venerdì 20 aprile 2018

Recensione di “Fiori sopra l’inferno” di Ilaria Tuti

Buongiorno a tutti e bentrovati nel mio blogghino! Oggi vi presento un libro che ho letto con molto timore, vista la mia risaputa fifonaggine. 
Solitamente scelgo da me le mie letture, facendomi ispirare da alcuni blogger o dal mio “fiuto” o da pubblicazioni tipo “Il Libraio”.
Questo libro, come diversi altri, è il mio Cappello Parlante di questo mese nella Challenge organizzata da La Biblioteca di Eliza, Due lettrici quasi perfette e La Libridinosa, che di solito mi consigliano letture più tranquille...questa volta, invece, pauraaaaaaa 😱😱😱!

Scherzi a parte, venite con me a scoprire questo splendido romanzo!


CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA






AUTORE: Ilaria Tuti
TITOLO: Fiori sopra l’inferno
PAGINE: 366
CASA EDITRICE: Longanesi
PERCHÉ L’HO LETTO: è il titolo nascosto sotto il mio “Cappello Parlante” nella Challenge Tutti a Hogwarts con le 3 ciambelle.
GENERE: thriller


TRAMA

«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell’orrido che conduce al torrente, tra le pozze d’acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l’esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l’inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa.
Sono un commissario di polizia specializzato in profiling e ogni giorno cammino sopra l’inferno.Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall’età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l’indagine.
Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura

RECENSIONE

Come vi accennavo poc’anzi, mi sono avvicinata con molti dubbi a questa lettura, poiché nonostante sia una patita di gialli ho sempre paura di quando “incontro” un thriller che mi porti inquietudine e obbrobrio, e devo dire, con molta gioia, che mi sono proprio sbagliata in questo caso!

Il volume narra di alcuni delitti e aggressioni  particolarmente violenti che avvengono nel paesino di Travení, una cittadina montana incastonata tra boschi, montagne e un lago oscuro. 
Le vicende scuotono la popolazione, apparentemente tranquilla, e portano man mano a galla segreti e vecchie storie sapientemente coperte da anni.

Lasciatemi subito dire che la trama ideata dalla Tuti è assolutamente eccezionale: la soluzione del caso, davvero inaspettata, mi ha lasciato tristemente a bocca aperta, ho provato una sorta di simpatia con l’assassino e la sua vicenda personale mi ha letteralmente inorridita; leggere poi negli approfondimenti a fine libro che trattasi di vicenda “scientifica” realmente accaduta, ecco quello mi ha rovinato il sonno! Non sto a svelarvi quale pratica sia, perché l’avevo letta io stessa in una recensione e il conoscerla prima mi ha rovinato un po’ la lettura, ma sicuramente porterà anche voi a pensare quanto l’uomo possa essere basso, meschino e senza cuore in virtù della “scienza”!

Ho molto apprezzato la narrazione su due piani: quella ovviamente attuale, con l’evolversi dei casi, delle indagini, degli inseguimenti e degli interrogatori, e quella passata, che ci presenta la storia del killer, la sua infanzia e gli anni della crescita, che ci aiutano pian piano a scoprire importanti tasselli della sua personalità e del suo modo attuale di essere. 

Ed eccomi finalmente a parlarvi di lei, l’indiscussa primadonna e protagonista assoluta di questo libro: Teresa Battaglia. Senza nulla togliere ai suoi colleghi e agli altri personaggi sapientemente presentati con i loro pregi e difetti, con le loro ambiguità e le loro debolezze, come il dottor Ian (il medico del paese), l’ispettore Marini (quante risate mi sono fatta con i suoi tentativi di imbonirsi il capo, puntualmente trasformati in figuracce) e Gloria (la madre del piccolo che viene rapito, di cui, nonostante fosse un personaggio secondario, ho molto apprezzato la forza e la decisione che dimostra e che non la fanno scivolare in un sentimento di compatimento nei suoi confronti, ma bensì in una forte solidarietà), il commissario Battaglia è proprio su un altro pianeta.

Ci troviamo di fronte ad una donna di mezza età, con un carisma senza precedenti (nel senso che non ho mai incontrato nel corso delle mie letture un personaggio così forte, che ti lascia un segno dopo il suo passaggio), una grande empatia con tutte le persone con cui entra in contatto (assassini compresi), una grande conoscenza dell’animo umano (è praticamente una profiler, una figura che ho trovato raramente nei romanzi italiani) e soprattutto una profonda profonda umanità che a prima vista parrebbe inesistente, per i suoi modi spicci, quasi sarcastici e freddi, ma proseguendo nella narrazione emerge piano piano in tutta la sua più schietta realtà. Anche la malattia che inizia a disturbarla la rende più vera e non potrà che mancarvi la sua verve e la sua compagnia quando terminerete (ahimè troppo in fretta) questo libro.

Non mi resta che consigliarvi quindi al più presto la lettura di “Fiori sopra l’inferno”, dove potrete trovare un mistero appassionante e per nulla scontato, un paesaggio mozzafiato ma allo stesso tempo tenebroso e cupo, dei personaggi meravigliosi (in primis i bambini!) e lei...il commissario (finalmente una donna!) Teresa Battaglia, riduttivo chiamarla solo personaggio!


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10 e lode
Scrittura: 10 
Personaggi: 10 
Complessivo: 10 +

Aspetto le vostre impressioni...mi raccomando!

Buon weekend

Simo

4 commenti:

  1. Bello leggere questa tua recensione. Il libro è piaciuto molto anche a me.
    Lea

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    1. Grazie Lea!!! È proprio un romanzo che ti entra dentro!!!
      Un bacione cara

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  2. Ciao Simo! Beh direi che ti è piaciuto. Io ancora non l'ho letto e in realtà ancora devo comprarlo.

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    1. Allora segna segna Baba: nelle letture da fare in questa vita 😝😝😝😘😘😘

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