mercoledì 20 giugno 2018

Recensione di “L’avaro di Mayfair” di M.C.Beaton

Buonasera lettori, questa volta è il turno di un altro consiglio della mia amica Lisse del blog Pane Libri e Mocaccino che come sempre non mi delude mai!

Questa volta mi ha catapultata nella Londra dell’Ottocento...venite a fare un tuffo nel passato con me? 

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA






AUTORE: M.C. Beaton
TITOLO: L’avaro di Mayfair
PAGINE: 194
CASA EDITRICE:  Astoria
PERCHÉ L'HO LETTO: consiglio garantito 💯%
GENERE: narrativa 


TRAMA

67 Clarges Street
In una serie costituita da sei volumi, M.C. Beaton racconta le avventure legate a una dimora situata a Mayfair, quartiere elegante ed esclusivo di Londra, affittata di anno in anno, all’epoca della Reggenza, a inquilini che volevano sfruttare la Stagione, ovvero quel periodo che andava dalla primavera all’estate e durante il quale, attraverso balli e feste, si organizzavano matrimoni tra la ricca gioventù inglese.
La Casa di Clarges Street appartiene al decimo duca di Pelham, essendosi il nono suicidato. Non solo per questo la casa non è stata affittata per due Stagioni: durante quella successiva al suicidio, il figlio degli affittuari aveva perso al gioco l’intero patrimonio di famiglia e la figlia era stata trovata morta in Green Park senza apparenti ragioni. L’alone di sfortuna che circonda la dimora fa sì che si siano abbassati i prezzi dell’affitto.
La casa è quindi vuota a eccezione della servitù, l’altra vera protagonista della serie. Trattata malissimo dall’intermediario del duca, le viene dato uno stipendio da fame, e quindi conta sugli inquilini per avere qualche mese più ricco.
Il maggiordomo Rainbird, il cuoco Angus MacGregor, la governante Mrs Middleton, le cameriere Jenny e Alice, Joseph il valletto e gli sguatteri Lizzie e Dave costituiscono un gruppo a cui è impossibile non affezionarsi.
Scritti con l’usuale folgorante umorismo di Beaton, questi libri ci regalano un delizioso intrattenimento accompagnato da un’ottima ricostruzione del periodo storico.


RECENSIONE

Ecco un delizioso romanzo che vi farà trascorrere qualche ora di puro relax: non particolarmente impegnativo, ma allo stesso tempo coinvolgente e divertente.

L’autrice con una scrittura fluida, semplice ed accattivamente, unita ad una trama per niente scontata e prevedibile ci trasporta nell’Ottocento inglese, fatto di balli, tresche, sotterfugi, amori impossibili e case splendide piene di servitù che spesso riveste un ruolo fondamentale.

Protagonista di questo libro è Mr Roderick Sinclair, un avvocato scozzese in pensione ormai sull’orlo della bancarotta a causa del suo “affetto” per la bottiglia e che improvvisamente “eredita” alla morte del fratello la sua figliastra Miss Fiona Sinclair. 
Deluso poiché sperava in qualcosa di più “consistente”, decide di buttarsi sulla sconvolgente bellezza della ragazza e di farla partecipare alla Stagione “ovvero quel periodo che andava dalla primavera all’estate e durante il quale, attraverso balli e feste, si organizzavano matrimoni tra la ricca gioventù inglese”. La ragazza apparentemente svampita e un po’ scemotta pian piano entrerà nel cuore dell’impavido scapolone Lord Harrington, ma anche dell’intera servitù di 67 Clarges Street per il suo grande cuore. 
Lascio a voi la sorpresa del finale e di tutte le avventure di cui è colmo questo romanzo, ma lasciatemi spendere due parole per Fiona e per i domestici (tutti quanti) di Casa Pelham che reputo i veri protagonisti di tutto il libro.
Fiona mi è subito apparsa un po’ sibillina e falsamente svampita, con le sue uscite spesso fuori luogo, ma in realtà di un acume nient’altro che scontato. Il suo falso candore e i suoi modi schietti e giusti nei confronti di chi aveva bisogno di aiuto, mi hanno poco a poco portata a cambiare la mia opinione, fino a farmi tifare spassionatamente per lei negli ultimi capitoli.
Assolutamente favolosi sono anche i domestici! Soprattutto il maggiordomo Rainbird e Lizzie che, nonostante le enormi ingiustizie subite dall’agente Palmer che si occupa della gestione della casa su ordine del duca proprietario e che praticamente ricatta tutti quanti, obbligandoli a non lasciare la loro occupazione nonostante il misero stipendio che gli paga, non esitano ad appoggiare e a proteggere fino all’ultimo Fiona, avendone capito perfettamente l’animo buono e giusto.
I battibecchi tra loro e i domestici dirimpettai sono spassosissimi, a tratti violenti e furibondi, nonché  un elemento presente per tutto il romanzo, visto che le loro vicende personali occupano una parte significativa del libro.

Pur essendo un romanzo breve, l’ho trovato molto ricco di dettagli e ahimè molto attuale: dai modi di vivere dell’epoca, ai sotterfugi e alle tresche degni delle spie più fini, ai passatempi delle signore (davvero impensati per me!), alla netta divisione tra i vari ceti sociali con conseguente disprezzo verso i meno abbienti, ma anche alla generosità e all’aiuto vicendevole tra le persone buone di cuore, al forte senso della protezione dell’onore delle signore, alla generosità che si cela dietro agli animi più bruschi.

Una lettura quindi che certamente consiglio, soprattutto sotto l’ombrellone!

E voi che ne pensate? Lo avete letto?
Come sempre attendonla vostra opinione!



GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 9
Scrittura: 10
Personaggi: 9
Complessivo: 9 



Simo

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