Buongiorno a tutti ed eccomi tornata con la seconda recensione dell’anno!
Come state? Io sono stata colpita dall’influenza (a causa di quell’untrice di mia figlia undicenne!) e sto una pezza, ma spero di rimettermi presto!
Passiamo ora a presentarvi il libro che La Libridinosa, La Biblioteca di Eliza e Stefania di Due lettrici quasi perfette mi hanno caldamente consigliato!
CARTA DI IDENTITÀ
COPERTINA
AUTORE: Enrica Tesio
TITOLO: Dodici ricordi e un segreto
PAGINE: 272
CASA EDITRICE: Bompiani
PERCHÉ L'HO LETTO: è il mio “Cappello Parlante” nella Challenge Hogwartsiana e quindi mi è stato consigliato dalle organizzatrici.
GENERE: narrativa
TRAMA
''Vuoi essere l'addetta al ricordo, bambina mia?'' Attilio, il nonno che è stato per lei un padre, fa ad Aura questa richiesta sconcertante: non assistere alla malattia che divorerà la mia mente, ricordami nel pieno della vita.
Aura è una ragazza speciale, ha il nistagmo - disturbo che fa muovere le pupille incessantemente e che le è valso il soprannome di Signorina Occhipazzi - e davvero il suo sguardo è sempre rivolto a qualcosa di diverso da quello che vedono gli altri, come alla ricerca di un dettaglio che eternamente le sfugge. Ma proprio per questo Aura è coraggiosa, sa stare sola, sa che gli uomini spesso guardano solo la superficie delle cose: così accetta la sfida e parte per un paese lontano.
Quando però, al suo ritorno, scopre che Attilio è stato di parola e si è recluso in una casa di riposo, Aura capisce di non voler rispettare il patto e comincia a cercare il nonno ovunque: nei messaggi che lui ha seminato dietro di sé come sassolini bianchi nel bosco, nella memoria di chi gli ha voluto bene, nei propri ricordi e in quelli di sua madre Isabella, inadeguata all'amore eppure caparbiamente ostinata a cercarlo, sempre troppo ''leggera'' ma forse per questo capace di rialzarsi quando cade.
E' così che Aura raccoglie frammenti dell'esistenza del nonno ma anche di quelle dei molti personaggi che popolano il romanzo: ''cocci'' di vite autentiche, spesso dolenti, irrisolte ma capaci di incastrarsi le une con le altre in maniera sorprendente. Enrica Tesio mette in queste pagine uno humour piemontese appena velato di malinconia, un po' di ferocia e una scrittura pulita, diretta eppure capace di momenti di improvvisa tenerezza; e fa di questo coro zoppicante e vivo di personaggi una originalissima ''variazione sul tema della famiglia'', i suoi fallimenti, le sue possibilità.
E i suoi segreti, perché di certo non c'è famiglia, felice o infelice, che non ne abbia uno.
Aura è una ragazza speciale, ha il nistagmo - disturbo che fa muovere le pupille incessantemente e che le è valso il soprannome di Signorina Occhipazzi - e davvero il suo sguardo è sempre rivolto a qualcosa di diverso da quello che vedono gli altri, come alla ricerca di un dettaglio che eternamente le sfugge. Ma proprio per questo Aura è coraggiosa, sa stare sola, sa che gli uomini spesso guardano solo la superficie delle cose: così accetta la sfida e parte per un paese lontano.
Quando però, al suo ritorno, scopre che Attilio è stato di parola e si è recluso in una casa di riposo, Aura capisce di non voler rispettare il patto e comincia a cercare il nonno ovunque: nei messaggi che lui ha seminato dietro di sé come sassolini bianchi nel bosco, nella memoria di chi gli ha voluto bene, nei propri ricordi e in quelli di sua madre Isabella, inadeguata all'amore eppure caparbiamente ostinata a cercarlo, sempre troppo ''leggera'' ma forse per questo capace di rialzarsi quando cade.
E' così che Aura raccoglie frammenti dell'esistenza del nonno ma anche di quelle dei molti personaggi che popolano il romanzo: ''cocci'' di vite autentiche, spesso dolenti, irrisolte ma capaci di incastrarsi le une con le altre in maniera sorprendente. Enrica Tesio mette in queste pagine uno humour piemontese appena velato di malinconia, un po' di ferocia e una scrittura pulita, diretta eppure capace di momenti di improvvisa tenerezza; e fa di questo coro zoppicante e vivo di personaggi una originalissima ''variazione sul tema della famiglia'', i suoi fallimenti, le sue possibilità.
E i suoi segreti, perché di certo non c'è famiglia, felice o infelice, che non ne abbia uno.
RECENSIONE
Attilio e sua nipote Aura sono i protagonisti di questo bel romanzo di Enrica Tesio.
Conosciamo i protagonisti e la vicenda attraverso gli occhi di Aura, una prima bambina e poi ragazza affetta da un disturbo agli occhi chiamato nistagmo (movimento involontario, rapido e ripetitivo, degli occhi) che le vale il soprannome Signorina Occhipazzi e il giudizio a volte implacabile degli altri e i biglietti di nonno Attilio che la ragazza ritrova in casa al ritorno da un anno come au pair in Irlanda, fortemente voluto proprio da lui.
Eh si, perché Attilio ha scelto di affrontare da solo la propria Emme (malattia), l’Alzheimer, mai pronunciata lungo il romanzo, ma chiaramente riconoscibile dall’impietoso inghiottimento della memoria che viviamo nelle pagine, e ha convinto l’adorata nipote ad intraprendere prima un viaggio che la tenga lontana mentre lui si trasferisce in una casa di riposo e poi a non cercarlo più, perché vuole che lei sia “L’addetta al ricordo?” “Sì, quella che si ricorderà di me come sono adesso, prima che la malattia faccia il suo corso.”
Una decisione che Aura non accetta di buon grado e la porta a chiudersi nella lettura dei bigliettini che Attilio ha lasciato sparsi per la sua abitazione e nei quali scrive episodi della sua vita e storie mai conosciute da nessuno, nemmeno dalla figlia Isabella, prima che la malattia glieli nasconda per sempre.
Pian piano entreranno in scena nuovi personaggi, da Sergio, il nuovo compagno di Isabella, a Tomaso, suo figlio e a Gemma, una vecchia conoscenza di Attilio, molto importante per la nostra storia.
Verranno a galla delle verità che ci portano ad un finale shock e commovente...preparate i fazzoletti mi raccomando!
La scrittura della Tesio è scorrevole e accattivante, il ritmo adatto alle varie parti della narrazione e il linguaggio semplice.
Ha creato una storia originale e familiare. L’ambiente dove cresce Aura profuma di famiglia, nonostante la madre, una donna a mio parere bambina lei stessa, che si butta nelle varie relazioni a capofitto, ne prende a piene mani fin che può e le abbandona dopo che le viene chiesta una maturazione e un impegno più serio oppure dopo qualche “gentile” messa alla porta.
Adoro alcuni dei personaggi: Guglielmo in primis, l’amico di famiglia da tempo immemore, coetaneo di Isabella, con un fratello perennemente bambino, sempre presente sia per lei che per Aura, con un cuore enorme, spesso occupato dagli uomini sbagliati, ma per lo più impegnato nel centro dove si occupa di ragazzi con problemi mentali davvero in modo esemplare; Attilio, ovviamente, (un uomo così non può lasciare indifferenti!), un maestro elementare, un nonno eccezionale e un padre solo (la moglie è morta in un incidente automobilistico) che cerca di crescere la figlia, uno spirito molto libero, e la nipote nel migliore dei modi, mettendo da parte se stesso e rinunciando ad una sua vita e naturalmente Gemma, nonostante occupi solo pochi capitoli, il suo personaggio mi è piaciuto tantissimo, con la sua flemma, la sua serenità (a dispetto di ciò che ha vissuto!) e il suo cuore semplice.
Purtroppo anche se come vi ho raccontato il romanzo ha molti punti positivi, dall’originalità della storia, alla scrittura frizzante e scorrevole, ai personaggi ben costruiti, non è stato in grado di entrarmi nel cuore dalla prima riga; mi ha coinvolto solamente negli ultimi capitoli ed alcuni personaggi, come ad esempio Isabella, Sergio e lo stesso Tommaso, mi hanno spesso infastidito con i loro comportamenti al limite della logica e mi hanno impedito di dedicarmi con piacere alla lettura.
Mi sento comunque di consigliare la lettura di questo volume...fatemi sapere cosa ne pensate voi; leggendo qua e là ho visto di essere un po’ una mosca bianca: tutti lo hanno apprezzato molto!
GIUDIZIO COMPLESSIVO
Trama: 9
Scrittura: 10
Personaggi: 8
Complessivo: 9
Simo
Nessun commento:
Posta un commento
Un commento per me, un grazie di 💖 per te!