mercoledì 20 giugno 2018

Recensione di “Biglietto, signorina!” di Andrea Vitali

Buongiorno a tutti ed eccomi come al solito agli sgoccioli della scadenza mensile della Challenge Tutti a Hogwarts con le tre ciambelle!

Sembra impossibile per me riuscire a postare per tempo le recensioni dei libri che mi accompagnano nel mese. Ma prima o poi ce la farò!!!!

Dopo lunga assenza finalmente torno a parlarvi di un romanzo del mio amato Andrea Vitali!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA





AUTORE: Andrea Vitali
TITOLO: Biglietto, signorina 
PAGINE: 393
CASA EDITRICE: Garzanti 
PERCHÉ L'HO LETTO: era da TROPPO tempo che lo avevo abbandonato...mi mancava!!! E mi serviva un libro con un mezzo di trasporto in copertina 😂😂😂😝😝😝
GENERE: narrativa 


TRAMA

Alla stazione ferroviaria di Varenna, a pochi chilometri da Bellano, c’è trambusto. Il capotreno Ermete Licuti è sceso dal convoglio scortando una passeggera pizzicata senza biglietto. E senza un quattrino per pagare la multa. Fa intendere che arriva da Milano, che vuole andare a Bellano, ma non parla bene l’italiano, e capire cosa vuole è un bel busillis. Ligio alle norme, il capotreno non sente ragioni e consegna la ragazza al capostazione, Amilcare Mezzanotti, che protesta vivace. Il regolamento però è chiaro, la faccenda tocca a lui sbrogliarla. E così adesso il povero capostazione si trova lì, nel suo ufficetto, con davanti Marta Bisovich. Bella, scura di carnagione, capelli corvini, dentatura perfetta, origini forse triestine, esotica e selvatica da togliere il fiato. Siamo nel giugno del 1949, e sul lago di Como, in quel di Bellano, tira un’aria effervescente di novità. Ci sono in ballo le elezioni del nuovo sindaco, e le varie fazioni si stanno organizzando per la sfida nelle urne. Su tutte, la Dc, fresca dei clamorosi successi alle politiche del ’48, attraversata ora da lotte intestine orchestrate dall’attuale vicesindaco Amedeo Torelli, che aspira alla massima carica ed è disposto a giocare tutte le sue carte, lecite e anche no. La bella e conturbante Marta, invece, ha altre aspirazioni. Le basterebbe intanto trovare un posto dove poter ricominciare a vivere, e questo è il motivo per cui ha deciso di puntare le sue ultime chance sulla ruota di Bellano, dove certe conoscenze non sono nelle condizioni di negarle l’aiuto di cui ha bisogno. Biglietto, signorina – storia apparsa in una prima versione nel 2001 con il titolo L’aria del lago nell’omonima raccolta, e qui interamente reinventata, riscritta e ampliata – ci porta nel bel mezzo dell’Italia della ricostruzione, alle prese con la ritrovata libertà. In un paese che fatica a risollevarsi dalle macerie della guerra, ognuno tenta la sorte per imbastire il proprio futuro.


RECENSIONE

Cosa posso dirvi di nuovo di lui che non vi abbia già detto a iosa? 
È divertente? Già detto!
È ironico? Già detto!
È impertinente? Risaputo!
È a tratti geniale? Sicuramente non lo dico solo io!
Conosce l’animo umano e lo prende in giro spassionatamente? Sicuramente vero!
Mette in piazza i peggiori difetti della gente? L’ho scritto prima: è geniale!
La sua scrittura è semplice, coinvolgente, ben organizzata (lo sapete quanto io amo i capitolini da due pagine, vero?), riesce a riacciuffarti quando “sembra” che stia per sopraggiungere la noia (più o meno a metà libro)...ma anche questo lo dico sempre.

Allora visto che già sapete e spero condividiate il mio giudizio su Andrea Vitali, passiamo a questo libro, come sempre ambientato nella bella Bellano, sul lago di Como, nel secondo dopoguerra italiano.

Il vicesindaco Torelli, con le mani impastate un po’ con chiunque, anche con qualche mafiosetto, si vede arrivare tra capo e collo Marta Bisovich, una vecchia conoscenza non esattamente limpida, che è giunta in quel di Bellano per sistemarsi come da lui promesso!
Da qui, come ci ha abituati il dottore, partono una serie di equivoci, bugie, sotterfugi e vicende parallele che accompagnano il lettore in un turbinio di risate, arrabbiature, shock, ... e chi più ne ha più ne metta.
Quando a metà libro l’attenzione si abbassa e quasi viene a noia il tran tran bellanese, ecco che spunta il colpo di scena che tiene incollato il lettore fino alla fine e lo fa sospirare di gioia quando “giustizia viene fatta”.

I protagonisti sono tutte macchiette: a partire dal capostazione che si lava le mani per passare a qualcun’altro la grana che gli piomba tra le mani, il medico di buon cuore che dovrebbe andare in pensione ma visto il sostituto che viene mandato (e che addirittura abbandona la professione partendo per amore) ci ripensa e resta,  il maresciallo e l’appuntato che organizzano con altri personaggi la messinscena che riesce a sistemare la situazione, l’avvocato melenso e compiacente, la straniera tutt’altro che “povera” e sprovveduta arrivata in cerca di fortuna, il vice sindaco vessato dalla moglie infelice e desideroso di diventare sindaco che svolge attività non proprio limpide ed è tutto preso dalla campagna elettorale, il parroco molto acuto e fondamentale per gli sviluppi della vicenda, la perpetua che parla solo in dialetto e vi strapperà un sacco di risate per i suoi giudizi lapidali, il povero droghiere buono e sempliciotto incapace di dire no e la sua famiglia coprotagonisti di questo libro, il Bisonch veterano di guerra che nonostante il nome non potrà che piacervi per il suo ruolo chiave nella vicenda e per il suo buon cuore,...insomma ce n’è davvero per tutti i gusti, questo libro è davvero ricchissimondi personaggi e lo scrittore riesce con maestria a dipingerli pagina dopo pagina e a regalarci un bel finale.

Un libro in perfetto stile Vitali ideale da leggere sotto all’ombrellone, in pieno relax e con quella punta di mistero che tiene vigile la nostra attenzione, senza impegnarla più di tanto ma allo stesso tempo senza essere banale o “già visto”.


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 9
Scrittura: 10
Personaggi: 9
Complessivo: 9 1/2

Siete anche voi fan del maestro? Fatevi sentire!!!

Alla prossima


Simo

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