lunedì 16 luglio 2018

Recensione di “Mistero a Villa del Lieto Tramonto” di Minna Lindgren

Bentrovati a tutti e buona giornata!
È di nuovo lunedì e, se non dovessi andare al lavoro, sarebbe una giornata perfetta: frescolino che nel corso della giornata diventerà afa pazzesca, i miei bimbi in vacanza che poi si sveglieranno e litigheranno, la casa da rimettere in ordine via delle grandi pulizie in atto,...no no meglio andare in ufficio!!! 😂😂😂

Sempre per via delle Challenge a cui sto partecipando, ho letto questo libro che avevo da un po’ di tempo nella mia lista dei romanzi da leggere! Tuttavia non è stato come mi aspettavo e mi ha lasciato un po’ stranita...venite con me che vi spiego come mai!


CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA




AUTORE: Minna Lindgren
TITOLO: Mistero a Villa del Lieto Tramonto
PAGINE: 284
CASA EDITRICE:  Sonzogno
PERCHÉ L'HO LETTO: finalmente è capitata l’occasione di leggere questo giallo che avevo da un po’ nella mia TBR
GENERE: narrativa nordica - giallo


TRAMA

A Villa del Lieto Tramonto, ridente casa di riposo immersa nella foresta vicino a Helsinki, è l'ora del caffè e, come al solito, Irma e Siiri, due vivaci novantenni ospiti della residenza, amano trascorrere quel momento in perfetto relax. Dopo le partite a canasta, le lezioni di ginnastica dolce, il whiskino prescritto dal medico o le riunioni del gruppo per la memoria, un'oretta di svago ci vuole per scambiarsi ricordi di giovinezza o spettegolare sul funerale del giorno, che è pur sempre una festa e un avvenimento per curare il proprio look. Ma soprattutto, l'ora del caffè dà l'occasione per criticare il regolamento e l'incuria del personale specializzato, quello che figli e nipoti, per guarire i sensi di colpa, chiamano "servizi di eccellenza". Per fortuna dalla Villa si può anche uscire, andare in giro in tram per rifarsi l'occhio con le bellezze della capitale finlandese, e così a Siiri, Irma e alla loro terza compagna, Anna-Liisa, capita di osservare, con bonario sarcasmo, le stranezze del mondo moderno che le circonda. A turbare la routine delle tre amiche è però un fatto terribile: la morte, in circostanze misteriose, del giovane cuoco, sempre gentile e pieno di allegria, accompagnata da una serie di episodi inquietanti che rivelano il lato sinistro di quel rifugio, ora non più così accogliente. Provette Miss Marple, Siiri, Irma e Anna-Liisa si trasformano in intraprendenti investigatrici.


RECENSIONE

Avevo già da qualche tempo (complice anche la copertina che trovo bellissima!) la curiosità di leggere questa trilogia ambientata ai giorni nostri a Helsinki, in una moderna struttura per anziani, suddivisa tra numerosi appartamenti per gli ospiti autosufficienti e la “casa di gruppo” (altrimenti detta temibile “reparto di isolamento”), dove finiscono  i soggetti con grave demenza. 
Peccato che queste persone, nella grande maggioranza dei casi, siano stati perfettamente in salute fino a poco prima del loro ingresso in questa zona e, quando tale sorte tocca anche ad una di loro, le nostre protagoniste, le arzille plurinovantenni Siiri, Irma e Anna-Liisa, si trovano costrette ad indagare parallelamente anche allo strano decesso del simpatico cuoco Tero.

Se pensate di trovarvi di fronte ad un classico giallo, purtroppo devo deludervi: la parte dedicata al “mistero” non è niente di speciale, piuttosto confusa, di secondaria importanza e poco “intricata” per i miei gusti.
Certamente una parte “investigativa” c’è, un omicidio effettivamente è stato commesso, ma si tratta più che altro di denuncia di truffe, gonfiaggio dei prezzi, ...e basta se no vi svelo quel poco di enigmatico che c’è!

La maggior parte del romanzo si dedica allo stato di abbandono e solitudine di moltissimi anziani ai giorni nostri, che vengono “dimenticati” da parte di figli e parentiche pensano in tale modo di pulirsi la coscienza, avendo fatto il loro “dovere” e facendosi sentire poche volte all’anno, in queste case di riposo altamente “qualificate” in termini di servizi e struttura.
Denuncia certamente attuale, ma che non mi aspettavo di trovare in un libro paragonato ai gialli di Agatha Christie! 

L’autrice ha una scrittura che non è riuscita a catturarmi: non che sia poco chiara o non fluente, ma si dilunga in particolareggiate descrizioni dei luoghi che le nostre protagoniste vedono durante i loro interminabili viaggi sui tram cittadini, che sono quasi dei coprotagonisti. 
In particolare Siiri ama metterci ore di viaggio per arrivare alle destinazioni scelte e sovente ci troviamo di fronte ad un’accurata descrizione di linee, scambi e “giochi” fattibili incastrando i diversi percorsi urbani. 
Senza contare l’interminabile elenco di impronunciabili (ma questo ovviamente è un mio limite, l’autrice scrive nella sua lingua e fa riferimento senza dubbio a luoghi che la circondano) opere edilizie e culturali, costruite da altrettanti architetti nordici dai nomi anch’essi alquanto complicati, che appesantiscono la narrazione rendendola a tratti noiosa e pesante. Non sono arrivata al punto di dover abbandonare la lettura, ma certamente ci ho messo molto più tempo del dovuto a leggerlo, non riuscendo a fare più di pochi capitoli per volta almeno fino a un buon punto del libro. 
La parte finale scorre un po’ più facilmente, ma non mi ha fatto scattare comunque quella “febbre” che mi prende in alcuni libri e che mi fa fare nottata. Essendo questo il primo volume di una trilogia, dubito che leggeró anche gli altri due e me ne dispiaccio molto, dato che amo terminare le cose...ma mai dire mai! 😉 

Sicuramente la parte migliore del romanzo sono le tre vecchiette protagoniste! Loro si che ci regalano dei momenti simpatici ed irriverenti.
Mentre aspettano “tic tac tic tac tic tac” il fatidico giorno della dipartita, trascorrono il tempo a giocare a canasta, a sorseggiare vino rosso o whisky, ad innamorarsi, a girare in tram o in taxi su e giù per la città, a svelare intrighi, a partecipare a delle cerimonie funebri e ai rinfreschi che ne seguono,... insomma non hanno di che annoiarsi.
La mia preferita è sicuramente Irma! Con il suo ottimismo perenne e la sua giovialità mi è piaciuta sin dall’inizio! La battuta sempre pronta, un certo coraggio a sfidare le regole e la penna sempre pronta a denunciare un abuso ne fanno una simpatica eroina.
Più tranquilla e pacata invece è Siiri, che tuttavia dimostra arguzia e prontezza di spirito (un po’ meno di corpo, ma ciò non le impedisce di accorrere in soccorso della sua amica quando necessita!), nonché un sesto senso nei confronti delle persone che incontra, riuscendo a stabilire con facilità di chi può fidarsi è di chi no...io credo che non ci riuscirò mai!!
Infine Anna-Liisa, che inizia occupando un posto più marginale, ma che pian piano con il suo acume da ex professoressa di grammatica e la sua costante presenza, soprattutto per Siiri durante l’assenza della sua amica Irma, entra nel terzetto a tutti gli effetti.
Assolutamente insopportabile invece la caporeparto Virpi Hiukkanen, una vera torturatrice di vecchietti, capace delle peggiori angherie e sorda a qualunque richiesta riceva dagli ospiti di cui invece dovrebbe occuparsi! Manovra sapientemente marito, il sistema e chiunque venga a contatto con lei: una vera antagonista a tutti gli effetti! Le mancano solo gli artigli e le lingue di fuoco! Immaginatevi quindi come gli abitanti di Villa del Lieto Tramonto possano sentirsi al suo cospetto!
Tra i protagonisti non posso dimenticare Mika, un misterioso taxista che lotta alacremente contro un sistema sordo e cieco di fronte a quanto accade alla numerosa popolazione anziana. Un personaggio a tutti gli effetti buono, ma che (pure lui!) non mi convince pienamente. Ho la sensazione che nasconda qualcosa e che non sia come appare, nonostante il suo comportamento non lasci dubbi sulle sue vere intenzioni! È palesemente una mia sensazione, dato che Siiri non ha dubbi sulla sua totale buona fede 😜!

Riassumendo in poche righe il mio pensiero, mi trovo quindi in una di quelle rare occasioni in cui non mi sento di incoraggiare la lettura di un libro. Non è certamente uno dei più brutti che abbia letto (quelli di solito non riesco nemmeno a finirli!), ma la mancanza di coinvolgimento, la scrittura lenta e pesante e soprattutto la mancanza di giallo in un libro sbandierato come tale, mi portano a non esserne particolarmente entusiasta. La nota positiva delle tre vecchiette protagoniste non basta a reggere un romanzo di quasi 300 pagine. 

È un libro di denuncia, un modo alternativo di mettere sotto il riflettore il problema dello stato di abbandono degli anziani e della corruzione che gira intorno ai servizi di cui necessitano. Se venisse presentato così, allora sarebbe inquadrato correttamente e un lettore non si troverebbe deluso!
Mi auguro che a voi non abbia fatto il mio stesso effetto e sono curiosa come sempre di sentire il vostro parere, soprattutto se contrasta il mio! 😜


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 7 1/2
Scrittura: 7
Personaggi: 9
Complessivo: 7/8


Un abbraccio a tutti e ci risentiamo prestissimo!

Simo

1 commento:

  1. Ciao Simona! A me invece era piaciuto moltissimo, proprio per la parte dedicata alla denuncia. Un giallino, senza dubbio e non strutturato in modo classico, ma qualcosa mi si è mosso dentro durante la lettura. Ho letto tutta la trilogia. Però sono gusti e per fortuna, indiscutibili! Un abbraccio e a presto :-)

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