lunedì 27 maggio 2019

Recensione di “Un caso speciale per la ghostwriter” di Alice Basso e arrivederci a Vani

Bentornati a tutti! 
Oggi é una giornata strana, sia triste che allegra, iniziata con un fiume di lacrime e proseguita con anche un sospiro di sollievo, investita da mille e mille sensazione il più disparate possibili! 

“Ma perché?” vi starete domandando.

Venite con me che provo a darvi e a darmi una risposta. 😊😊😊

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA


AUTORE: quella genialaccia di Alice Basso
TITOLO: Un caso speciale per la ghostwriter (e questo é davvero il caso di sottolinearlo!!!)
PAGINE: 376 (che si leggono in un respiro!)
CASA EDITRICE: Garzanti
PERCHÉ L'HO LETTO: ma che domanda!! Era nella TBR da quando l’autrice ha partorito il primo libro della serie!!!
GENERE: Alicioso...non c’è altro da dire! Ma per i pistini: giallo, umoristico, a tinte...rosa a volte!

TRAMA

Per Vani le parole sono importanti. Nel modo in cui una persona le sceglie o le usa, Vani sa leggere abitudini, indole, manie. E sa imitarlo. Infatti Vani è una ghostwriter: riempie le pagine bianche di scrittori di ogni genere con storie, articoli, saggi che sembrino scaturiti dalla loro penna. Una capacità innata che le ha permesso di affermarsi nel mondo dell'editoria, non senza un debito di gratitudine nei confronti dell'uomo che, per primo, ha intuito la sua bravura: Enrico Fuschi, il suo capo. Non sempre i rapporti tra i due sono stati idilliaci, ma ora Vani, anche se non vorrebbe ammetterlo, è preoccupata per lui. Da quando si è lasciato sfuggire un progetto importantissimo non si è più fatto vivo: non risponde al telefono, non si presenta agli appuntamenti, nessuno sa dove sia. Enrico è sparito. Vani sa che può chiedere l'aiuto di una sola persona: il commissario Berganza. Dopo tante indagini condotte fianco a fianco, Vani deve ammettere di sentirsi sempre più legata all'uomo che l'ha scelta come collaboratrice della polizia per il suo intuito infallibile. Insieme si mettono sulle tracce di Enrico. Tracce che li porteranno fino a Londra, tra le pagine senza tempo di Lewis Carroll e Arthur Conan Doyle. Passo dopo passo, i due scoprono che Enrico nasconde segreti che mai avrebbero immaginato e, soprattutto, che ha bisogno del loro aiuto. E non solo lui. Vani ha di fronte a sé un ultimo caso da risolvere e fra le mani, dalle unghie rigorosamente smaltate di viola, le vite di tutte le persone cui ha imparato a volere bene.




RECENSIONE

Ed eccoci qua, dopo ben 3 anni (anche se la pubblicazione del primo volume risale al 2015, io l’ho letto un anno dopo!) e 5 volumi di splendida, spassosissima, spassionata e pazzesca convivenza con la dottoressa Sarca e la tribù di personaggi che la circonda, a doverci salutare!

Non vi nascondo che, nonostante il ritmo sempre incalzante (nel vero senso della parola: in questo libro conosceremo un’insolita veste alla Penelope Pitstop della nostra Vani e viaggeremo veramente da un paese all’altro...il tutto davvero di corsa!!!!),  la scrittura di Alice sempre divertente e con tanto sano sanissimo humour, le situazioni al limite del paradossale, i personaggi che danno davvero il loro divertentissimo e rocambolesco meglio di sé, la lacrima scende...eccome se scende! Ecco perché innanzitutto vi avverto di NON LEGGERE IL CAPITOLO FINALE IN LUOGO PUBBLICO! Io naturalmente ho DOVUTO finire le due pagine finali in ufficio (Santissima Pausa Caffè...che io non bevo...quindi Santissima Pausa Libro!!!!) e quasi non potevo più ripresentarmi al pubblico (Santi Minuti di Assenza Totale di Clienti!)!!!!

Ma procediamo con ordine e proviamo a fare una recensione, anche se le emozioni sono forti e non so cosa ne verrà fuori!

Per chi non conoscesse ancora la dottoressa Silvana (Vani) Sarca, oltre naturalmente a precipitarsi a leggere il primo volume della pentalogia “L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome”, ve la presento in due parole: black (total black per l’esattezza), come il suo modo di vestire e non solo, ed empatia, come la strabiliante dote che ha di riuscire ad entrare nella pelle delle altre persone (a volte anche molto meglio di loro stessi!!). Completiamo il tutto con una lingua fantasticamente tagliente, uno humour sagace ed intelligente, un forte senso di giustizia e un sfrenata passione per la letteratura ed eccovela qui!!

Accanto a lei i personaggi e gli amici di sempre: a cominciare dal commissario Berganza (la scritta #teamBerganza sulle magliette ha un suo profondo e sanissimo perché!!!), per proseguire con Riccardo (ammaliatore di un Randi!!! É proprio il caso di dirlo!!), Lara (splendida in questa avventura!), Morgana (anche se ho trovato molto poco Ivano in quest’avventura...ahimè!), Irma (che non ha bisogno proprio di nessuna presentazione per le affezionate! ❤️), Olga, Antonia, Elettra (sta 🤬🤬🤬!) e infine lui...proprio lui...lo stronzissimo (si può dire?) Enrico (storico capo di Vani, che in questa avventura avremo modo di conoscere meglio...molto meglio!).



La storia, come tutte le precedenti, é ambientata prevalentemente a Torino, ma, come vi accennavo poco sopra, questa volta Alice ci fa viaggiare in lungo e in largo e si occupa, accanto alle vicende private di Vani (che sono davvero una bomba in questo finale serratissimo!), di risolvere un mistero, che ha appunto come protagonista Enrico, che dalla fine del precedente libro é...S P A R I T O! 😱😱😱

Lo stile di Alice, già sempre meravigliosamente perfetto, in quest’ultima avventura ha veramente raggiunto l’eccellenza: humour, movimento, rosa (taaanto rosa!!!) , ... tutto ritroviamo, amplificato in meglio e con una dose decisamente alta di zucchero a cui non eravamo abituate (ma che ci sta proprio bene!!); il giallo, pur essendo meno giallo dei precedenti, é sempre ben strutturato e ci regala un’ultima performance delle fantastiche foto della d.ssa Sarca!


Anche i personaggi in quest’avventura conclusiva tirano fuori il meglio di loro, o meglio il loro lato più vero ed umano che ci fa strabuzzare gli occhi ed esclamare “Non lo avrei mai pensato!!!”!
Dallo stesso Enrico, su cui tutto il libro verte, che conosceremo in una nuova veste a partire dalla sua adolescenza; passando per Riccardo, che ci regala uno  spassosissimo colpo di scena, e per un’inedita Olga, stagista sempre sfruttata; terminando con una mirabolante Vani, che ci fa commuovere fino alle lacrime, regalandoci un finale appassionato e assolutamente degno!

Ebbene sì, Alice ha terminato nel migliore dei modi questa saga durata 5 libri!
Quando ho a malincuore voltato l’ultima pagina, ho provato una sensazione di nostalgia, per un personaggio che mi ha fatto tanto bene far entrare nella mia vita e che mi mancherà tantissimo, ma anche una sensazione di serenità, perché davvero la parola “fine” é stata messa in modo egregio!

Quindi ciao Vani e Alice...ti aspetto prestisssssssimo in libreria con il nuovo libro che ci hai promesso all’incontro e che già mi intriga tantissimo!!! 



GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10
Scrittura: 10
Personaggi: 11
Complessivo: 10 con lode e baci e abbracci della commissione (😍😍😍)


Simo

domenica 26 maggio 2019

Recensione de “L’annusatrice di libri” di Desy Icardi

Buongiornooooooooo e bentornati!!!

Oggi vi presento un libro che non ho letto: ho D I V O R A T O in un battibaleno!!!!! Per di più ho avuto l’onore di conoscere anche l’autrice al Salone del Libro di Torino e quindi...non vedo l’ora di presentarvelo!!!


Eccoci qua con Baba di Desperate Bookswife (http://desperatebookswife.blogspot.com/?m=1)




CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA





AUTORE: Desy Icardi
TITOLO: L’annusatrice di libri
PAGINE: 407
CASA EDITRICE: Fazi Editore
PERCHÉ L'HO LETTO: graditissimo regalo ricevuto durante uno scambio di libri in un simpaticissimo gruppo whatsapp!!!
GENERE: narrativa contemporanea 

TRAMA

Se si potesse leggere con l’olfatto, quale sarebbe l’odore dei libri? 
Torino, 1957. Adelina ha quattordici anni e vive con la zia Amalia, una ricca vedova, parsimoniosa fino all’eccesso, che le dedica distratte attenzioni. Tra i banchi di scuola, la ragazza viene trattata come lo zimbello della classe: alla sua eta`, infatti, non e` in grado di ricordare le lezioni e ha difficolta` a leggere. Il reverendo Kelley, suo severo professore, decide allora di affiancarle nello studio la brillante compagna Luisella. Se Adelina comincera` ad andare meglio a scuola, pero`, non sara` merito dell’aiuto dell’amica ma di un dono straordinario di cui sembra essere dotata: la capacita` di leggere con l’olfatto. Questo talento, che la ragazza sperimenta tra le pagine di polverosi volumi di biblioteca, rappresenta tuttavia anche una minaccia: il padre di Luisella, un affascinante notaio implicato in traffici non sempre chiari, tentera` di servirsi di lei per decifrare il celebre manoscritto Voynich, “il codice piu` misterioso al mondo”, scritto in una lingua incomprensibile e mai decifrato. Se l’avidita` del notaio rischiera` di mettere a repentaglio la vita di Adelina, l’esperienza vissuta le lascera` il piacere insaziabile per i libri e la lettura. In un appassionante gioco di rimandi letterari, il romanzo di Desy Icardi racconta dell’amore per i libri attraverso la storia di una lettrice speciale. Intrecciando le vicende della zia Amalia, tra modisterie e palchi del varieta` negli anni Trenta, a quelle di Adelina, che arriveranno a sfiorare il mondo dei segreti alchemici, L’annusatrice di libri ci consegna una commedia avvincente e paradigmatica sul valore dei libri sviluppata con briosa ironia e grande garbo.


RECENSIONE

Ecco una piacevolissima sorpresa, che ho avuto modo di scoprire grazie ad uno scambio di libri organizzato da una cara amica, ritrovata grazie a fb!

Appena letta la sinossi, ne ero già inevitabilmente innamorata e la lettura del romanzo non ha fatto che confermare la mia impressione!

Già dalle prime pagine, l’autrice ci cattura in un vortice di emozioni, vicende, racconti, storie antichissime e più moderne, che non vi permetteranno di staccarvi fino all’ultima pagina!

Iniziamo ritrovandoci in una classe di ragazzine di quattordici anni nella Torino del 1957, durante la lezione del severissimo reverendo Kelley che sta maltrattando la poverina Adelina che non sa dirgli la lezione; così obbliga la sua compagna Luisella, studentessa modello e figlia dello stimato notaio Vergnano, ad aiutarla.
Da questo momento in poi, inizia la grande avventura di Adelina.
La ragazzina vive con la taccagna e benestante zia Amalia, perché il papà (fratello minore della donna e abbiente autotrasportatore del Monferrato) ha voluto allontanarla da un corteggiatore non benvoluto e trascorre le sue giornate tra la rigida vita scolastica e la tetra vita domestica.
La zia é una sempliciotta che ha fatto fortuna con le sue gambe chilometriche e si é ritrovata presto vedova di Gottardo Peyran, un importante e ricco ufficiale della Regia Aeronautica (non sto a raccontarvi come si sono svolti i fatti, ma vi assicuro che c’è parecchio da ridere!!!).
A casa Vergnano, invece, ci ritroviamo in mezzo a ben più di un mistero: in primis la sorte della moglie, che ha tracciato nella figlia Luisella un profondo solco di malinconia, ma soprattutto il segreto della codifica del famoso manoscritto Voynich, un antico volume a cui sia il notaio che il reverendo (entrambi appassionati di  codici) lavorano da tempo immemore e che mai nessuno é stato in grado di decifrare.
Cosa c’entri la piccola Adelina con questa vicenda lo faccio scoprire a voi, ma vi assicuro che non potrete tirare il fiato fino alla fine, anche perché é in ballo la stessa vita della ragazzina!!!
Per cui tra lunghi corridoi, stanzette semibuie e maleodoranti, centinaia di libri del passato, viaggi in luoghi impensabili, ville lontane e con sinistri rumori, ...cari lettori ne avrete per tutti i gusti!

La struttura del romanzo mi ha assolutamente convinto: i brevi capitoli che si alternano tra l’avvincente e quasi magica storia della piccola Adelina e le tragicomiche avventure successe ad Amalia nella sua gioventù, appena giunta dalla campagna alla Torino degli anni Trenta, ti ammaliano e non ti appesantiscono (lo sapete già che sono sostenitrice del capitolo corto, vero??!?!?).

I personaggi sono descritti con dovizia di particolari e la vita di tutti vi si presenterà davanti durante lo scorrere delle pagine. Abbandonate le disavventure della zia, che creano uno spassoso sipario, la storia più avvincente riguarda sicuramente Adelina e su di lei si concentrano le pagine da metà libro in poi.
L’ammaliante potere della ragazzina di assimilare i libri attraverso l’olfatto la porta ad incontrare sia avidi sfruttatori della sua strabiliante capacità, come sembra lo stesso reverendo e l’esimio notaio, che persone buone e generose come  Luisella, che ben presto le si affezionerà senza riserve, e l’avvocato Ferro, un bizzarro vicino che vive immerso nei libri, che cercano a tutti i costi di salvarle la vita.

Adelina con le sue trecce bionde e la sua innata timidezza non potranno che far breccia nel vostro cuore e sicuramente parteggerete per lei sin dalle prime righe.

In questo libro, magistralmente uscito dalla penna di Desy Icardi, farete quindi un viaggio nei secoli, tra misteri mai svelati, tra sciocche ragazze di campagna che impareranno cosa sia veramente importante e cosa del tutto superficiale, tra mezzi rapimenti, tra amicizie importanti vecchie e nuove nate nei modi più strani e tra libri, centinaia e migliai di libri dagli odori più improbabili a cui possiate pensare!!!

Buona lettura!!!



GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 9 1/2
Scrittura: 10
Personaggi: 9 1/2
Complessivo: 9/10

Come sempre aspetto con curiosità il vostro pensiero...e il prossimo romanzo di questa promettente scrittrice (e non solo!!!).

Alla prossima 

Simo

sabato 11 maggio 2019

Recensione di “Bello, elegante e con la fede al dito” di Andrea Vitali



Ciao a tutti ed eccomi giunta all’ultima recensione della giornata!

Dopo le due letture a dir poco sconvolgenti di cui vi ho parlato stamattina, ho deciso di andare sul sicuro e, come sempre in questi casi accade, sono tornata all’ovile dal mio amato Andrea Vitali che mi dá sempre allegria, sensualità e storie ricche sia di quotidianità che di sotterfugi.

Venite con me che ve lo presento meglio!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA





AUTORE: Andrea Vitali
TITOLO: Bello, elegante e con la fede al dito
PAGINE: 271
CASA EDITRICE: Garzanti
PERCHÉ L'HO LETTO: per rilassarmi un po’, dopo le due letture precedenti che mi hanno messo a dura prova!!!
GENERE: narrativa

TRAMA

Vista dal treno, la riva orientale del lago di Como è un vero spettacolo: tra una galleria e l'altra appaiono scorci di paesaggio da mozzare il fiato. Ne subisce il fascino Adalberto Casteggi, quarantenne, bello ed elegante oculista con studio a Milano. Si è innamorato del lago andando su e giù in ferrovia per sostituire qualche volta un collega all'ospedale di Bellano. Su quelle sponde ha stabilito ora il suo buen retiro, deliziato anche dalla compagnia di una sua paziente del luogo. Si chiama Rosa Pescegalli. Ha trentasei anni e li porta benissimo. Gestisce una profumeria e ha fatto palpitare parecchi cuori. È bella davvero, ma con gli uomini ha preso un po' le distanze, dopo una sofferta storia con un fascinoso calciatore del Lecco. Adesso li fa girare come vuole e quando vuole lei, ma niente impegni. Il dottore ne resta imbambolato, e stordito da tanta bellezza dimentica che, come tutte le cose belle, anche questa ha un suo prezzo. Un prezzo che bisognerebbe valutare se è il caso di pagare tutto o no, perché dietro l'oro luccicante del lago, delle montagne e soprattutto dello sguardo magnetico di Rosa (e della sua scollatura), si nascondono vecchi rancori e velenosi desideri di vendetta. Con "Bello, elegante e con la fede al dito", Andrea Vitali ci coinvolge in una storia solo in apparenza tranquilla di metà anni Sessanta. Lo splendore dei luoghi in cui ambienta i suoi romanzi ci rapisce, ma stavolta Vitali vuole metterci in allerta: come una giornata uggiosa di novembre può tingere il paesaggio di un mesto grigiore, anche gli amori più avvincenti possono d'un tratto mostrare il loro lato più pernicioso.


RECENSIONE

Come vi dicevo poco sopra eccomi tornata, per necessità di cuore (le troppe emozioni mi scombussolano...c’ho un’età io!!!) alla calma (e nemmeno tanto!) e all’allegria che mi regala sempre Andrea Vitali.

Chi mi segue sa che amo molto questo scrittore, perché le sue storie di vita quotidiana, sono un continuo susseguirsi di fraintendimenti, amori (più o meno ufficiali), ripicche, vendette, indagini (anche queste più o meno ufficiali!), che sviano il lettore dal presente, traghettandolo per gli albori della storia, per arrivare al presente e alle sue storie pazzesche.

Eh si perché anche questa volta il Vitali, col tuo tono sempre chiaro, semplice, preciso, ci coinvolge in un’altra vicenda simpaticissima, che vi strapperà sorrisi...e non solo.

Ambientata sempre negli anni del dopoguerra (per la precisione questa volta siamo negli anni 60, anche se gli antefatti della storia si svolgono verso la fine degli anni 40) e nell’amata zona di Bellano sul Lago di Como (anche se questa volta ci spostiamo per brevi attimi a Lecco, Milano e alla “bomboniera”...dovete correre a leggere per sapere a cosa mi riferisco!!!), il dott. Andrea Vitali ci porta a conoscere la bella Rosa, l’affascinante oculista Adalberto Casteggi nonchè tutta una serie di personaggi che ruotano intorno a questi protagonisti e che condiscono non poco l’allegra vicenda che li coinvolge, anche questa colma di chiacchiere di paese (e di città!), di sotterfugi, di vendette tramate millantando certezze di fatti (che spesso non sono così certi!), di amori vecchi, nuovi e futuri...forse.

A questo punto vi starete dicendo: “Si, Simona, ma ci racconti sempre le stesse cose di questo scrittore! Saranno tutti uguali questi libri e dopo decine di storie non saranno pure diventati un po’ noiosi?”
Ebbene cari lettori: NO!
Perché nonostante le centinaia di pagine che Vitali ha scritto in tutti questi anni, a volte anche in collaborazione con altri artisti o uscendo dalla sua comfort zone, ogni suo romanzo mi regala una vicenda sempre fresca e nuova, le trame sono per nulla scontate e i personaggi (in particolar modo i nomi che già di loro valgono la pena della lettura!!) sempre con caratteristiche uniche.

Ecco perché mi sento sempre di consigliarne la lettura, ogni pagina sfogliata vi donerà una diversa espressione del viso: vi dispererete con Rosa, piangerete con Zigrina, bestemmierete con Salvatore e vi invischierete  nelle vicende dell’Adalberto, ma non solo: pure ogni singolo personaggio secondario vi lascerà una piccola impronta...come la Bernice, l’Emerito (lo so che non si scrivono i nomi con l’articolo, ma sto passeggiando con loro per le vie del paese, suvvia!!!) e la mitica Rossella!!!

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 9
Scrittura: 9
Personaggi: 9
Complessivo: 9

E voi, vi siete divertiti? Avete seguito le vicende di Rosa, il bell’oculista, Zigrina e Salvatore con la curiosità e le emozioni che si susseguono come ho fatto io?

Sapete che se volete condividere le vostre impressioni, io le leggerò con immenso piacere!

Alla prossima!!! Che sarà inevitabilmente il 27 maggio!!! 😂😂😂🤣🤣🤣


Simo

Recensione de “Il metodo del coccodrillo” di Maurizio De Giovanni



Ciao a tutti amici lettori e bentrovati!!! 
Weekend di libri in tutti i sensi: corro a finire le recensioni della Challenge Pizzaiola (naturalmente all’ultimo giorno e sul filo del rasoio...ma La Libridinosa mi ama anche per questo 😂😂😂!)  e poi domani un tuffo tra libri, scrittori e amiche bloggerine presenti al Salone del Libro di Torino...quindi mettiamoci subito in marcia!!! 💪🏻💪🏻💪🏻


CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA





AUTORE: Maurizio De Giovanni
TITOLO: Il metodo del coccodrillo
PAGINE: 247
CASA EDITRICE: Mondadori
PERCHÉ L'HO LETTO: era da un po’ che la mia amica Lisse del Blog Pane, libri e mocaccino non segnava una tacca...ho voluto accontentarla!
GENERE: giallo giallissimo

TRAMA

Napoli, così, non l'avevamo vista mai. Una città borghese, inospitale e caotica, cupa e distratta, dove ognuno sembra preso dai propri affari e pronto a defilarsi. È esattamente questo che permette a un killer freddo e metodico di agire indisturbato, di mischiarsi alla folla come fosse invisibile. "Il Coccodrillo" lo chiamano i giornali: perché,  come il coccodrillo quando divora i propri figli, piange. E del resto, come il coccodrillo, è una perfetta macchina di morte: si apposta, osserva, aspetta. E quando la preda è a tiro, colpisce. Tre giovani, di età e provenienza sociale diverse, vengono trovati morti in tre differenti quartieri, freddati dal colpo di una unica pistola.
L'ispettore Giuseppe Lojacono è l'unico che non si ferma alle apparenze, sorretto dal suo fiuto e dalla sua stessa storia triste. È appena stato trasferito a Napoli dalla Sicilia. Un collaboratore di giustizia lo ha accusato di passare informazioni alla mafia e lui, stimato segugio della squadra mobile di Agrigento, ha perso tutto, a cominciare dall'affetto della moglie e della figlia. Un paria, ecco cos'è diventato, un uomo inutile e inutilizzato, seduto a una scrivania vuota e impegnato in sanguinose sfide a scopa con il computer. 
È il giovane sostituto procuratore incaricato delle indagini, la bella e scontrosa Laura Piras, a decidere di dargli un'occasione, colpita dal suo spirito di osservazione. E così Lojacono, a dispetto di gerarchie e punizioni, l'aiuterà a trovare il collegamento, apparentemente inesistente, tra i delitti. A scorgere il filo rosso che conduce a un dolore bruciante, a una colpa non redimibile, a un amore assoluto e struggente: perché con il suo volto luminoso o con la sua maschera più terribile, è l'amore a racchiudere il senso dei nostri giorni. 
In una Napoli sempre più nera e indecifrabile, si fronteggiano due figure solitarie, mosse da una determinazione incrollabile. Come in uno specchio, l'investigatore e il killer. Un nuovo capitolo dell'eterna lotta tra il bene e il male.


RECENSIONE

Era da un bel pó di tempo che volevo leggere qualcosa di Maurizio De Giovanni (naturalmente “per colpa” della mia amica Lisse...si sempre lei http://panelibriemocaccino.blogspot.com/?m=1) e così, visto che amo le cose fatte per bene, sono andata a prendere il primo libro della serie I Bastardi di Pizzofalcone (si, proprio quelli che hanno fatto anche in tv!) ed eccomi qui a condividere con voi il mio parere!

Sinceramente sono partita aspettandomi il solito giallo tranquillo: omicidio, indagini più o meno movimentate, qualche scena di suspance, soluzione, cattura del cattivo, riflessione dell’ispettore, FINE!
E invece...NO!!!

Sono stata catapultata immediatamente in una Napoli caotica e indifferente a chi la popola, in una situazione che di monotono non ha nulla: l’ispettore che dovrebbe essere al centro del libro é un povero disgraziato che passa le sue giornate a giocare al pc sul posto di lavoro (non per sua scelta naturalmente, ma perché sta bene che non faccia assolutamente NIENTE!), a scambiare qualche battuta col collega di scrivania (questa ve la devo riportare: ho riso per mezz’ora!  “E allora la voglio denunciare, commissa’: la dovete mettere qua dentro, in galera, a lei e ai suoi gatti. La voglio denunciare per mandamento affanculo».
Giuffrè non sapeva se ridere o piangere”...nel mio caso ho pianto dal ridere!), l’omicida che ha preparato con assoluta freddezza i suoi crimini si descrive da solo e quasi viene voglia di consolarlo, mentre la forse storia d’amore...beh si, quella era prevedibile...me l’aspettavo!!!

Ma vedo di spiegarmi meglio!
Innanzitutto: i personaggi!!! Li ho adorati tutti! L’ispettore Lojacono resta ovviamente il mio preferito (magari anche per via del suo alter ego televisivo!). 
La sua storia privata é forte e dolorosa, il suo lavoro lo ha portato ad essere uno stipendiato che non deve fare assolutamente nulla a decine di chilometri dalla sua famiglia (che per inciso lo odia...andate a scoprire da voi il motivo!!!), i colleghi gli mandano continue frecciatine,...insomma la sua situazione non é propriamente rosa e fiori!!! 
Ma ecco che arriva LEI (la mitica Laura Piras, terribilissima e bellissima sostituto procuratore!! Io la adoro!) a dargli una seconda possibilità, grazie alla grande intelligenza che lui dimostra e che solo un tonno (come il suo dirigente Di Vincenzo effettivamente é!!!) non utilizzerebbe al meglio!!!
Anche l’omicida ha catturato la mia attenzione e, nonostante non possa assolutamente perdonargli quanto compie, da un lato lo si può quasi capire; é un uomo che sceglie di compiere azioni terribili in seguito ad un immenso dolore (nutrito dall’amore più vero e profondo che esiste al mondo) e lucidamente procede in quella terribile direzione fino alla fine.
Sono due uomini che portano con loro un fardello davvero pesantissimo e questo é proprio un punto innovativo a favore dell’autore: non avevo mai trovato protagonisti che, accanto all’indagine centrale del libro, avessero una seconda storia così forte e importante che procede parallelamente. 

Per quanto riguarda lo stile, altro punto a favore dell’autore: scrittura più che coinvolgente, narrazione lineare che permette a noi lettori di svelare pian piano il mistero e brevi capitoli (che amo tanto) che si alternano tra narrazione di quanto avviene e pensieri del “cattivo”, i quali sono praticamente una continua lettera d’amore nei confronti di...(mica vi aspetterete che ve lo dica: su su correte a scoprirlo da voi!) giocano senza dubbio a far sì che la mia opinione su questo libro salga sempre più in alto!

Geniale anche la storia che dà spiegazione al titolo stesso del romanzo...una chicca tra le tante. 

Per quanto riguarda la parte più propriamente giallistica posso serenamente affermare che anche i lettori più esigenti non resteranno delusi.
La storia é avvincente sotto tutti i vari aspetti, solo verso la fine anche noi riusciamo a capire ciò che Lojacono intuisce già dall’inizio... la vena investigativa viene più che egregiamente accontentata!

Che dirvi ancora se non di correre ad iniziarne la lettura? 

Un solo consiglio: si tratta di un libro splendido, purtroppo condito da tante storie tristi, dove lo scrittore in alcuni punti ci fa sorridere e in tanti altri no, dove il finale vi lascerà a bocca aperta (non fatemi dire niente!!!!), dove ciò che vi aspettate difficilmente accadrà e soprattutto dove il cuore riceve tanti tanti colpi, per cui iniziatelo solo se pronti a vivere un susseguirsi di emozioni e solo se potete finirlo...altrimenti non riuscirete più a dormire!!!!

Buona lettura e...fatemi sapere se ho ragione!!!

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10
Scrittura: 10
Personaggi: 9
Complessivo: 9/10

Un abbraccio

Simo

Recensione de “L’isola delle anime” di Johanna Holmström



Ciao a tutti e bentrovati tra le mie nuvole!! 
Come al solito mi  trovate: di corsa, all’ultimo e praticamente in ritardo nella pubblicazione delle mie recensioni legate alla Challenge a cui sto partecipando.

A mia parziale discolpa, questa volta devo dire che il libro che mi è stato consigliato mi ha turbato parecchio e le storie narrate sono state molto forti a parer mio.

Ma venite con me che ve le presento subito!


CARTA DI IDENTITÀ 


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AUTORE: Johanna Holmström
TITOLO: L’isola delle anime
PAGINE: 363
CASA EDITRICE: Neri Pozza
PERCHÉ L'HO LETTO: “obbligata” dalla Challenge mangereccia e nello specifico “per colpa” di Stefania del blog Due lettrici quasi perfette
GENERE: narrativa 

TRAMA

Finlandia, 1891. Una notte, ai primi di ottobre, una barchetta scivola sull'acqua nera del fiume Aura. A bordo, Kristina, una giovane contadina, rema controcorrente per riportare a casa i suoi due bambini raggomitolati sul fondo dell'imbarcazione. Le mani dolenti e le labbra imperlate di sudore, rientra a casa stanchissima e si addormenta in fretta. Solo il giorno dopo arriva, terribile e impietosa, la consapevolezza del crimine commesso: durante il tragitto ha calato nell'acqua densa e scura i suoi due piccoli, come fossero zavorra di cui liberarsi. La giovane donna viene mandata su un'isoletta al limite estremo dell'arcipelago, dove si erge un edificio, un blocco in stile liberty con lo steccato che corre tutt'attorno e gli spessi muri di pietra che trasudano freddo. E Själö, un manicomio per donne ritenute incurabili. Un luogo di reclusione da cui in poche se ne vanno, dopo esservi entrate. Dopo quarant'anni l'edificio è ancora lì ad accogliere altre donne «incurabili»: Martha, Karin, Gretel e Olga. Sfilano davanti agli occhi di Sigrid, l'infermiera, la «nuova». I capelli cadono intorno ai piedi in lunghi festoni e poi vengono spazzati via, si apre la cartella clinica della paziente, ma non c'è alcuna cura, solo la custodia. Un giorno arriva Elli, una giovane donna che, con la sua imprevedibilità, porta scompiglio tra le mura di Själö. Nella casa di correzione dove era stata rinchiusa in seguito alla condanna per furti ripetuti, vagabondaggio, offesa al pudore, violenza, rapina, minacce e possesso di arma da taglio, aveva aggredito le altre detenute senza preavviso. Mordeva, hanno detto, e graffiava. L'infermiera Sigrid diventa il legame tra Kristina ed Elli, tra il vecchio e il nuovo. Ma, fuori dalle mura di Själö la guerra infuria in Europa e presto toccherà le coste dell'isola di Àbo.


RECENSIONE

Come potete leggere nelle prime pagine del romanzo, la scrittrice prende spunto per la sua storia da quanto accaduto nel corso degli anni all’ospedale di Själö, nell’arcipelago di Nagu situato in Finlandia e dagli studi che un certo Pierre Pomme ha condotto, anche tramite degli esperimenti terribili, sulle donne affette da isteria e su discutibili metodi di guarigione che sono stati un pallidissimo inizio della psichiatria moderna.

Da qui prende il via una serie di storie di donne affette  dalle più svariate problematiche mentali, che vengono internate in questo ospedale e ci trascorrono quasi tutte  l’intera vita restante.

Sono ragazze, donne e anziane molto diverse tra loro, che intrecciano le loro esistenze con quelle delle infermiere che le seguono ogni giorno. 
In particolare conoscerete da vicino Kristina ed Elli, due pazienti, e Sigrid, una delle infermiere.

Se avete letto la sinossi che ho inserito qui sopra, avrete già capito che la storia di Kristina é quella che più mi ha reso difficile la lettura. Ogni qualvolta le vittime sono dei bambini, mi ritrovo davvero col cuore in gola e dolorante, provo a mettermi nella mente di questa mamma che ha compiuto un gesto estremo, ma, nonostante quanto viene poi descritto, non riesco comunque a farmene una ragione, così resto ferma nella lettura e devo far passare qualche giorno prima di riuscire a proseguire.
Tolto comunque questo mio personale pensiero, torniamo alla recensione del libro.

Ambientato appunto su un’isoletta sperduta della Finlandia, osserviamo quanto avviene tra il 1891, anno in cui si compie la tragedia di Kristina, il 1934, anno di arrivo a Själö di Elli, il 1936, anno in cui si approfondisce la storia di Sigrid, ed infine il 1997, anno della morte della dolce infermiera.
Il libro é composto da 3 grandi sezioni, più un prologo ed un epilogo, tutti suddivisi in capitoli piuttosto brevi che rendono molto scorrevole e agevole la lettura. 
Lo so che ve l’ho già detto, ma questo tipo di struttura mi aiuta molto ad apprezzare un testo, perché mi dá l’impressione di riuscire a “respirare” durante la lettura, e vi garantisco che in questo romanzo serve spesso! 

Altro punto a favore della scrittrice é naturalmente l’intensità delle vicende. 
Sono 3 storie al femminile, 3 storie molto dolorose, 3 storie che hanno comunque fatto scalpore all’epoca in cui vengono ambientate.
Sicuramente leggendole non potrete restarne indifferenti.
Unico neo che ho trovato a Johanna Holmström é la mancata chiarezza di alcuni punti della storia. 
Mi riferisco in particolare alla storia di Elli, che non ho capito in alcuni passaggi sia riferiti al passato che agli anni che passa in ospedale. 
Magari sono io che non sono riuscita ad afferrare pienamente anche quanto scritto tra le righe, ma ho avuto l’impressione che la storia di Kristina fosse stata sviscerata in ogni dettaglio, mentre per quanto riguarda  Elli e Sigrid l’autrice sia stata un po’ troppo frettolosa.

Le protagoniste vengono ben descritte e lungo tutto il testo penetriamo nelle loro menti e nei loro ragionamenti, quindi si tratta di un viaggio introspettivo che vi porterà a vivere giorno per giorno i loro drammi, i loro momenti di lucidità, gli attimi di follia, le giornate di calma,...ma mai la serenità dell’animo e mai per un solo giorno l’oblio del motivo per cui sono state condotte a Själö.

Vi lascio col consiglio di approcciare questo romanzo, se avete voglia di mettere a nudo i vostri sentimenti e di affrontare una lettura non allegra, non divertente, non gioviale.
Il finale non vi deluderà, io ne sono stata soddisfatta e Sigrid, Elli e Kristina, insieme a tutte le altre figure che incontrerete, vi entreranno nel cuore e vi trasporteranno in un luogo dove il silenzio non esiste e le urla strazianti sono all’ordine del giorno, ma dove incontrerete anche il sorriso delle infermiere che supportano le pazienti e i verdi prati e il mare col suo sciabordio che regalano  a volte un attimo di pace...non solo alle pazienti.


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 8
Scrittura: 8
Personaggi: 8
Complessivo: 8

Come sempre, mi piacerebbe conoscere la vostra opinione...linkatemela se vi va!

Buon weekend letterario a tutte: domani Salone del Libro a Torino per me!!!

Simo