lunedì 25 marzo 2019

Recensione di “Mio fratello rincorre i dinosauri” di Giacomo Mazzariol



Ciao a tutti! Si avvicina la scadenza per la pubblicazione delle recensioni di questo terzo giro di pizza e voglio provare con tutta me stessa a fare un regalo alle Ciambels, pubblicando addirittura in anticipo sulla tabella di marcia, er cui vi presento subito la mia seconda lettura del mese! 
Un libro davvero delizioso e toccante che vi delizierà le corde del cuore.

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA



AUTORE: Giacomo Mazzariol
TITOLO: Mio fratello rincorre i dinosauri - Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più 
PAGINE: 176
CASA EDITRICE: Einaudi
PERCHÉ L'HO LETTO: l’ennesimo libro sul comodino “virtuale”, meno male che é giunto il momento di “toglierci la polvere”
GENERE: una splendida sentimentalumoristica storia vera

TRAMA

“Insomma, è la storia di Giovanni, questa.
Giovanni che va a prendere il gelato.
– Cono o coppetta?
– Cono!
– Ma se il cono non lo mangi.
– E allora? Neanche la coppetta la mangio!
Giovanni che ha tredici anni e un sorriso piú largo dei suoi occhiali. Che ruba il cappello a un barbone e scappa via; che ama i dinosauri e il rosso; che va al cinema con una compagna, torna a casa e annuncia: «Mi sono sposato». Giovanni che balla in mezzo alla piazza, da solo, al ritmo della musica di un artista di strada, e uno dopo l’altro i passanti si sciolgono e cominciano a imitarlo: Giovanni è uno che fa ballare le piazze. Giovanni che il tempo sono sempre venti minuti, mai piú di venti minuti: se uno va in vacanza per un mese, è stato via venti minuti. Giovanni che sa essere estenuante, logorante, che ogni giorno va in giardino e porta un fiore alle sorelle. E se è inverno e non lo trova, porta loro foglie secche.
Giovanni è mio fratello. E questa è anche la mia storia. Io di anni ne ho diciannove, mi chiamo Giacomo.”

Ci sono voluti dodici anni perché Giacomo imparasse a vedere davvero suo fratello, a entrare nel suo mondo. E a lasciare che gli cambiasse la vita.
Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, questo fratello, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire «supereroe». Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sí, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna. Dovrai attraversare l’adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era cosí sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico.
Con Mio fratello rincorre i dinosauri Giacomo Mazzariol ha scritto un romanzo di formazione in cui non ha avuto bisogno di inventare nulla. Un libro che stupisce, commuove, diverte e fa riflettere.
Insomma, è la storia di Giovanni, questa.
Giovanni che ha tredici anni e un sorriso piú largo dei suoi occhiali. Che ruba il cappello a un barbone e scappa via; che ama i dinosauri e il rosso; che va al cinema con una compagna, torna a casa e annuncia: «Mi sono sposato». Giovanni che balla in mezzo alla piazza, da solo, al ritmo della musica di un artista di strada, e uno dopo l’altro i passanti si sciolgono e cominciano a imitarlo: Giovanni è uno che fa ballare le piazze. Giovanni che il tempo sono sempre venti minuti, mai piú di venti minuti: se uno va in vacanza per un mese, è stato via venti minuti. Giovanni che sa essere estenuante, logorante, che ogni giorno va in giardino e porta un fiore alle sorelle. E se è inverno e non lo trova, porta loro foglie secche.
Giovanni è mio fratello. E questa è anche la mia storia. Io di anni ne ho diciannove, mi chiamo Giacomo.


RECENSIONE

Appena ho concluso la lettura di questo libro ho esclamato: “Ecco un libro che fa proprio bene al cuore!”.
Eh si perché questo volumetto si legge col sorriso sulle labbra, aggrottando la fronte alcune volte, piangendo dal ridere altre, ma la sensazione che ti resta è l’invidia (non in senso cattivo per carità!) per l’amore familiare che aleggia tra le pagine.

“Mio fratello rincorre i dinosauri” è una storia vera, scritta appunto da Giacomo Mazzariol, fratello di Giovanni, il bambino con il cromosoma in più, e ciò che più mi ha colpito è stato l’assoluta verità di quanto scritto! Giacomo non ha inventato nulla, ci ha presentato nero su bianco la vita sua e della sua famiglia stravolta dalla nascita di Giovanni, ci ha gettato in faccia tutti i sentimenti che si sono susseguiti in lui negli anni, ma soprattutto ci ha fatto vedere l’altro lato della medaglia, il punto di vista di Giovanni, quello che nessuno mai può capire e spesso neanche interessa tanto comprendere.

In occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down di qualche hanno fa, l’autore ha realizzato un video col suo fratellino (questo ➡️ https://m.youtube.com/watch?v=0v8twxPsszY&t=4s); in un attimo è diventato virale, ragion per cui ha “dovuto” scrivere questo romanzo...proprio per dare voce a chi non ce l’ha!

Giacomo ci catapulta in un parcheggio nella Castelfranco Veneto dei primi anni del 2000 nel giorno in cui viene annunciato l’arrivo del nuovo fratellino. Da quel momento nulla sarà più come prima e noi ci troviamo immersi nella vita quotidiana della famiglia Mazzariol! Siamo con loro quando si scopre che il bimbo in arrivo sarà speciale “coi superpoteri”, quando Giovanni irrompe nella loro casa e la stravolge, quando si realizza che proprio i superpoteri non ci sono, quando qualcuno si tempi delle medie pensa che quasi quasi sia meglio nasconderlo e fingere che non esista, quando si realizza improvvisamente che “...amare un fratello non vuol dire scegliere qualcuno da amare; ma ritrovarsi accanto qualcuno che non hai scelto, e amarlo. Ecco, scegliere di amare, non scegliere la persona da amare.”

Con semplicità, affetto, ma anche rabbia e amarezza viviamo quello che Giacomo passa ogni giorno, incontriamo i suoi amici, i suoi compagni, le sorelle, gli splendidi genitori, i compagni di Giovanni che con estrema ingenuità gli svelano quello che vivono, che subiscono e che alla fine gli fanno esclamare “Cominciai a ringraziare Dio di non avermi fatto cosí, come quelli che mi offendevano. A loro è andata peggio: sono nati senza cuore. Arrivai persino a ringraziarlo per quel cromosoma in piú.”

Non aspettatevi quindi né un manuale di come comportarsi con le persone affette dalla sindrome di Down né un libro strappalacrime, piuttosto, come si suol dire, un libro di formazione per ragazzi (ma non solo!), una sorta di diario intimo, dove Giacomo vomita tutto ciò che pensa realmente, anche se spesso è così brutto che non può dirlo a nessuno. Senza dubbio,dopo aver terminato questo volume non sarete più come prima e, quando per strada incontrerete un “Giovanni”, non potrete che salutarlo con un grosso sorriso e sperare che abbia una famiglia come la sua.

Protagonisti assoluti sono naturalmente Giacomo e Giovanni, ma un posto speciale a mio parere lo occupano i genitori! Mamma e Papà Mazzariol sono strabilianti: hanno saputo diffondere amore, nonostante  le innumerevoli difficoltà che incontrano, hanno sempre il sorriso sulle labbra, una pazienza infinita e un umorismo speciale. Vi lascio solo un piccolo gioiello.

“Erano anni che lo sognavo, anni: segretario, – e fece un movimento ad arco con la mano, come per visualizzare una targhetta affissa alla porta dell’ufficio, poi iniziò a elencare sulle dita. – Contratto a tempo indeterminato. Mensa gratuita. Bambini che raccontano barzellette. Mamme, – disse strizzando l’occhio, – mamme giovani che ti salutano ogni giorno e vengono a parlare con te per iscrivere il figlio. Fotocopie, – aggiunse, come se se lo fosse ricordato solo in quel momento, – fotocopie a due centesimi l’una. Telefonate gratuite. Vincere sempre, e dico sempre, a calcio durante le ricreazioni. Un computer cosí lento che nel frattempo puoi fare mille altre cose. Parcheggio solo per te. Giocattoli in disuso che porti a casa per tutti. Bicicletta dimenticata da anni che diventa la tua bici aziendale. Tutte cose che, ahimè, chi fa altri lavori non sa nemmeno cosa sono.
– …
– Tu invece che lavoro fai, Tommaso…
– Veramente io sono Luca.
– Oh, sí, certo, Luca. Che lavoro fai, Luca?
– Avvocato.
– Urca! – disse papà, con l’aria di uno cui era stato pestato il piede. – Mi spiace. E ne hai ancora per molto?”
Cari lettori non fatevi dunque scappare un’occasione come questa: humor, commozione, crescita, riflessione,...tutte concentrate in 176 pagine!!!!
Buona lettura

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 8
Scrittura: 8
Personaggi: 10
Complessivo: 9

...e come sempre: fatemi sapere la vostra!

Simo

domenica 24 marzo 2019

Recensione di “Ogni piccola bugia” di Alice Feeney


Ciaooooo!!!! Finalmente dopo un tour de force notturno sono riuscita a terminare questo libro, che mi ha tenuto incollata alle pagine tra la disperazione (di non avere abbastanza tempo da dedicargli!!!) e il fiato sospeso (per i colpi di scena avvincentissimi!!!). Ma veniamo subito a noi!


CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA







AUTORE: Alice Feeney
TITOLO: Ogni piccola bugia
PAGINE: 324
CASA EDITRICE: Nord
PERCHÉ L'HO LETTO: era sul comodino da troppo tempo: era giunto il momento di leggerlo (poi “casualmente” si incastrava alla perfezione nella Challenge 😂😂😂)
GENERE: thriller psicologico tranquillo (l’ho letto pure io senza problemi 😂😂😂)


TRAMA

Mi chiamo Amber Reynolds e ci sono tre cose che dovresti sapere di me.

Sono in coma
Mio marito mi odia
A volte dico bugie.


Il mondo intorno a lei è fatto solo di suoni, rumori, voci. Ed è grazie a quelle voci frammentarie e confuse che Amber Reynolds capisce di aver avuto un incidente d’auto e di essere in una stanza di ospedale. In coma. Amber non ricorda nulla di quanto le è accaduto, e una domanda la perseguita da subito: com’è possibile? Io non guido quasi mai… Poi, tra quelle voci ne riconosce due, che diventeranno il suo unico contatto con l’esterno. Quelle di suo marito e di sua sorella. Ignari che Amber li possa sentire, i due discutono, litigano, rivelano dettagli e indizi. E lei si rende conto di non potersi fidare. Entrambi hanno qualcosa da nascondere. E, forse, non sono un'ancora di salvezza, bensì un pericolo vicino e insidioso. No, l’unico modo per scoprire cosa le è successo è ricostruire nella sua mente, passo dopo passo, gli eventi dell’ultima settimana, fino al momento dell’«incidente». Ma Amber ha paura. È impotente, in balia di chi le sta intorno. Come l’uomo che si accosta al suo letto la sera, quando gli altri sono andati via. E che le sussurra all’orecchio velate e inquietanti minacce…
Amber deve svegliarsi, prima che sia troppo tardi. Perché anche lei ha un segreto da proteggere. Anche lei ha un piano da portare a termine.

Leggere Ogni piccola bugia è come inoltrarsi in un labirinto di specchi, in cui la realtà si trasforma passo dopo passo. E, proprio quando tutti i punti di riferimento sembrano persi ed è impossibile distinguere la verità dal suo riflesso distorto, ecco che il labirinto crolla davanti ai nostri occhi per rivelarci un finale spiazzante e indimenticabile…

RECENSIONE

Per “colpa” dei compiti di mia figlia ci ho messo davvero troppo a finire questo libro ed é una cosa che non va assolutamente bene perché la mia avvertenza é “leggere tutto d’un fiato, pena l’insonnia, il tormento e l’ansia”. Cercherò di spiegarmi punto per punto.

1) L’ambientazione: si tratta di una storia che si svolge ai giorni nostri a Londra tra l’ospedale dove è ricoverata la protagonista Amber, dopo un terribile incidente che l’ha lasciata in coma, il lavoro presso l’emittente radiofonica Coffee Morning, dove  lavora da circa sei mesi, la sua casa, la strada, il bar, la casa della sorella Claire... insomma i luoghi che frequenta durante la sua vita.

2) Il tempo: la storia, indicata con estrema precisione, di per sé di svolge nell’arco di poche settimane da lunedì 19 dicembre a martedì 3 gennaio 2017, ma l’autrice con maestria ha sviluppato la vicenda su più piani temporali, partendo dall’ADESSO, vale a dire dal 26 dicembre data in cui prende l’avvio il racconto, proseguendo con il PRIMA, iniziato esattamente la settimana precedente, passando per ALLORA, dove viene narrata la vita di una ragazzina di 10 anni nel 1991 e terminando con il DOPO, dove viene narrato...beh questo tocca a voi scoprirlo.
Questa struttura porta noi lettori ad un susseguirsi continuo di storie parallele che, ad un primo acchito, potrebbero rendere più difficile la comprensione del testo, ma in realtà hanno l’effetto di svelare tutto a tempo debito e di permettere alle “indagini”, che ogni lettore certamente farà per capire effettivamente quanto succede, di giungere alla scoperta della verità.

3) I personaggi: i protagonisti di questo appassionante romanzo sono ovviamente Amber, una donna che appare vittima sotto tutti i punti di vista, partendo dal lavoro, proseguendo nella sua vita di coppia col marito Paul, nella sua vita di ogni giorno con l’amica Jo e nei rapporti con la sorella Claire, terminando con Edward, un vecchio fidanzato che riappare nella sua vita; tra i diversi personaggi secondari, un occhio particolare va gettato a Madeline, la collega “arpia” che gioca un ruolo molto particolare nell’intera vicenda. 
È davvero difficile entrare nei dettagli senza svelare nulla di “compromettente”, per cui mi limito a commentare le grandi capacità dell’autrice che ci regala personaggi indimenticabili, soprattutto per quanto riguarda Amber, che ci viene raccontata con dovizia di particolari, perché praticamente siamo nella sua testa, nei suoi pensieri, nei suoi ricordi, nei suoi ragionamenti; tutta la vicenda viene narrata dal suo punto di vista e anche gli altri personaggi, in realtà ci vengono dipinti da lei, con la sua opinione.

4) La trama: come già di accennavo prima, il racconto si dipana su più livelli e questo ci porta a conoscere quanto accaduto poco per volta e in modo del tutto originale. Dopo una prima parte più lenta e descrittiva, colma dei tentativi di Amber di ricordare quanto accaduto, sospesi tra sogno e realtà, ci troviamo di fronte ad un susseguirsi di colpi di scena e di avvenimenti davvero inaspettati che danno al romanzo una spinta che porta il lettore a “dover” correre fino all’ultima pagina. I fatti che man mano vengono svelati, le azioni che compiono i protagonisti, la terribile verità che emerge dal passato, insomma tutto viene gettato in faccia al lettore che, dopo essersi ripreso, non può che pensare a quanto sia stata maledettamente geniale la Feeney.

Dopo essermi anche io ripresa con fatica, vi lascio col mio pensiero. 
Come si evince da quanto ho scritto prima, la mia ammirazione incondizionata va all’autrice: é stata in grado di ricreare un’atmosfera dark e sempre più pressante, dove io lettore mi sono trovata più volte spaesata, passando da un’opinione al suo esatto opposto in un attimo; ci ha fatto amare Amber, la sua fragilità, il suo essere vittima da buona parte di coloro che la circondano,... e un attimo dopo tutto viene stravolto e poi stravolto ancora. 
Ho dovuto rileggermi un paio di volte gli ultimi capitoli per capire  bene e poi...sono rimasta comunque col dubbio, per cui ennesimo plauso alla Feeney, che tra l’altro ha l’onore insieme alla Tuti di aver scritto gli unici thriller che sono stati in grado di appassionarmi (e non terrorizzarmi!) fino all’ultima riga. 
Il suo stile di scrittura coinvolgente e scorrevole, mai pesante e con la giusta dose di suspance e indizi sparsi qua e là (che naturalmente portano il lettore su una strada completamente sbagliata 😂😂😂!) completano alla perfezione questo piccolo capolavoro.
L’unico neo, se così vogliamo chiamarlo, è stato il fatto che il personaggio a cui mi sono affezionata di più alla fine é stato non la protagonista (come di solito accade) ma bensì suo marito Paul, a cui, se posso dire senza essere considerata spoileratrice, ne sono veramente capitate di tutti i colori!


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10
Scrittura: 10
Personaggi: 9
Complessivo: 9/10

Aspetto a questo punto il vostro parere: questo libro merita sicuramente la vostra attenzione e l’autrice come minimo un’ovazione per i colpi di scena e per “la litania dei 3”, come l’ho battezzata io, che ritroverete in forma diversa più volte tra le pagine del libro e che vi entrerà in testa come un fastidioso motivetto:

Sono in coma

Mio marito mi odia
A volte dico bugie.


P.s. Anche se l’ultimo terzetto sarà quello più terribile.......

Buona lettura!!!


Simo