per iscrivere il figlio. Fotocopie, – aggiunse, come se se lo fosse ricordato solo in quel momento, – fotocopie a due centesimi l’una. Telefonate gratuite. Vincere sempre, e dico sempre, a calcio durante le ricreazioni. Un computer cosí lento che nel frattempo puoi fare mille altre cose. Parcheggio solo per te. Giocattoli in disuso che porti a casa per tutti. Bicicletta dimenticata da anni che diventa la tua bici aziendale. Tutte cose che, ahimè, chi fa altri lavori non sa nemmeno cosa sono.
– …
– Tu invece che lavoro fai, Tommaso…
– Veramente io sono Luca.
– Oh, sí, certo, Luca. Che lavoro fai, Luca?
– Avvocato.
– Urca! – disse papà, con l’aria di uno cui era stato pestato il piede. – Mi spiace. E ne hai ancora per molto?”
Cari lettori non fatevi dunque scappare un’occasione come questa: humor, commozione, crescita, riflessione,...tutte concentrate in 176 pagine!!!!
Buona lettura

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 8
Scrittura: 8
Personaggi: 10
Complessivo: 9

...e come sempre: fatemi sapere la vostra!

Simo

domenica 24 marzo 2019

Recensione di “Ogni piccola bugia” di Alice Feeney


Ciaooooo!!!! Finalmente dopo un tour de force notturno sono riuscita a terminare questo libro, che mi ha tenuto incollata alle pagine tra la disperazione (di non avere abbastanza tempo da dedicargli!!!) e il fiato sospeso (per i colpi di scena avvincentissimi!!!). Ma veniamo subito a noi!


CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA







AUTORE: Alice Feeney
TITOLO: Ogni piccola bugia
PAGINE: 324
CASA EDITRICE: Nord
PERCHÉ L'HO LETTO: era sul comodino da troppo tempo: era giunto il momento di leggerlo (poi “casualmente” si incastrava alla perfezione nella Challenge 😂😂😂)
GENERE: thriller psicologico tranquillo (l’ho letto pure io senza problemi 😂😂😂)


TRAMA

Mi chiamo Amber Reynolds e ci sono tre cose che dovresti sapere di me.

Sono in coma
Mio marito mi odia
A volte dico bugie.


Il mondo intorno a lei è fatto solo di suoni, rumori, voci. Ed è grazie a quelle voci frammentarie e confuse che Amber Reynolds capisce di aver avuto un incidente d’auto e di essere in una stanza di ospedale. In coma. Amber non ricorda nulla di quanto le è accaduto, e una domanda la perseguita da subito: com’è possibile? Io non guido quasi mai… Poi, tra quelle voci ne riconosce due, che diventeranno il suo unico contatto con l’esterno. Quelle di suo marito e di sua sorella. Ignari che Amber li possa sentire, i due discutono, litigano, rivelano dettagli e indizi. E lei si rende conto di non potersi fidare. Entrambi hanno qualcosa da nascondere. E, forse, non sono un'ancora di salvezza, bensì un pericolo vicino e insidioso. No, l’unico modo per scoprire cosa le è successo è ricostruire nella sua mente, passo dopo passo, gli eventi dell’ultima settimana, fino al momento dell’«incidente». Ma Amber ha paura. È impotente, in balia di chi le sta intorno. Come l’uomo che si accosta al suo letto la sera, quando gli altri sono andati via. E che le sussurra all’orecchio velate e inquietanti minacce…
Amber deve svegliarsi, prima che sia troppo tardi. Perché anche lei ha un segreto da proteggere. Anche lei ha un piano da portare a termine.

Leggere Ogni piccola bugia è come inoltrarsi in un labirinto di specchi, in cui la realtà si trasforma passo dopo passo. E, proprio quando tutti i punti di riferimento sembrano persi ed è impossibile distinguere la verità dal suo riflesso distorto, ecco che il labirinto crolla davanti ai nostri occhi per rivelarci un finale spiazzante e indimenticabile…

RECENSIONE

Per “colpa” dei compiti di mia figlia ci ho messo davvero troppo a finire questo libro ed é una cosa che non va assolutamente bene perché la mia avvertenza é “leggere tutto d’un fiato, pena l’insonnia, il tormento e l’ansia”. Cercherò di spiegarmi punto per punto.

1) L’ambientazione: si tratta di una storia che si svolge ai giorni nostri a Londra tra l’ospedale dove è ricoverata la protagonista Amber, dopo un terribile incidente che l’ha lasciata in coma, il lavoro presso l’emittente radiofonica Coffee Morning, dove  lavora da circa sei mesi, la sua casa, la strada, il bar, la casa della sorella Claire... insomma i luoghi che frequenta durante la sua vita.

2) Il tempo: la storia, indicata con estrema precisione, di per sé di svolge nell’arco di poche settimane da lunedì 19 dicembre a martedì 3 gennaio 2017, ma l’autrice con maestria ha sviluppato la vicenda su più piani temporali, partendo dall’ADESSO, vale a dire dal 26 dicembre data in cui prende l’avvio il racconto, proseguendo con il PRIMA, iniziato esattamente la settimana precedente, passando per ALLORA, dove viene narrata la vita di una ragazzina di 10 anni nel 1991 e terminando con il DOPO, dove viene narrato...beh questo tocca a voi scoprirlo.
Questa struttura porta noi lettori ad un susseguirsi continuo di storie parallele che, ad un primo acchito, potrebbero rendere più difficile la comprensione del testo, ma in realtà hanno l’effetto di svelare tutto a tempo debito e di permettere alle “indagini”, che ogni lettore certamente farà per capire effettivamente quanto succede, di giungere alla scoperta della verità.

3) I personaggi: i protagonisti di questo appassionante romanzo sono ovviamente Amber, una donna che appare vittima sotto tutti i punti di vista, partendo dal lavoro, proseguendo nella sua vita di coppia col marito Paul, nella sua vita di ogni giorno con l’amica Jo e nei rapporti con la sorella Claire, terminando con Edward, un vecchio fidanzato che riappare nella sua vita; tra i diversi personaggi secondari, un occhio particolare va gettato a Madeline, la collega “arpia” che gioca un ruolo molto particolare nell’intera vicenda. 
È davvero difficile entrare nei dettagli senza svelare nulla di “compromettente”, per cui mi limito a commentare le grandi capacità dell’autrice che ci regala personaggi indimenticabili, soprattutto per quanto riguarda Amber, che ci viene raccontata con dovizia di particolari, perché praticamente siamo nella sua testa, nei suoi pensieri, nei suoi ricordi, nei suoi ragionamenti; tutta la vicenda viene narrata dal suo punto di vista e anche gli altri personaggi, in realtà ci vengono dipinti da lei, con la sua opinione.

4) La trama: come già di accennavo prima, il racconto si dipana su più livelli e questo ci porta a conoscere quanto accaduto poco per volta e in modo del tutto originale. Dopo una prima parte più lenta e descrittiva, colma dei tentativi di Amber di ricordare quanto accaduto, sospesi tra sogno e realtà, ci troviamo di fronte ad un susseguirsi di colpi di scena e di avvenimenti davvero inaspettati che danno al romanzo una spinta che porta il lettore a “dover” correre fino all’ultima pagina. I fatti che man mano vengono svelati, le azioni che compiono i protagonisti, la terribile verità che emerge dal passato, insomma tutto viene gettato in faccia al lettore che, dopo essersi ripreso, non può che pensare a quanto sia stata maledettamente geniale la Feeney.

Dopo essermi anche io ripresa con fatica, vi lascio col mio pensiero. 
Come si evince da quanto ho scritto prima, la mia ammirazione incondizionata va all’autrice: é stata in grado di ricreare un’atmosfera dark e sempre più pressante, dove io lettore mi sono trovata più volte spaesata, passando da un’opinione al suo esatto opposto in un attimo; ci ha fatto amare Amber, la sua fragilità, il suo essere vittima da buona parte di coloro che la circondano,... e un attimo dopo tutto viene stravolto e poi stravolto ancora. 
Ho dovuto rileggermi un paio di volte gli ultimi capitoli per capire  bene e poi...sono rimasta comunque col dubbio, per cui ennesimo plauso alla Feeney, che tra l’altro ha l’onore insieme alla Tuti di aver scritto gli unici thriller che sono stati in grado di appassionarmi (e non terrorizzarmi!) fino all’ultima riga. 
Il suo stile di scrittura coinvolgente e scorrevole, mai pesante e con la giusta dose di suspance e indizi sparsi qua e là (che naturalmente portano il lettore su una strada completamente sbagliata 😂😂😂!) completano alla perfezione questo piccolo capolavoro.
L’unico neo, se così vogliamo chiamarlo, è stato il fatto che il personaggio a cui mi sono affezionata di più alla fine é stato non la protagonista (come di solito accade) ma bensì suo marito Paul, a cui, se posso dire senza essere considerata spoileratrice, ne sono veramente capitate di tutti i colori!


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10
Scrittura: 10
Personaggi: 9
Complessivo: 9/10

Aspetto a questo punto il vostro parere: questo libro merita sicuramente la vostra attenzione e l’autrice come minimo un’ovazione per i colpi di scena e per “la litania dei 3”, come l’ho battezzata io, che ritroverete in forma diversa più volte tra le pagine del libro e che vi entrerà in testa come un fastidioso motivetto:

Sono in coma

Mio marito mi odia
A volte dico bugie.


P.s. Anche se l’ultimo terzetto sarà quello più terribile.......

Buona lettura!!!


Simo

mercoledì 27 febbraio 2019

Recensione de “Il silenzio della collina” di Alessandro Perissinotto



Ciao a tutti...di nuovo!!! Ormai lo sapete che il 27 di ogni  mese corro come una disperata per pubblicare in tempo le recensioni alla Challenge delle 3 Ciambelle (questa per capirci ➡️ http://www.duelettriciquasiperfette.com/2018/12/dalle-3-ciambelle-la-pizza-e-servita.html)

Sono ancora scombussolata dalle emozioni che mi ha donato il partecipare venerdì scorso alla presentazione di questo libro che ho avidamente letto!

Ascoltare dal vero le motivazioni e i sentimenti che attraversano uno scrittore è sempre qualcosa di “magico”; in questo caso lo è stato ancora di più, perché la vicenda narrata, o meglio il fatto che viene ad intrecciarsi con la trama vera e propria, è tratto da una storia realmente accaduta. E ciò che mi ha coinvolto ancora di più è che la tragedia è avvenuta a pochi km da casa mia e ancora oggi alcune delle persone coinvolte (familiari, conoscenti, ...) sono ancora in vita e ricordano con sbigottimento quanto avvenuto nel lontano 1968-1969.
Si tratta del primo caso di rapimento nella nostra provincia e le forze dell’ordine non sapevano quasi da che parte girarsi. Fatto sta che la 13enne Maria Teresa Novara nella notte tra il 16 e il 17 dicembre 1968 viene rapita (non si sa ancora oggi per quale vero motivo) e per 8 mesi non si conosce più nulla di lei. Viene ritrovata senza vita il 13 agosto 1969 (l’autopsia rivelerà che era morta da meno di 12 ore) dopo aver patito i peggiori soprusi possibili e dopo che uno dei suoi carcerieri è morto in un tentativo di fuga dalla rapina che stava facendo e l’altro si è “dimenticato” di lei.
Non proseguo ulteriormente perché i vari articoli che ho letto sull’argomento non hanno fatto che aumentare la mia rabbia e il mio disgusto, ma nel mio piccolo voglio onorare la memoria di questa bambina che è stata per molto tempo ritratta come una poco di buono e che le indagini hanno invece riabilitato.


Vengo quindi a parlarvi del romanzo che ne tratta la storia.

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA





AUTORE: Alessandro Perissinotto
TITOLO: Il silenzio della collina
PAGINE: 245
CASA EDITRICE: Mondadori
PERCHÉ L'HO LETTO: perché si tratta di un autore torinese che tratta una vicenda accaduta dalle mie parti ormai 50 anni fa
GENERE: drammatico

TRAMA

Domenico Boschis è nato nelle Langhe, ma da molti anni ormai la sua vita è a Roma, dove ha raggiunto il successo come attore di fiction TV. Una notizia inaspettata, però, lo costringe a tornare tra le sue colline: il padre, col quale ha da tempo interrotto ogni contatto, è malato e gli resta poco da vivere.
All’hospice, infatti, Domenico trova un’ombra pallida dell’uomo autoritario che il padre è stato: il vecchio non riesce quasi più a parlare, ma c’è una cosa che sembra voler dire al figlio con urgenza disperata. «La ragazza, Domenico, la ragazza!» grida, per scoppiare poi in un pianto muto. Dentro quel pianto Domenico riconosce un dolore che viene da lontano.
Chi è la ragazza che sembra turbarlo fino all’ossessione?
Mentre Domenico riprende confidenza con la terra in cui è cresciuto e cerca di addomesticare i fantasmi che popolano i suoi ricordi d’infanzia, si imbatte in un fatto di cronaca avvenuto cinquant’anni prima a una manciata di chilometri da lì. La protagonista è proprio una ragazza: ha tredici anni quando, una notte di dicembre del 1968, viene “rubata” da casa sua. Di lei non si sa nulla per otto mesi, poi la verità emerge con tutta la sua forza.
È possibile che sia il ricordo della tredicenne a perseguitare il padre di Domenico? E se così fosse, significa che il vecchio ha avuto un ruolo nella vicenda della ragazza? Lui l’ha sempre considerato un cattivo padre; deve forse cominciare a pensare che sia stato anche un cattivo uomo? Domenico ha bisogno di trovare una risposta prima che il vecchio chiuda gli occhi per sempre.
Nel solco del romanzo-verità tracciato da Carrère con L’avversario, Alessandro Perissinotto prende le mosse da una storia realmente accaduta, raccontata dai giornali dell’epoca e poi colpevolmente dimenticata, innestandola però su un impianto romanzesco. Così facendo, rompe il silenzio sul primo sequestro di una minorenne nell’Italia repubblicana, in un libro feroce e al tempo stesso necessario per capire da dove viene la violenza sulle donne, per comprendere che, contro quella violenza, sono gli uomini a doversi muovere.”


RECENSIONE

Ecco una recensione difficile da scrivere!
Difficile perché  quando si parla di sentimenti, di rapporti difficili tra padri e figli, di tragedie che toccano i bambini e della cattiveria dell’uomo è sempre complicato non scivolare nel banale e cercare di essere obiettivi e oggettivi. Spero di non farlo.

Innanzitutto volevo ringraziare l’autore per aver trattato con estrema delicatezza e rispetto un argomento pesante e colmo di dolore. Trovo che sia stato molto bravo a tessere una trama non scontata e che si intrecciasse perfettamente con il fatto vero.
In secondo luogo, anche la scrittura è lineare, coinvolgente e sempre in grado di creare aspettativa nel lettore, cosa non così scontata. 
Ho avuto il piacere di gettarmi in una lettura realistica, in grado di ricreare profumi e odori del passato; mi sembrava di passeggiare tra le vie dei paesini così simili a quelli in cui ho vissuto: dove il farmacista è una figura importante quanto il sindaco, il barista sa sempre tutto di tutti e ahimè molte peccati vengono coperti con l’oblio e la dimenticanza. 

La vicenda trae inizio dalla telefonata che la clinica dov’è ricoverato l'anziano padre fa al noto attore Domenico Boschis. L’uomo è malato, non gli resta più molto da vivere e il figlio nonostante i pessimi, praticamente inesistenti, rapporti che ha avuto con lui decide di getto di dedicarsi a lui per queste ultime settimane.
Si ritrova di fronte un uomo distrutto, pelle e ossa, che a malapena riesce a parlare,...e che continua a pronunciare “La ragazza! Domenico, la ragazza!”. Questa ragazza appare subito come un terribile cruccio dell’uomo e Domenico, con fatica e recuperando nel frattempo il rapporto col padre, boccone di gelato dopo  boccone di gelato, giorno dopo giorno, stretta di mano dopo stretta di mano, riesce a liberarlo da questo enorme segreto portato nel cuore per anni.
Non entro nei dettagli della storia per non togliervi il gusto dell’intreccio narrativo, ma spero di avervi fatto passare un poco di quanto ha regalato a me questo romanzo.

Un’ultima parola per i personaggi che vengono presentati con dovizia di particolari, non tanto fisici quanto psicologici: per cui non sappiamo tanto se Caterina fosse alta o bassa, magra o grassa, ma conosciamo la passione e l’amore per la tua terra e per il suo lavoro. 
Lo stesso protagonista, Domenico, ci viene presentato attraverso il suo lavoro, ma soprattutto i suoi pensieri, i suoi ricordi e i suoi ragionamenti, che ci dipingono un uomo che ha passato un’infanzia difficile per via di questo padre così duro.

Non posso quindi che lasciarvi con il consiglio di leggere avidamente questa storia come è accaduto a me e sperare che il diffondere la conoscenza di certi terribili fatti possa far sì che non accadano MAI PIÙ!

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 8
Scrittura: 10
Personaggi: 10
Complessivo: 9


Un saluto caloroso a tutti

Simo

Recensione di “La luna di carta” di Andrea Camilleri



Ciao a tutti e bentrovati sul mio blog.
Finalmente torno a leggere il mio adorato Montalbano!! Ciclicamente mi serve moltissimo: rinsaldo il rapporto coniugale (mio marito mi traduce quelle 2-3000 parole che non capisco!), ricordo amorevolmente ai miei figli che sono dei grandi “scassacabasisi” (e loro non mi capiscono!) e mi leggo un libro sempre avvincente e stimolante.
Vado subito a farvi conoscere meglio quello che ho affrontato questa volta!
CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA



AUTORE: Andrea Camilleri
TITOLO: La luna di carta
PAGINE: 267
CASA EDITRICE: Sellerio editore Palermo 
PERCHÉ L'HO LETTO: come molti dei miei libri, era lì in attesa di essere letto! Per fortuna la Challenge delle 3 Ciambelle mi ha “obbligato” a riesumarlo ❤️
GENERE: giallo

TRAMA

Tra due donne forti e insidiose deve industriarsi il commissario Montalbano: una estroversa, e di franca sensualità; l'altra segreta, e di morbosi ardori, capace di tutto intraprendere e di tutto nascondere. Si sgambettano a vicenda, le due donne, su scivolosi precedenti: che sono esche e trappole per il commissario («Quann'era picciliddro, una volta sò patre, per babbiarlo, gli aveva contato che la luna 'ncelu era fatta di carta. E lui, che aviva sempre fiducia in quello che il patre gli diciva, ci aviva criduto. E ora, maturo, sperto, omo di ciriveddro e d'intuito, aviva nuovamente criduto come un picciriddro a dù fìmmine..., che gli avivano contato che la luna era fatta di carta»). La verità non procura rimedio. Se non è vittoria è purtroppo vendetta. Rovinosa e tragica. Secca e asciutta, nell'orrore: «la tragedia, quann'è recitata davanti alle pirsone, assume pose e parla alto, ma quando è profondamente vera parla a voce vascia e ha gesti umili. Già, l'umiltà della tragedia». Il commissario interloquisce con l'incipiente vecchiaia. Ricalibra le sue negligenze. Escogita ripari alla ruggine degli anni. Impara a convivere con l'ossessione della morte (un orologio biologico che batte l'ora grave) e dà udienza a passi ciechi che conducono al mistero di una casa «morta» (alla Faulkner): nella quale, attorno a un cadavere oscenamente atteggiato, si impaludano e covano le acque putride di passioni irritabili e scenografiche; insieme al fondiglio di un'oscenità politica, che lascia emergere cadaveri eccellenti e prospere viziosità. La trama è torbida, in questo romanzo che la palude stigia (facsimile della morte civile) fa solidarizzare con una politica governativa drogata di ordinaria anormalità. 
Salvatore Silvano Nigro


RECENSIONE

Eccomi di nuovo immersa nel mare di Vigata, ad indagare accanto al mio amato commissario Salvo Montalbano.
E si, perché ogni volta che mi immergo in uno dei romanzi con lui protagonista mi sembra proprio di essergli a fianco: respirare il suo stesso mare, sentire i profumini del ristorantino dove spesso va a pranzo, telefonate con lui a Livia e soprattutto cercare di risolvere i casi sempre ingarbugliati che gli accadono.

Questa volta ci troviamo ad affrontare la morte di Angelo Pardo, un rappresentante di farmaci, con una pesante macchia nel suo passato, contorniato da due donne estremamente particolari: la sorella Michela, donna all’apparenza sciatta e all’antica, che se oculatamente stimolata (indovinate da chi! 😉) tira fuori una fortissima personalità e un attaccamento quasi morboso al fratello e l’amante Elena, una donna molto sensuale ed affascinante con un passato da dimenticare e un presente alquanto particolare, alla quale il povero Angelo faceva dei regali veramente importanti.

Accanto a questa vicenda, come sempre, Camilleri ce ne presenta un’altra, all’apparenza completamente distaccata, immersa nel mondo politico, della droga e della mafia.

Le indagini vengono svolte da Salvo con la sua solita maestria e il suo istinto che, nonostante spesso tenti di essere “babbiato” (preso in giro) dai vari personaggi, alla fine porta sempre il nostro ispettore alla risoluzione dei misteri.
Una caratteristica che apprezzo molto dell’autore è il trovare sempre la “giustizia” in ogni caso (o almeno in quelli che ho letto finora o ho visto in Tv!). Visto che molto spesso la legge ha le mani legate, soprattutto nelle terre siciliane, Camilleri escogita sempre uno stratagemma che porta ad una sorta di risoluzione che fa dire al lettore “Anche se la giustizia non ha fatto il suo corso, per lo meno il responsabile è stato punito! Sono soddisfatto”.
Il giallo è ben strutturato, mai scontato, ti porta a cercare i vari indizi disseminati qua e là, a costruirti un’ipotesi che, per quanto mi riguarda, non è mai quella giusta (meno male che non lavoro nella polizia!), insomma 10 e lode all’autore sotto questo aspetto.

Un altro dei punti di forza di questi romanzi è proprio la scrittura di Camilleri: il fatto di scrivere in dialetto è estremamente coinvolgente ed immediato, se ci penso se fosse scritto in italiano non avrebbe la stessa resa (e lo dico tirandomi una mazzata sui piedi da sola, visto che sono piemontese e a prima vista non capisco praticamente niente: ho sposato mio marito solo per avere un traduttore personale...ma non diteglielo che si urta 🤣🤣🤣).

Vi lascio naturalmente consigliandovi in primis di appassionarvi come me a questa serie (non ne potrete restare delusi) e ricordandovi di soffermarvi sempre e tanto sul personaggio dell’agente Catarella: solo per le risate che vi farà fare lui vale la pena di comprare il libro.


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10
Scrittura: 9 (solo per colpa di mio marito che non mi sa tradurre tutto! 🤣🤣🤣)
Personaggi: 9 1/2
Complessivo: 9/10

Ci sentiamo prestissimo, perché come sempre sono all’ultimo giorno utile per mandare le mie recensioni alla Challenge a cui sto partecipando, ma soprattutto perché ho un altro bellissima e toccante lettura da condividere con voi!

Un abbraccio virtuale 

Simo

domenica 27 gennaio 2019

Recensione di “L’amore addosso” di Sara Rattaro


Riciao e bentornati nel mio blogghino maltrattato! Come ogni ultimo giorno possibile del mese, vi rifili le mie recensioni una dietro l’altra cercando di non soffocarvi.

Per fortuna ho letto due libri davvero interessanti e quindi le recensioni di oggi sono un vero piacere da condividere con voi.

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA






AUTORE: Sara Rattaro
TITOLO: L’amore addosso
PAGINE: 240
CASA EDITRICE: Sperling & Kupfer
PERCHÉ L'HO LETTO: nonostante l’averne semore sentito parlare benissimo non mi aveva mai attirato. Poi complice l’incipit che Manuela ha pubblicato nel suo blog https://lettureapois.blogspot.com/2019/01/incipit-3.html?m=1 mi sono vista costretta a leggerlo!
GENERE: narrativa

TRAMA

Una giovane donna attende con ansia fuori da una stanza d'ospedale. È stata lei ad accompagnare lì d'urgenza l'uomo che ora è ricoverato in gravi condizioni. È stata lei a soccorrerlo in spiaggia, mentre passava per caso, dice. Non dice - non può farlo - che invece erano insieme, che sono amanti. Lo stesso giorno, in un'altra ala dell'ospedale, una donna è in attesa di notizie sul marito, vittima di un incidente d'auto. Non era con lui al momento dell'impatto; non era rintracciabile mentre la famiglia, da ore, cercava di mettersi in contatto con lei. E adesso, quando la informano che in macchina con il marito cera una sconosciuta, non sembra affatto stupita. La prima donna è Giulia. La seconda è ancora Giulia. E il destino, con la sua ironia, ha scelto proprio quel giorno per fare entrare in collisione le due metà della sua vita: da una parte, quella in cui è, o sembra, una moglie fortunata e una figlia devota; dall'altra, quella in cui vive di nascosto una passione assoluta e sfugge al perbenismo di sua madre - alle ipocrisie, ai non detti, a una verità inconfessabile. Una verità che perseguita Giulia come una spina sotto pelle; un segreto che fa di lei quell'essere così tormentato e unico, luminoso e buio; un vuoto d'amore che si porta addosso come una presenza ingombrante, un caos che può soltanto esplodere. Perché l'amore è una voce che non puoi zittire e una forza che non puoi arrestare. L'unica spinta che può riportarti a ciò che sei veramente.


RECENSIONE

Ecco un altro gran bel libro che mi ha tenuto compagnia per qualche sera.

Nonostante non abbia condiviso per niente il comportamento della protagonista, che mi è apparsa esageratamente superficiale e definitiva nelle sue opinioni sul marito, ribadisco che ho trovato la storia molto ben scritta e con dei personaggi interessanti.

Il maggior punto di forza di questo romanzo è certamente lei: l’autrice! Il suo stile così appassionato, drammatico, ricco di emozioni e sentimenti ti lascia davvero senza fiato; ti sembra di vivere ogni colpo di ciglia, ogni respiro, ogni battito coi personaggi...ed è una sensazione molto coinvolgente.

Come accennavo prima, la storia è non banale e molto intensa. Ad eccezione del comportamento della protagonista Giulia nei confronti del marito che l’ama e l’adora, mentre lei...limitiamoci a dire non troppo, la sua storia sicuramente vi farà venire i brividi e rattristare tremendamente. Non entro naturalmente nei dettagli, mi limito a dire che ha avuto una vita intera segnata dalla madre.
Quest’ultima infatti, che tutto sembra fuorché una mamma, nei confronti della figlia ha sempre agito mettendo dinanzi il buon nome della famiglia e prendendo sempre decisioni al posto suo, sempre e solo per ben apparire di fronte agli altri. La donna in questo modo è cresciuta con un non so che di infantile e allo stesso tempo con un carattere molto fragile e volubile: tutto per lei si ferma alla prima occhiata, al primo giudizio, non gratta mai via la patina esterna delle cose e in questo modo causa molto dolore non solo a se stessa ma anche ad altre persone.
Ma...meno male che c’è suo marito Emanuele, che allo scuro di tutto ciò che ha pensato, fatto, travisato e concluso Giulia, è sempre lì accanto a lei: la sorregge, la aiuta, la accetta per come è e la sprona sempre ad essere se stessa e a cercare di riempire quel dolore enorme che si porta dietro...il finale è assolutamente strappalacrime (e strappaincacchiamento per quanto mi riguarda!!) e meraviglioso!!!

Quindi nonostante tutto quello che vi ho esposto sembra volervi indicare il contrario, vi consiglio tantissimo la lettura di queste pagine. Il mio è un pensiero molto emotivo e di petto, ma al di là di quanto vi ho detto, c’è molto altro, a partire dagli altri personaggi presenti nel libro come la seconda Giulia, Federico, sua sorella Ilaria e il padre.

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 8
Scrittura: 10
Personaggi: 8
Complessivo: 8/9


Simo