mercoledì 27 febbraio 2019

Recensione de “Il silenzio della collina” di Alessandro Perissinotto



Ciao a tutti...di nuovo!!! Ormai lo sapete che il 27 di ogni  mese corro come una disperata per pubblicare in tempo le recensioni alla Challenge delle 3 Ciambelle (questa per capirci ➡️ http://www.duelettriciquasiperfette.com/2018/12/dalle-3-ciambelle-la-pizza-e-servita.html)

Sono ancora scombussolata dalle emozioni che mi ha donato il partecipare venerdì scorso alla presentazione di questo libro che ho avidamente letto!

Ascoltare dal vero le motivazioni e i sentimenti che attraversano uno scrittore è sempre qualcosa di “magico”; in questo caso lo è stato ancora di più, perché la vicenda narrata, o meglio il fatto che viene ad intrecciarsi con la trama vera e propria, è tratto da una storia realmente accaduta. E ciò che mi ha coinvolto ancora di più è che la tragedia è avvenuta a pochi km da casa mia e ancora oggi alcune delle persone coinvolte (familiari, conoscenti, ...) sono ancora in vita e ricordano con sbigottimento quanto avvenuto nel lontano 1968-1969.
Si tratta del primo caso di rapimento nella nostra provincia e le forze dell’ordine non sapevano quasi da che parte girarsi. Fatto sta che la 13enne Maria Teresa Novara nella notte tra il 16 e il 17 dicembre 1968 viene rapita (non si sa ancora oggi per quale vero motivo) e per 8 mesi non si conosce più nulla di lei. Viene ritrovata senza vita il 13 agosto 1969 (l’autopsia rivelerà che era morta da meno di 12 ore) dopo aver patito i peggiori soprusi possibili e dopo che uno dei suoi carcerieri è morto in un tentativo di fuga dalla rapina che stava facendo e l’altro si è “dimenticato” di lei.
Non proseguo ulteriormente perché i vari articoli che ho letto sull’argomento non hanno fatto che aumentare la mia rabbia e il mio disgusto, ma nel mio piccolo voglio onorare la memoria di questa bambina che è stata per molto tempo ritratta come una poco di buono e che le indagini hanno invece riabilitato.


Vengo quindi a parlarvi del romanzo che ne tratta la storia.

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA





AUTORE: Alessandro Perissinotto
TITOLO: Il silenzio della collina
PAGINE: 245
CASA EDITRICE: Mondadori
PERCHÉ L'HO LETTO: perché si tratta di un autore torinese che tratta una vicenda accaduta dalle mie parti ormai 50 anni fa
GENERE: drammatico

TRAMA

Domenico Boschis è nato nelle Langhe, ma da molti anni ormai la sua vita è a Roma, dove ha raggiunto il successo come attore di fiction TV. Una notizia inaspettata, però, lo costringe a tornare tra le sue colline: il padre, col quale ha da tempo interrotto ogni contatto, è malato e gli resta poco da vivere.
All’hospice, infatti, Domenico trova un’ombra pallida dell’uomo autoritario che il padre è stato: il vecchio non riesce quasi più a parlare, ma c’è una cosa che sembra voler dire al figlio con urgenza disperata. «La ragazza, Domenico, la ragazza!» grida, per scoppiare poi in un pianto muto. Dentro quel pianto Domenico riconosce un dolore che viene da lontano.
Chi è la ragazza che sembra turbarlo fino all’ossessione?
Mentre Domenico riprende confidenza con la terra in cui è cresciuto e cerca di addomesticare i fantasmi che popolano i suoi ricordi d’infanzia, si imbatte in un fatto di cronaca avvenuto cinquant’anni prima a una manciata di chilometri da lì. La protagonista è proprio una ragazza: ha tredici anni quando, una notte di dicembre del 1968, viene “rubata” da casa sua. Di lei non si sa nulla per otto mesi, poi la verità emerge con tutta la sua forza.
È possibile che sia il ricordo della tredicenne a perseguitare il padre di Domenico? E se così fosse, significa che il vecchio ha avuto un ruolo nella vicenda della ragazza? Lui l’ha sempre considerato un cattivo padre; deve forse cominciare a pensare che sia stato anche un cattivo uomo? Domenico ha bisogno di trovare una risposta prima che il vecchio chiuda gli occhi per sempre.
Nel solco del romanzo-verità tracciato da Carrère con L’avversario, Alessandro Perissinotto prende le mosse da una storia realmente accaduta, raccontata dai giornali dell’epoca e poi colpevolmente dimenticata, innestandola però su un impianto romanzesco. Così facendo, rompe il silenzio sul primo sequestro di una minorenne nell’Italia repubblicana, in un libro feroce e al tempo stesso necessario per capire da dove viene la violenza sulle donne, per comprendere che, contro quella violenza, sono gli uomini a doversi muovere.”


RECENSIONE

Ecco una recensione difficile da scrivere!
Difficile perché  quando si parla di sentimenti, di rapporti difficili tra padri e figli, di tragedie che toccano i bambini e della cattiveria dell’uomo è sempre complicato non scivolare nel banale e cercare di essere obiettivi e oggettivi. Spero di non farlo.

Innanzitutto volevo ringraziare l’autore per aver trattato con estrema delicatezza e rispetto un argomento pesante e colmo di dolore. Trovo che sia stato molto bravo a tessere una trama non scontata e che si intrecciasse perfettamente con il fatto vero.
In secondo luogo, anche la scrittura è lineare, coinvolgente e sempre in grado di creare aspettativa nel lettore, cosa non così scontata. 
Ho avuto il piacere di gettarmi in una lettura realistica, in grado di ricreare profumi e odori del passato; mi sembrava di passeggiare tra le vie dei paesini così simili a quelli in cui ho vissuto: dove il farmacista è una figura importante quanto il sindaco, il barista sa sempre tutto di tutti e ahimè molte peccati vengono coperti con l’oblio e la dimenticanza. 

La vicenda trae inizio dalla telefonata che la clinica dov’è ricoverato l'anziano padre fa al noto attore Domenico Boschis. L’uomo è malato, non gli resta più molto da vivere e il figlio nonostante i pessimi, praticamente inesistenti, rapporti che ha avuto con lui decide di getto di dedicarsi a lui per queste ultime settimane.
Si ritrova di fronte un uomo distrutto, pelle e ossa, che a malapena riesce a parlare,...e che continua a pronunciare “La ragazza! Domenico, la ragazza!”. Questa ragazza appare subito come un terribile cruccio dell’uomo e Domenico, con fatica e recuperando nel frattempo il rapporto col padre, boccone di gelato dopo  boccone di gelato, giorno dopo giorno, stretta di mano dopo stretta di mano, riesce a liberarlo da questo enorme segreto portato nel cuore per anni.
Non entro nei dettagli della storia per non togliervi il gusto dell’intreccio narrativo, ma spero di avervi fatto passare un poco di quanto ha regalato a me questo romanzo.

Un’ultima parola per i personaggi che vengono presentati con dovizia di particolari, non tanto fisici quanto psicologici: per cui non sappiamo tanto se Caterina fosse alta o bassa, magra o grassa, ma conosciamo la passione e l’amore per la tua terra e per il suo lavoro. 
Lo stesso protagonista, Domenico, ci viene presentato attraverso il suo lavoro, ma soprattutto i suoi pensieri, i suoi ricordi e i suoi ragionamenti, che ci dipingono un uomo che ha passato un’infanzia difficile per via di questo padre così duro.

Non posso quindi che lasciarvi con il consiglio di leggere avidamente questa storia come è accaduto a me e sperare che il diffondere la conoscenza di certi terribili fatti possa far sì che non accadano MAI PIÙ!

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 8
Scrittura: 10
Personaggi: 10
Complessivo: 9


Un saluto caloroso a tutti

Simo

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