domenica 2 aprile 2017

Recensione "La forma dell'acqua" di Andrea Camilleri

Ciao a tutti e bentornati sul mio povero blog abbandonato! Arrivo da diversi mesi di impegni divertenti (Il calendario dell'avvento organizzato come ogni anno dall'Associazione Scrappers Italia che prima del Natale 2018 ho intenzione di farvi vedere!!! Ah ah ah) e meno divertenti (compiti di in quinta elementare diventati moooooolto pesanti e problemi vari) ma ora cercherò di essere più diligente ;-)


Quest'anno partecipo a La Ruota delle Letture, la challenge congiunta organizzata da Laura La Libridinosa e Laura La biblioteca di Eliza: ogni due settimane le donzelle girano per noi la ruota delle letture e ci danno due spunti librari da leggere e recensire. Oggi vi presento il mio primo obiettivo dell'ottavo giro (si il tutto è iniziato a dicembre ma come vi dicevo sono stata parecchio indisciplinata e svogliata 😜): libra da cui è stato tratto un film. E come potevo non leggere qualcosa di lui, il mio amato Commissario Montalbano!!!! Sono così finita a ripescare questa vecchia indagine.


CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA





AUTORE: Andrea Camilleri 
TITOLO: La forma dell'acqua
PAGINE: 171
EDIZIONE: Cde 
PERCHÉ L'HO LETTO: per lui, Montalbano, e per la challenge ovviamente. Voi non lo sapete ma a casa mia il lunedì sera c'è una vera e propria congiura contro di lui: alla voce "Cosa si guarda stasera in TV?", tutti rispondono in coro "Non Montalbano!"...cioè mi capite che non mi resta altro che leggere i libri e aspettare le repliche...😂😂😂...o buttarli tutto fuori di casa per 3 ore!!!!
GENERE: romanzo giallo



TRAMA

Il primo omicidio letterario in terra di mafia della seconda repubblica - un omicidio eccellente seguito da un altro, secondo il decorso cui hanno abituato le cronache della criminalità organizzata - ha la forma dell'acqua (""Che fai?" gli domandai. E lui, a sua volta, mi fece una domanda. "Qual è la forma dell'acqua?". "Ma l'acqua non ha forma!" dissi ridendo: "Piglia la forma che le viene data"). Prende la forma del recipiente che lo contiene. E la morte dell'ingegnere Luparello si spande tra gli alambicchi ritorti e i vasi inopinatamente comunicanti del comitato affaristico politico-mafioso che domina la cittadina di Vigàta, anche dopo il crollo apparente del vecchio ceto dirigente. Questa è la sua forma. Ma la sua sostanza (il colpevole, il movente, le circostanze dell'assassinio) è più antica, più resistente, forse di maggior pessimismo: più appassionante per un perfetto racconto poliziesco. L'autore del quale, Andrea Camilleri, è uno scrittore e uno sceneggiatore che pratica il giallo e l'intreccio con una facilità e una felicità d'inventiva, un'ironia e un'intelligenza di scrittura che - oltre il divertimento severo del genere giallo - appartengono all'arte del raccontare. Cioè all'ingegno paradossale di far vedere all'occhio del lettore ciò che si racconta, e di contemporaneamente stringere con la sua mente la rete delle sottili intese.



RECENSIONE

Questo libro è proprio il primo che vede protagonista il Commissario Montalbano. Risale (mamma mia che parolone, neanche avesse 50 anni!) al 1994 e in tutta onestà devo dire che non ha nulla da invidiare agli altri che ho letto e visto in TV (purtroppo anche se mi riprometto di leggere sempre prima il libro e poi eventualmente vedere il film non sempre riesco, per cui soprattutto per questo personaggio ahimè prevalgono questi ultimi!). Comunque come dicevo anche questa indagine è appassionata, intrigante e coinvolgente.
La storia personale del Commissario ( con la mitica Livia e tutte le altre che spesso lo circondano; in questo caso troviamo l'affascinante Anna Ferrara, ispettrice della Squadra mobile di Montelusa e figlia di un suo compagno di scuola, innamorata senza speranza di lui che lo aiuta nelle indagini) ci viene raccontata come sempre a sprazzi tra l'indagine, che ha come protagonista un uomo politico e tutto ciò che circonda questo mondo in una moderna Sicilia: corruzione, tradimenti, amanti, cospirazioni,... e che si contrappone alla povertà ( la storia di Gegé, uno degli spazzini - geometra senza lavoro a cui con generosità è stato donato l'attuale impiego- che ha ritrovato il cadavere, è cruda e rappresentata in tutta la sua disperazione, ma anche qui il Commissario non fa che distinguersi per umanità e giustizia...la sua personale giustizia, non quella ufficiale!).
Via via che le indagini si snodano e fanno emergere i vari elementi che porteranno alla risoluzione del caso, vengono alla luce da un lato la grettezza umana che porta a compiere gli atti più tremendi pur di ottenere un po' di potere, dall'altro la più smodata e insana passione che in casi così estremi porta anch'essa a compiere gesti imperdonabili.
Montalbano mostra fin da subito il suo acume investigativo, ma un'umanità tutta sua ("un dio di quart'ordine" lo definisce la Livia) che anche nel momento in cui espone il caso al questore mira a proteggere le vittime in diverso modo coinvolte dell'uccisione di Luparello.

Personalmente non ho visto il film tratto da questo volume, ma sicuramente vi consiglio la lettura del romanzo: breve ma davvero denso di colpi di scena, passioni, disperazione, lotte di potere, ... come solo Camilleri sa donarci.


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 9 
Scrittura: 9
Personaggi: 9
Complessivo: 9

Simo


Partecipo al:

Challenge 2017 La Ruota delle letture

Reading Challenge 2017 del gruppoletturadenoialtrisufb

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