sabato 11 maggio 2019

Recensione de “Il metodo del coccodrillo” di Maurizio De Giovanni



Ciao a tutti amici lettori e bentrovati!!! 
Weekend di libri in tutti i sensi: corro a finire le recensioni della Challenge Pizzaiola (naturalmente all’ultimo giorno e sul filo del rasoio...ma La Libridinosa mi ama anche per questo 😂😂😂!)  e poi domani un tuffo tra libri, scrittori e amiche bloggerine presenti al Salone del Libro di Torino...quindi mettiamoci subito in marcia!!! 💪🏻💪🏻💪🏻


CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA





AUTORE: Maurizio De Giovanni
TITOLO: Il metodo del coccodrillo
PAGINE: 247
CASA EDITRICE: Mondadori
PERCHÉ L'HO LETTO: era da un po’ che la mia amica Lisse del Blog Pane, libri e mocaccino non segnava una tacca...ho voluto accontentarla!
GENERE: giallo giallissimo

TRAMA

Napoli, così, non l'avevamo vista mai. Una città borghese, inospitale e caotica, cupa e distratta, dove ognuno sembra preso dai propri affari e pronto a defilarsi. È esattamente questo che permette a un killer freddo e metodico di agire indisturbato, di mischiarsi alla folla come fosse invisibile. "Il Coccodrillo" lo chiamano i giornali: perché,  come il coccodrillo quando divora i propri figli, piange. E del resto, come il coccodrillo, è una perfetta macchina di morte: si apposta, osserva, aspetta. E quando la preda è a tiro, colpisce. Tre giovani, di età e provenienza sociale diverse, vengono trovati morti in tre differenti quartieri, freddati dal colpo di una unica pistola.
L'ispettore Giuseppe Lojacono è l'unico che non si ferma alle apparenze, sorretto dal suo fiuto e dalla sua stessa storia triste. È appena stato trasferito a Napoli dalla Sicilia. Un collaboratore di giustizia lo ha accusato di passare informazioni alla mafia e lui, stimato segugio della squadra mobile di Agrigento, ha perso tutto, a cominciare dall'affetto della moglie e della figlia. Un paria, ecco cos'è diventato, un uomo inutile e inutilizzato, seduto a una scrivania vuota e impegnato in sanguinose sfide a scopa con il computer. 
È il giovane sostituto procuratore incaricato delle indagini, la bella e scontrosa Laura Piras, a decidere di dargli un'occasione, colpita dal suo spirito di osservazione. E così Lojacono, a dispetto di gerarchie e punizioni, l'aiuterà a trovare il collegamento, apparentemente inesistente, tra i delitti. A scorgere il filo rosso che conduce a un dolore bruciante, a una colpa non redimibile, a un amore assoluto e struggente: perché con il suo volto luminoso o con la sua maschera più terribile, è l'amore a racchiudere il senso dei nostri giorni. 
In una Napoli sempre più nera e indecifrabile, si fronteggiano due figure solitarie, mosse da una determinazione incrollabile. Come in uno specchio, l'investigatore e il killer. Un nuovo capitolo dell'eterna lotta tra il bene e il male.


RECENSIONE

Era da un bel pó di tempo che volevo leggere qualcosa di Maurizio De Giovanni (naturalmente “per colpa” della mia amica Lisse...si sempre lei http://panelibriemocaccino.blogspot.com/?m=1) e così, visto che amo le cose fatte per bene, sono andata a prendere il primo libro della serie I Bastardi di Pizzofalcone (si, proprio quelli che hanno fatto anche in tv!) ed eccomi qui a condividere con voi il mio parere!

Sinceramente sono partita aspettandomi il solito giallo tranquillo: omicidio, indagini più o meno movimentate, qualche scena di suspance, soluzione, cattura del cattivo, riflessione dell’ispettore, FINE!
E invece...NO!!!

Sono stata catapultata immediatamente in una Napoli caotica e indifferente a chi la popola, in una situazione che di monotono non ha nulla: l’ispettore che dovrebbe essere al centro del libro é un povero disgraziato che passa le sue giornate a giocare al pc sul posto di lavoro (non per sua scelta naturalmente, ma perché sta bene che non faccia assolutamente NIENTE!), a scambiare qualche battuta col collega di scrivania (questa ve la devo riportare: ho riso per mezz’ora!  “E allora la voglio denunciare, commissa’: la dovete mettere qua dentro, in galera, a lei e ai suoi gatti. La voglio denunciare per mandamento affanculo».
Giuffrè non sapeva se ridere o piangere”...nel mio caso ho pianto dal ridere!), l’omicida che ha preparato con assoluta freddezza i suoi crimini si descrive da solo e quasi viene voglia di consolarlo, mentre la forse storia d’amore...beh si, quella era prevedibile...me l’aspettavo!!!

Ma vedo di spiegarmi meglio!
Innanzitutto: i personaggi!!! Li ho adorati tutti! L’ispettore Lojacono resta ovviamente il mio preferito (magari anche per via del suo alter ego televisivo!). 
La sua storia privata é forte e dolorosa, il suo lavoro lo ha portato ad essere uno stipendiato che non deve fare assolutamente nulla a decine di chilometri dalla sua famiglia (che per inciso lo odia...andate a scoprire da voi il motivo!!!), i colleghi gli mandano continue frecciatine,...insomma la sua situazione non é propriamente rosa e fiori!!! 
Ma ecco che arriva LEI (la mitica Laura Piras, terribilissima e bellissima sostituto procuratore!! Io la adoro!) a dargli una seconda possibilità, grazie alla grande intelligenza che lui dimostra e che solo un tonno (come il suo dirigente Di Vincenzo effettivamente é!!!) non utilizzerebbe al meglio!!!
Anche l’omicida ha catturato la mia attenzione e, nonostante non possa assolutamente perdonargli quanto compie, da un lato lo si può quasi capire; é un uomo che sceglie di compiere azioni terribili in seguito ad un immenso dolore (nutrito dall’amore più vero e profondo che esiste al mondo) e lucidamente procede in quella terribile direzione fino alla fine.
Sono due uomini che portano con loro un fardello davvero pesantissimo e questo é proprio un punto innovativo a favore dell’autore: non avevo mai trovato protagonisti che, accanto all’indagine centrale del libro, avessero una seconda storia così forte e importante che procede parallelamente. 

Per quanto riguarda lo stile, altro punto a favore dell’autore: scrittura più che coinvolgente, narrazione lineare che permette a noi lettori di svelare pian piano il mistero e brevi capitoli (che amo tanto) che si alternano tra narrazione di quanto avviene e pensieri del “cattivo”, i quali sono praticamente una continua lettera d’amore nei confronti di...(mica vi aspetterete che ve lo dica: su su correte a scoprirlo da voi!) giocano senza dubbio a far sì che la mia opinione su questo libro salga sempre più in alto!

Geniale anche la storia che dà spiegazione al titolo stesso del romanzo...una chicca tra le tante. 

Per quanto riguarda la parte più propriamente giallistica posso serenamente affermare che anche i lettori più esigenti non resteranno delusi.
La storia é avvincente sotto tutti i vari aspetti, solo verso la fine anche noi riusciamo a capire ciò che Lojacono intuisce già dall’inizio... la vena investigativa viene più che egregiamente accontentata!

Che dirvi ancora se non di correre ad iniziarne la lettura? 

Un solo consiglio: si tratta di un libro splendido, purtroppo condito da tante storie tristi, dove lo scrittore in alcuni punti ci fa sorridere e in tanti altri no, dove il finale vi lascerà a bocca aperta (non fatemi dire niente!!!!), dove ciò che vi aspettate difficilmente accadrà e soprattutto dove il cuore riceve tanti tanti colpi, per cui iniziatelo solo se pronti a vivere un susseguirsi di emozioni e solo se potete finirlo...altrimenti non riuscirete più a dormire!!!!

Buona lettura e...fatemi sapere se ho ragione!!!

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10
Scrittura: 10
Personaggi: 9
Complessivo: 9/10

Un abbraccio

Simo

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