domenica 20 maggio 2018

Recensione “Cento giorni di felicità” di Fausto Brizzi

Ciao a tutti, lo so lo so in questo weekend vi sto sommergendo di recensioni, ma sono tutti libri stupendi...me lo confermerete ne sono certa!!

Quello che sto per presentarvi è probabilmente il più bello e toccante!

Eccovelo!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA





AUTORE: Fausto Brizzi
TITOLO: Cento giorni di felicità 
PAGINE: 385
CASA EDITRICE: Einaudi ottobre 2013 collana Stile Libero Big
PERCHÉ L'HO LETTO: mi è stato caldamente consigliato e avevo giusto giusto un buco tra le mie varie letture
GENERE: narrativa italiana


TRAMA

Non a tutti è concesso di sapere in anticipo il giorno della propria morte. Lucio Battistini, quarantenne ex pallanuotista con moglie e due figli piccoli, invece lo conosce esattamente. Anzi, la data l’ha fissata proprio lui, quando ha ricevuto la visita di un ospite inatteso e indesiderato, un cancro al fegato che ha soprannominato, per sdrammatizzare, «l’amico Fritz». Cento giorni di vita prima del traguardo finale. Cento giorni per lasciare un bel ricordo ai propri figli, giocare con gli amici e, soprattutto, riconquistare il cuore della moglie, ferito da un tradimento inaspettato. Cento giorni per scoprire che la vita è buffa e ti sorprende sempre. Cento giorni nei quali Lucio decide di impegnarsi nella cosa piú difficile di tutte: essere felice. Perché, come scriveva Nicolas de Chamfort, «la piú perduta delle giornate è quella in cui non si è riso».


RECENSIONE

Scrivere una recensione su un libro come questo non è sicuramente semplice: inevitabilmente ti immedesimi con terrore nel protagonista e ti chiedi cosa faresti se fossi al suo posto, pensi ai cari che ci sono passati e a cosa potesse essergli passato per la mente quando hanno saputo che la fine era inevitabile e ricacci indietro le lacrime e il groppo che hai in gola.

Perché allora intraprendere una simile lettura per quanto straconsigliata e amata da tanti? 
Semplicemente perché già alla prima riga ne sei inesorabilmente catturata e stregata, perché anche se il finale è già scritto a pag. 5 la fine non è poi così scontata e perché è un libro toccante, commovente, divertente,...e bello...ma bello davvero! 

Non so come l’autore abbia avuto una simile idea per la trama di questo libro (anzi si lo so perché sono andata a cercarmi una sua intervista per capirlo!), ma so con certezza che mi trovo di fronte ad una piccola opera d’arte!

La trama vi dà l’argomento: la Malattia del secolo (qui simpaticamente chiamata l’amico Fritz!), ma quello che sicuramente non vi aspettate è come viene trattato.

Innanzitutto la struttura ha già dell’originalità: un conto alla rovescia degli ultimi 100 giorni di vita del protagonista. Mi ha lasciata stupita per la crescente disperazione che mi aspettavo di trovare nel voltare pagina dopo pagina e che invece non c’è!
Lucio non si fa mai abbattere, è completamente preso dal suo “progetto” di raggiungere gli obiettivi che si è prefissato che il sopraggiungere della fine è un aspetto quasi secondario. È ottimista, preso dalle incombenze quotidiane, si impegna a sconfiggere la malattia ma non ne fa la sua ragione principale, si dedica piuttosto anima e corpo a lasciare un buon ricordo di sé e a fare in questi 100 giorni tutto ciò che avrebbe voluto fare nel corso degli anni che l’amico Fritz putroppo gli strappa via.

Accanto a questa struttura, troviamo una scrittura veloce, scattante, coinvolgente! Brizzi non racconta per filo e per segno le giornate di Lucio, non è un diario nel senso tradizionale del termine, ma piuttosto una manciata di pensieri buttata sulla carta: ci spiattella nero su bianco ogni cosa degna di nota che attraversa la mente del protagonista e noi...subiamo, ridiamo, piangiamo, riflettiamo, pensiamo,...insieme a lui! 

Conosciamo Lucio sin dalla prima pagina: il suo carattere gioviale, il suo innato humour, la sua passione per la pallanuoto e il suo ruolo di allenatore di una squadra di serie...Z da quanto sono ultimi in classifica, il suo amore smisurato per i suoi bambini e per la sua adorata  Paola, il forte legame con gli amici di sempre Corrado e Umberto nonché il suo goloso vizietto per le ciambelle dell’amato suocero.
Pagina dopo pagina vediamo concretizzarsi i suoi desideri, anche se per il più importante dobbiamo aspettare le ultime pagine...e si perché il caro Lucio, subito prima di conoscere l’amico Fritz, ha compiuto la più grande cazzata della sua vita e ora deve assolutamente rimediare in tempo!

Accanto a lui troviamo parecchi personaggi secondari ma importantissimi: Paola in primis, l’amore della sua vita che ha un atteggiamento forse un po’ improbabile realmente, ma che mi ha affascinata e ho molto apprezzato per il suo temperamento; gli adorabili figli Lorenzo lo smontatutto e l’ecologica Eva, che vi regaleranno dei momenti di puro divertimento; gli amici d’infanzia Corrado, lo sciupafemmine pilota d’aerei e Umberto, il tranquillo veterinario, che, nonostante le differenze abissali di carattere, sono sempre pronti ad accorrere l’uno per l’altro, si capiscono al volo, ne combinano di tutti i colori...a qualunque età...una bella bellissima immagine della vera amicizia; ma quelli che ho amato di più sono Oscar e Massimiliano.
Oscar è il suocero pasticcere, che, nonostante la situazione in cui si è cacciato il protagonista, gli offre sempre una spalla e una ciambella (mannaggia alle sue ottime ciambelle fritte!!!), oltre ad un lavoro di investigazione per ritrovare una donna di cui si è invaghito (la prima volta dopo anni di vedovanza!). È un uomo semplice, tutto d’un pezzo, schietto e sincero, fatto di sentimenti veri e con una lingua senza peli...un suocero davvero invidiabile. 
Massimiliano invece è il titolare di un negozio proprio speciale, chissà se esistesse davvero quanti affari farebbe...perché di negozi così ne servirebbe uno in ogni città!!!! Andate a scoprire di cosa si tratta...sicuramente vi farà sorridere ma non solo. Comunque sia Massimiliano è un raggio di sole nella
vita di Lucio e nel suo piccolo gli dona quello che aveva bisogno: un nuovo amico su cui contare, che non giudica e ascolta, un uomo saggio che mette la sua esperienza di vita a disposizione del prossimo, con una buona tazza di the e dei biscottini...che non fanno mai male.


Anche di questo libro si potrebbe scrivere ancora parecchio, ma mi sono già dilungata parecchio e non vorrei farvi...russare!

Vi lascio, quindi, con un solo pensiero: leggetelo, leggetelo, leggetelo! Non avrete tempo di annoiarvi e neanche di tirare il fiato un momento, ma anche dopo l’ultima riga vi resterà impresso nel cuore e nella mente...come una goccia che non si scioglie e non scivola via.


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10
Scrittura: 10
Personaggi: 10
Complessivo: 10

P.s. Come sempre...aspetto il vostro pensiero!!!

Buona domenica a tutti!


Simo

sabato 19 maggio 2018

Recensione di “Il matrimonio di mia sorella” di Cinzia Pennati

Buon pomeriggio a tutti e bentrovati in questo weekend di recensioni librarie!!!!
Come al solito mi riduco all’ultimo, ma per fortuna le mie compagne di squadra questo mese capitanate dalla Cara  Mariangela di http://ilcuoredentroallecose.blogspot.it mi sostengono e mi incitano! Grazie di cuore a tutte! ❤️❤️❤️

Ma ora venite a conoscere il mio Cappello Parlante di questo mese!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA




AUTORE: Cinzia Pennati
TITOLO: Il matrimonio di mia sorella
PAGINE: 240
CASA EDITRICE: Giunti 
PERCHÉ L'HO LETTO: è il mio Cappello Parlante nella Challenge delle Laure e della Bacci ❤️!
GENERE: narrativa “al femminile”


TRAMA

Bellissima e sognatrice, da sempre Celeste è la prediletta della famiglia, adorata dagli amici e dai numerosi corteggiatori. E finalmente è arrivato il giorno che tutti aspettavano: le nozze con Roberto, l'uomo ideale, solido e affidabile. Un matrimonio in grande stile, con un abito da favola e la chiesa traboccante di fiori. Ben diverso dalla rapida cerimonia con cui si è sposata la sorella maggiore Agnese: quasi un marchio d'infamia che la madre non le ha mai perdonato. D'altronde, Agnese è la figlia concreta e misurata, quella su cui si può sempre contare, che non riserva sorprese. Ma adesso, a quasi quarant'anni, con due bambine, un lavoro estenuante e un marito con cui forse la magia non c'è mai stata, Agnese vacilla: è veramente questa la vita che desiderava? E se è così, perché prova uno strano brivido ogni volta che riceve un messaggio da Andrea, quel nuovo collega così comprensivo? Ma quando perfino Celeste, tanto sicura e perfetta, viene messa in crisi da un ritorno inaspettato, Agnese non può che chiamare a raccolta le donne di famiglia, tutte radunate davanti a un bicchiere di sherry: la madre Ines, in eterno conflitto con la nonna; la cugina Fiamma, con un segreto nel cuore; e soprattutto l'eccentrica zia Rosa, che non si è mai sposata ma ha molto da rivelare sulla forza della passione... Nell'arco di un solo giorno speciale, tra ricordi, confessioni, tradimenti e riconciliazioni, Agnese vedrà cadere ogni certezza e ogni maschera: ma è davvero troppo tardi per essere leali con se stesse?


RECENSIONE

Ecco il libro dove ogni donna, prima moglie e poi madre, può riconoscersi e porsi le stesse domande che si fa la protagonista/narratrice della storia: Agnese.

Già alle prime righe del romanzo mi sembrava di leggere la mia storia: due bambini che non ti mollano un attimo, un marito che a volte stenti a ritrovare in mezzo al caos più totale, una vita che corre e non ti lascia il tempo di riflettere e di goderti le cose importanti, uomini incapaci di resistere mezza giornata coi propri figli (questo per fortuna non è il mio caso 😉), ... insomma appena preso questo romanzo in mano ho pensato:”Sarà una noia mortale! Tutte cose viste, vissute o perlomeno già sentite!” e invece no!

Ma procediamo con ordine e iniziamo dalla storia.
Tutto si svolge nell’arco di una giornata speciale: il matrimonio di Celeste, sorella minore di Agnese (e sí leggerete di battibecchi tra sorelle, di preferite di famiglia, di persone viziate e di persone sagge,...ma anche di affetti profondi, di sorelle che sostengono colei che è in difficoltà, di rapporti esclusivi,...come in ogni rapporto tra fratelli che si rispetti!) e vivremo tutta la giornata proprio attraverso gli occhi di quest’ultima! 

Partiamo quindi al mattino da casa sua e la seguiamo nei vari preparativi che accompagnano un simile evento in famiglia: sostenere la sorella, andare a prendere l’amata cugina all’aeroporto (senza dimenticarsela...quanto sembro io questa!!!), accudire la mamma, sopportare la nonna,...
In tutto questo trambusto la mente di Agnese, dopo aver affrontato come ogni volta i battibecchi con la madre e con la sorella (al massimo della suscettibilità), si trova a vagare e a riflettere sulla propria vita, sulle sue scelte, sul fatto di non aver realizzato i propri sogni,...insomma si chiede se sposarsi sia stata una scelta giusta o meno! Soprattutto ora che un nuovo interesse sembra affacciarsi all’orizzonte e che sua sorella dovrebbe  intraprendendere la sua stessa strada...ma...colpo di scena...che naturalmente non vi svelo: correte a leggervelo e a gustarvelo in tutta la sua ironia!!!!

E quindi cosa resta da fare? Una cosa sola: fuggire da quella gabbia di matti e rifugiarsi da zia Rosa, l’unica persona in famiglia a non essersi mai sposata e capace di affrontare “in contemporanea” mamma e nonna, quest’ultima un vero peperino saccente! Grazie alle sue parole e al racconto davvero speciale che fa alle tre nipoti, tutte quante ad un bivio importante della loro vita, sapranno tutte quante cosa fare e se non lo capiscono, beh per fortuna la vita interviene!

L’autrice con garbo ed ironia ci conduce all’interno di una storia fatta di segreti, routine, pensieri, capricci,...che profumano di famiglia, legami e affetti, il tutto condito con una scrittura davvero piacevole, rilassante ma mai monotona, coinvolgente e ironica. 

Anche i personaggi, sono realistici (ci si può immedesimare benissimo), con i loro pregi e i loro mille difetti e anche i più “difficili” nascondono un lato affettivo che li rende meno antipatici. Ho molto amato la figure di Agnese, in tutta la sua umanità e imperfezione. Da lei ci si aspetta sempre la parola giusta, il comportamento ammirevole e la perfezione richiesta ai figli maggiori. Lo ha sempre fatto finché non scoppia ed esce il suo lato più intimo, che ce la fa apprezzare ancora di più! 
Insieme a lei non posso dimenticare zia Rosa: questa vecchietta arguta e dalla risposta sempre pronta ma mai banale riesce ad aiutare con poche e semplici parole le ingarbugliate menti di Celeste, Agnese e Fiamma (la cugina che vive a Londra!) e ci stupirà non poco con la sua vicenda personale.

Avrei mille altre cose da dire su questo libro e sui suoi personaggi (non ho fatto menzione dei ruoli maschili, perché messi in ombra dalle loro super compagne, ma vi assicuro che anche loro sono degni di lode, in particolare papà Gió e Pablo, il compagno di Fiamma, senza dimenticare il misterioso Ramon!)...mamma mia fermatemi se no faccio un poema!

Non mi resta che invitarvi a leggere subito questo splendido volume, dove troverete tutte quelle cose che a noi donne piacciono tanto: calore, famiglia, amori, mistero, suspance, ma anche crescita personale e ricerca della felicità.

Vi lascio con una splendida poesia...tratta proprio da questo romanzo!!!

Metti un piede dopo l’altro.
Salva ciò che è imperfetto.
Ogni tanto inchinati a quell’altra te stessa.
Fai quello che riesci.
Non ti occupare dei chiunque.
Per procedere bisogna tornare indietro.
Ognuno ha i genitori che si merita. Non fuggire.
Le parentesi contano. Cerca la donna che vuoi essere. Resisti. Ogni tanto metti un punto. Siamo le nostre madri.
Sei tu l’unica costante della tua vita.
In ogni famiglia c’è una Giovanna D’Arco.
Non si può aggiustare tutto. Le cose accadono.
Un sano vaffanculo ogni tanto è necessario.
Le cose non sono mai come sembrano. Stai al gioco.
Vai fino in fondo.
Un compromesso è per sempre.
Senza legami non siamo niente.
La felicità si nasconde nei posti più improbabili.
Un padre, qualunque esso sia, è per sempre. Desidera!
L’inizio e la fine sono lo stesso capo di un filo. Talvolta l’amore è la risposta giusta.
Nella vita bastano un paio di ballerine rosse.
Non è mai troppo tardi.
Non ti ostinare a conservare. Tutto cambia.
Nel mentre vivi.
Obiettivo: essere felici.



GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 8
Scrittura: 10
Personaggi: 8
Complessivo: 9

Attendo le vostre impressioni e i link alle vostre recensioni!

Buon weekend 

Simo

Recensione di “Dov’è finita Audrey?” di Sophie Kinsella

Ciao a tutti e buon weekend!!!! 
Oggi vi presento un libro che mi è piaciuto un sacco e che volevo leggere da un bel po' di tempo, viste le numerose recensioni positive che ho trovato in giro e alle quali sta per aggiungersi la mia!

Prego seguitemi...vi presento Audrey!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA




AUTORE: Sophie Kinsella
TITOLO: Dov’è finita Audrey?
PAGINE: 285
CASA EDITRICE: Mondadori
PERCHÉ L'HO LETTO: era da un po’ che leggevo qua e là recensioni molto positive e intriganti su questo libro, quindi ho DOVUTO leggerlo!!! 😜
GENERE: narrativa di formazione


TRAMA

Audrey ha quattordici anni e da tempo non esce più di casa. Porta perennemente grandi occhiali scuri, e non certo per fare la diva, ma perché questo è il suo modo per proteggersi dalle persone che la circondano e sfuggire al rapporto con gli altri. A scuola le è successo qualcosa di brutto che l'ha profondamente segnata, e ora Audrey è in terapia per rimettersi da attacchi d'ansia e panico che non le permettono di condurre una vita serena e avere contatti con il mondo esterno. Prigioniera nella propria casa, riesce a guardare negli occhi solo Felix, il fratellino più piccolo. Suo fratello Frank, invece, ha un anno più di lei ed è ossessionato dai videogames e – con grande preoccupazione della madre iperprotettiva e vagamente nevrotica – non si stacca un attimo dal computer e dal suo amico Linus che condivide la sua stessa mania. Quando Audrey incontra Linus per la prima volta, nasce in lei qualcosa di diverso, e piano piano riesce a trovare il modo di comunicargli le sue emozioni e le sue paure. Sarà questa la scintilla che aiuterà non solo lei, ma la sua intera famiglia scombinata. Dov'è finita Audrey? è un romanzo caratterizzato da una grande empatia in cui si ride e ci si commuove. Sophie Kinsella riesce ad alternare momenti di puro humour ad altri più seri e teneri con grandissima sensibilità, raccontando il percorso verso la guarigione di una fantastica e coraggiosa ragazzina e parlando al cuore di tutti.


RECENSIONE

Già solo dal nome Audrey mi piaceva: adoro l’attrice che portava questo nome, per cui ho iniziato questo romanzo con le aspettative più rosee...che effettivamente sono state rispettate!

La protagonista è una quattordicenne vittima di un grave episodio di bullismo scolastico, che tuttavia non viene mai raccontato, ma semplicemente menzionato qua e là, e che si deduce tra le righe. Ecco l’unico aspetto che non condivido, qua come in molti altri romanzi, non vengono chiarite per bene le situazioni e a me piacciono le cose svelate nero su bianco...anche perché non tutti traiamo le stesse conclusioni e abbiamo le stesse impressioni! 
Ma torniamo a Audrey. Come vi stavo dicendo questa poca chiarezza è effettivamente l’unico neo che ho trovato, per il resto è tutto un pollice verso l’alto.

A partire dallo stile di scrittura, sempre lineare, spumeggiante, coinvolgente e appassionante. Ho apprezzato molto la narrazione dello svolgimento del  “compito” assegnatole dalla psicologa alla ragazza: si ha esattamente la sensazione di essere Audrey e di vedere con i suoi (anzi il suo) occhi cosa accade e cosa realmente lei stia percependo. 
Un ottimo stratagemma che spezza positivamente il racconto in corso e crea un finale di capitolo sempre imprevedibile. 
Senza parlare dello humour di cui è cosparso tutto il testo: l’autrice tratta con uno stile leggero un argomento che non lo è affatto, per cui avrete sempre il sorriso sulle labbra durante tutta la lettura. 
Senza dubbio un’altra ottima qualità in un romanzo: adoro leggere divertendomi (o sbellicandomi dalle risate, come accade più volte in questo caso!).

Ma veniamo ai personaggi, che sono a parer mio i migliori protagonisti di tutto il libro.

Avrete capito scorrendo le righe della trama che ci troviamo di fronte ad una ragazzina che ha subito un trauma psicologico a scuola e che non è stata più in grado di affrontare gli altri. Si nasconde dietro ad un grosso paio di occhiali scuri da sole, è in terapia da una brava psicologa perché soffre di attacchi di panico al solo pensiero di un contatto con la gente, non esce più di casa ma è circondata da una famiglia a dir poco spettacolare che fa di tutto per aiutarla!
In questo strano contesto si inserisce Linus, un amico del fratello maggiore, che piano piano riesce a penetrante il suo spesso guscio e la aiuta poco a poco ad uscirne. 
Il loro rapporto è davvero di una delicatezza disarmante, fatto di dita sfiorate e di parole scritte e passate sotto la porta. Davvero una bella immagine che esprime sentimenti positivi e sinceri, mi è rimasta nel cuore! 
Linus è senza dubbio uno dei miei personaggi preferiti: positivo, ottimista, forte, sincero e coraggioso! 
Aiuta Audrey lanciandole delle sfide assurde che nella loro pazzia l’aiutano ad affrontare le sue paure e a recuperare la tranquillità e la spensieratezza che una  ragazza deve avere.
E poi c’è il risvolto della medaglia...che vi lascio il piacere di scoprire da soli!

E la mamma? Non potrà che farvi sbellicare dalle risate: isterica (mi ricorda un po’ me stessa, quando sono alle prese coi miei terribili figli!!!), fuori di testa, assuefatta alle notizie che compaiono sul Daily Mail (il suo giornale preferito!) e che puntualmente propina alla famiglia, ma allo stesso tempo amorevole e protettiva coi figli...fino agli eccessi! Non ditemi che non vi sarebbe piaciuta una mamma così!!!
Non voglio annoiarvi troppo, ma anche la psicologa, il papà, il fratellino minore Felix ed il maggiore Frank, sono dei personaggi da vivere! 
Ognuno di loro adora Audrey, subisce senza possibilità di fuga la mamma e ci regala belle e divertentissime emozioni!

Un’ultima parola per la nostra Audrey: intelligente, distrutta, ansiosa, terrorizzata,...ma anche coraggiosa, innamorata, desiderosa di guarire e tornare alla normalità...sono decisamente tante e troppe le emozioni che deve affrontare e il suo personaggio ci regala sensazioni che restano nel cuore e nella mente. Un personaggio tuttavia positivo: riesce a vincere i suoi problemi, cade e si rialza, vuole e ama la vita...chi potrebbe non amare questa ragazzina!!!

A parer mio, questo libro dovrebbe essere letto nelle scuole, proprio per far capire ai ragazzi quanto male possano provocare la derisione, i maltrattamenti e le parole che vengono dette con tanta superficialità. 
Questa mattina ho pubblicato la recensione di un altro libro sugli adolescenti che tratta tematiche simili, ma con un esito completamente opposto...ecco quindi presentati i due lati della medaglia: i due percorsi che un adolescente può intraprendere per uscire da una situazione per lui ingestibile! Sinceramente mi sento però di invitare tutti quanti a conoscere questo libro, perché il mondo ha bisogno di storie belle, che scaldano il cuore e ci fanno vedere la luce in fondo al tunnel!

Buona lettura a tutti!!!

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 9
Scrittura: 10
Personaggi: 10
Complessivo: 9/10

Come sempre leggerei con molto piacere le vostre impressioni su questo romanzo!


Simo

Recensione di “Tredici” di Jay Asher

Ciao a tutti e bentornati a trovarmi! Oggi vi parlo di un libro che volevo leggere da tempo un po’ per via della serie Tv che ne è stata tratta, un po’ per la struttura in cui è stato scritto. 
Così insieme alla mia amica Lisse di Pane, Libri e Mocaccino (http://panelibriemocaccino.blogspot.it/?m=1) abbiamo affrontato la lettura di questo inquietante romanzo e in una giornata l’ho divorato!
Venite con me che vi spiego come mai.

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA


AUTORE: Jay Asher
TITOLO: 13 
PAGINE: 236
CASA EDITRICE: Mondadori versione del 2008
GENERE: narrativa americana


TRAMA

Clay torna da scuola e fuori dalla porta trova ad aspettarlo una pessima sorpresa: sette audiocassette numerate con dello smalto blu. Ascoltandole, scopre che a registrarle è stata Hannah, la ragazza per cui si è preso una cotta. La stessa ragazza che si è suicidata due settimane prima. Quelle cassette sono il suo modo per avere l'ultima parola sulle vicende che, secondo lei, l'hanno portata alla morte: facendole scorrere, Clay scopre che il destinatario del pacchetto deve ascoltarle e poi passarle al successivo di una lista. Nelle cassette, 13 storie: ognuna legata a una persona che ha dato ad Hannah una ragione per togliersi la vita. Seppur sconvolto, non può resistere alla tentazione di esplorare a fondo la storia che lo riguarda e, guidato dalla voce di lei, visiterà i luoghi che lei vuole mostrargli, finché non gli rimarrà altro da ascoltare...


RECENSIONE



Tragico, terribile, inquietante, drammatico, appassionante,...un vero pugno nello stomaco.

Ecco in sintesi quello che ho pensato sia durante la lettura che al termine a “mente calda”.

Ma partiamo dall’inizio! Si tratta di un romanzo suddiviso in 7 lati A e 7 lati B (quelli delle audiocassette ricevute da Clay!), un pre-ricevimento
                                                                         

 cassette e un post-ricevimento cassette, per cui è un libro che strutturalmente corre molto veloce, ti porta in continuazione ad “ascoltare” i vari lati, in un 


susseguirsi di colpi di scena sempre più forti. 

La voce narrante è quella della vittima, mentre quella “fuori campo” è quella dell’attuale possessore delle cassette che come noi lettori DEVE febbrilmente ascoltarle 
                                                                                     

               ,  in un susseguirsi sempre più crescente di disperazione, rabbia e senso di impotenza visto che sa già di non poter fare più niente ormai.
Hannah con freddezza punta il dito contro tutti coloro che hanno fatto parte della sua irrefrenabile discesa verso il basso e lucidamente “spiega” quale parte del loro comportamento l’ha portata a compiere il gesto estremo! 
Apparentemente in alcuni casi si tratta davvero di “bravate” (una maldicenza, una lista scolastica della più..., un mancato saluto, l’essere usata come taxista,...) che però nella protagonista scavano pian piano un senso di inadeguatezza e una convinzione quasi di “meritare” ciò che le accade.
In altri casi invece ci troviamo di fronte effettivamente a situazioni ben più gravi, tragiche e pericolose.
Hannah accompagna l’ascoltatore tra i suoi ricordi e fisicamente gli chiede di seguire le tappe della sua narrazione: ci troviamo così nella sua casa, al parco, a scuola,...insomma in tutti quei luoghi che per lei sono parte integrante del racconto, quasi potessero anche loro parlare e raccontare quanto hanno visto. 

Non sono riuscita a comprendere quale sia stata comunque la molla che ha fatto scattare in Hannah LA decisione: era benvoluta da molte persone, adorata dai suoi genitori, amata da un ragazzo sensibile e intelligente,...insomma c’erano tutti i presupposti per uscire dal suo dramma, farsi aiutare da qualcuno e arrivare ad un lieto fine! 
Mi sono arrabbiata moltissimo per la rassegnazione mostrata negli ultimi “lati” della cassetta: Hannah VOLEVA farla finita! Stop! Niente e nessuno potevano fermarla, perché lei non voleva salvarsi! E da sola ha velocemente deciso che QUELLA fosse l’unica possibilità e l’ha messa in atto!
Un finale che lascia l’amaro in bocca e che ci porta a riflettere su come anche i comportamenti e le frasi che noi reputiamo più “leggeri” possano in realtà essere considerati in ben altro modo agli occhi altrui.

La scrittura dell’autore è accattivante, giovanile (è un libro dedicato e sugli adolescenti, ma adatto comunque anche ad un pubblico maggiorenne!), intensa, coinvolgente, a tratti “stritolante”: quando inizi non puoi smettere la lettura fino all’ultima riga e man mano che si procede si ha l’impressione di essere risucchiati sempre più giù, verso la fine, verso il punto di non ritorno...mi sembrava di soffocare!







È un libro molto duro, che tratta purtroppo una tematica attuale...ho trovato parecchi spunti di riflessione ma anche parecchia “esagerazione”; mi auguro che LA decisione del suicidio non venga mai presa così a cuor leggero e per motivazioni così futili, senza dare alla vita una seconda chance, in particolar modo come in questo caso, dove di “salvagenti” ce ne sono stati diversi.  







Nonostante qualche parte un po’ “scricchiolante”, consiglio vivamente la lettura di questo romanzo e resto in attesa di conoscere la vostra opinione!!!




GIUDIZIO COMPLESSIVO


Trama: 8
Scrittura: 10
Personaggi:  7
Complessivo: 8 1/2


Un caro saluto a tutti e alla prossima recensione


Simo

venerdì 20 aprile 2018

Recensione di “Fiori sopra l’inferno” di Ilaria Tuti

Buongiorno a tutti e bentrovati nel mio blogghino! Oggi vi presento un libro che ho letto con molto timore, vista la mia risaputa fifonaggine. 
Solitamente scelgo da me le mie letture, facendomi ispirare da alcuni blogger o dal mio “fiuto” o da pubblicazioni tipo “Il Libraio”.
Questo libro, come diversi altri, è il mio Cappello Parlante di questo mese nella Challenge organizzata da La Biblioteca di Eliza, Due lettrici quasi perfette e La Libridinosa, che di solito mi consigliano letture più tranquille...questa volta, invece, pauraaaaaaa 😱😱😱!

Scherzi a parte, venite con me a scoprire questo splendido romanzo!


CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA






AUTORE: Ilaria Tuti
TITOLO: Fiori sopra l’inferno
PAGINE: 366
CASA EDITRICE: Longanesi
PERCHÉ L’HO LETTO: è il titolo nascosto sotto il mio “Cappello Parlante” nella Challenge Tutti a Hogwarts con le 3 ciambelle.
GENERE: thriller


TRAMA

«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell’orrido che conduce al torrente, tra le pozze d’acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l’esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l’inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa.
Sono un commissario di polizia specializzato in profiling e ogni giorno cammino sopra l’inferno.Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall’età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l’indagine.
Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura

RECENSIONE

Come vi accennavo poc’anzi, mi sono avvicinata con molti dubbi a questa lettura, poiché nonostante sia una patita di gialli ho sempre paura di quando “incontro” un thriller che mi porti inquietudine e obbrobrio, e devo dire, con molta gioia, che mi sono proprio sbagliata in questo caso!

Il volume narra di alcuni delitti e aggressioni  particolarmente violenti che avvengono nel paesino di Travení, una cittadina montana incastonata tra boschi, montagne e un lago oscuro. 
Le vicende scuotono la popolazione, apparentemente tranquilla, e portano man mano a galla segreti e vecchie storie sapientemente coperte da anni.

Lasciatemi subito dire che la trama ideata dalla Tuti è assolutamente eccezionale: la soluzione del caso, davvero inaspettata, mi ha lasciato tristemente a bocca aperta, ho provato una sorta di simpatia con l’assassino e la sua vicenda personale mi ha letteralmente inorridita; leggere poi negli approfondimenti a fine libro che trattasi di vicenda “scientifica” realmente accaduta, ecco quello mi ha rovinato il sonno! Non sto a svelarvi quale pratica sia, perché l’avevo letta io stessa in una recensione e il conoscerla prima mi ha rovinato un po’ la lettura, ma sicuramente porterà anche voi a pensare quanto l’uomo possa essere basso, meschino e senza cuore in virtù della “scienza”!

Ho molto apprezzato la narrazione su due piani: quella ovviamente attuale, con l’evolversi dei casi, delle indagini, degli inseguimenti e degli interrogatori, e quella passata, che ci presenta la storia del killer, la sua infanzia e gli anni della crescita, che ci aiutano pian piano a scoprire importanti tasselli della sua personalità e del suo modo attuale di essere. 

Ed eccomi finalmente a parlarvi di lei, l’indiscussa primadonna e protagonista assoluta di questo libro: Teresa Battaglia. Senza nulla togliere ai suoi colleghi e agli altri personaggi sapientemente presentati con i loro pregi e difetti, con le loro ambiguità e le loro debolezze, come il dottor Ian (il medico del paese), l’ispettore Marini (quante risate mi sono fatta con i suoi tentativi di imbonirsi il capo, puntualmente trasformati in figuracce) e Gloria (la madre del piccolo che viene rapito, di cui, nonostante fosse un personaggio secondario, ho molto apprezzato la forza e la decisione che dimostra e che non la fanno scivolare in un sentimento di compatimento nei suoi confronti, ma bensì in una forte solidarietà), il commissario Battaglia è proprio su un altro pianeta.

Ci troviamo di fronte ad una donna di mezza età, con un carisma senza precedenti (nel senso che non ho mai incontrato nel corso delle mie letture un personaggio così forte, che ti lascia un segno dopo il suo passaggio), una grande empatia con tutte le persone con cui entra in contatto (assassini compresi), una grande conoscenza dell’animo umano (è praticamente una profiler, una figura che ho trovato raramente nei romanzi italiani) e soprattutto una profonda profonda umanità che a prima vista parrebbe inesistente, per i suoi modi spicci, quasi sarcastici e freddi, ma proseguendo nella narrazione emerge piano piano in tutta la sua più schietta realtà. Anche la malattia che inizia a disturbarla la rende più vera e non potrà che mancarvi la sua verve e la sua compagnia quando terminerete (ahimè troppo in fretta) questo libro.

Non mi resta che consigliarvi quindi al più presto la lettura di “Fiori sopra l’inferno”, dove potrete trovare un mistero appassionante e per nulla scontato, un paesaggio mozzafiato ma allo stesso tempo tenebroso e cupo, dei personaggi meravigliosi (in primis i bambini!) e lei...il commissario (finalmente una donna!) Teresa Battaglia, riduttivo chiamarla solo personaggio!


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10 e lode
Scrittura: 10 
Personaggi: 10 
Complessivo: 10 +

Aspetto le vostre impressioni...mi raccomando!

Buon weekend

Simo

giovedì 19 aprile 2018

Recensione di “La Fioraia del Giambellino” di Rosa Teruzzi

Ciao a tutti e buona giornata!! È scoppiata finalmente la  primavera e possiamo ricominciare la “frequentazione assidua” di parchi e gelaterie! Poi si arriva a sera distrutti e pronti a mettersi a nanna con un buon libro tra le mani: questo è senza dubbio uno di questi! L’ho divorato in pochi giorni e stavo aspettando dallo scorso agosto, quando ho letto il primo volume “La sposa scomparsa”, il momento giusto per leggerlo.
Corro quindi a presentarvelo!


CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA







AUTORE: Rosa Teruzzi
TITOLO: La Fioraia del Giambellino 
PAGINE: 169
CASA EDITRICE: Sonzogno
PERCHÉ L'HO LETTO:  era da tempo (da agosto scorso quando ho letto il primo
volume “La sposa scomparsa”) che volevo leggerlo e finalmente si incastra nelle Challenge a cui sto partecipando! Yuppiiii!!! 🎉🎉🎉😁😁😁
GENERE: romanzo giallo (tranquilli, che vi farà dormire serenamente) con un pizzico di “rosa” e di ilarità!


TRAMA

Avvicinandosi il tanto atteso giorno delle nozze, Manuela, ragazza milanese romantica e un po’ all’antica, sogna di realizzare il suo desiderio più grande: essere accompagnata all’altare dal padre. Il problema è che lei quel genitore non l’ha mai conosciuto e non sa chi sia. È un segreto che sua madre ha gelosamente custodito, e che per nulla al mondo accetterebbe di rivelare. Stanca delle continue liti in famiglia per ottenere la confessione cui tanto tiene, a Manuela non resta che cercare aiuto altrove. Così bussa alla porta del vecchio casello ferroviario, dove abitano tre donne assai originali, sulle quali ha letto qualcosa in una pagina di cronaca nera: la poliziotta Vittoria, tosta e non proprio un modello di simpatia, sua madre Libera, fioraia con il pallino dell’investigazione, e la nonna Iole, eccentrica insegnante di yoga, femminista e post hippie. Sono tre donne diversissime, spesso litigiose, con il talento di mettersi nei guai ficcando il naso nelle faccende altrui. Saranno proprio loro, dopo le iniziali esitazioni, ad andare alla ricerca del misterioso padre. Le tracce, come in una caccia al tesoro di crescente suspense, le condurranno in giro per Milano e nei paesini della Brianza, a rivangare l’oscuro passato della madre di Manuela, custodito nei ricordi e nelle omertà di chi l’ha conosciuta da giovane. E a mano a mano che si avvicineranno alla soluzione del caso, si troveranno di fronte al dilemma: rivelare la scabrosa verità, oppure no?

RECENSIONE

Ed eccomi finalmente di nuovo in compagnia di Vittoria (la figlia poliziotto), Iole (l’eccentrica mamma) e Libera (la mia preferita, fioraia per lavoro e investigatrice per caso)!
Mi sono appassionata alle avventure di queste tre donne con il caso precedente e con questo volume tutte le mie più rosee opinioni sono state rafforzate, ma procediamo con ordine e presentiamole una per una.
Libera è una splendida e riservata donna dalla chioma rossa (alla Julianne Moore per capirci), rimasta vedova in giovane età con una bimba (Vittoria) piccola e con un grosso buco nel cuore: la morte ovviamente del marito (poliziotto) avvenuta in circostanze poco chiare e “in sospeso” (l’assassino non è mai stato scoperto), il rapporto a dir poco complicato che ne deriva con la figlia e il fallimento della sua libreria...grava tutto su di lei, la più matura e responsabile del terzetto. 
Meno male che esiste il suo angolo di paradiso, “La fioraia del Giambellino” è lei, dove si rinchiude a riflettere, a calmarsi e a realizzare i suoi famosissimi bouquet nuziali “portafortuna”, portati alla ribalta da una diva sua cliente in un’intervista sul giornale e che le procurano una buona dose di lavoro anche se non sempre “facile”. 
A movimentare la sua vita, oltre ai misteri nei quali si trova quasi senza volerlo, troviamo ben due spasimanti: il serio collega del marito  “Gabriele – anzi il dottor Gabriele Ricci, dirigente dell’ufficio crimini violenti della Questura e capo di sua figlia Vittoria – non era stato solo il partner professionale di Saverio e il suo migliore amico, ma anche il padrino di Vicky, il socio di Libera nella libreria, una spalla e un complice (per dirlo brevemente e con parole più che autorevoli: quelle di Rosa in persona!) e Furio, simpaticissimo cuoco che porta sempre una ventata di allegria alla nostra protagonista e intenzionato ad avviare molte attività con la nostra Libera, non solamente professionali 😉!

Iole, o meglio la mitica, pazza, impicciona, figlia dei fiori, chiacchierona, eccentrica,  e chi più ne ha ne metta,  mamma di Libera. 
Lei è il tocco di allegria e di leggerezza della storia, sempre pronta ad impicciarsi in primis nelle avventure di cuore e nelle indagini della figlia, nonché a farla disperare per il continuo viavai dei suoi fidanzati nella sua stanza alle ore più impensate della giornata, soprattutto della notte sottolineerei 😂😂😂. Quante risate vi farà fare!!!

E infine Vittoria, il personaggio che mi piace di meno. In primis perché tratta spesso male Libera (e si sa che non si tratta male la mamma!!!) e le dà la “colpa” di non aver insistito con chi di dovere per arrivare alla risoluzione del caso del padre tuttora irrisolto. 
La trovo scorbutica, introversa e saccente, insomma non sono riuscita proprio ad entrare in sintonia col suo personaggio, anche se ho la sensazione che nei prossimi libri verrà approfondito e sarà in grado di regalarmi delle belle emozioni...starò a vedere se ho azzeccato questa mia previsione!

Venendo alla storia di questo volume, ci troviamo di fronte nuovamente ad un giallo ben confezionato, che vi terrà sulle spine fino all’ultima pagina e che non vi deluderà. 
Le indagini in cui si trova coinvolta suo malgrado Libera questa volta si avvicinano molto alla sua famiglia: una figlia che vuole ritrovare a tutti i costi il padre di cui la madre ha sempre dichiarato la morte. Veniamo così a conoscenza di Manuela, una ragazza solare che per non continuare a discutere con la madre Patrizia, ormai in fin di vita, decide di assumere la nostra simpatica fioraia per svelare finalmente il segreto della sua nascita.
Se da un lato ci troviamo una ragazza dolce, allegra, ma allo stesso tempo decisa e testarda che vi intenerirà immediatamente, dall’altro conosciamo una donna che ha trascorso tutta la vita a fuggire e a proteggere la figlia, dura, antipatica, scorbutica, con un inconfessabile segreto e che non attirerà di certo le simpatie di nessuno. 
Il finale beh come vi dicevo prima vi lascerà a bocca aperta, ma allo stesso tempo con tanto amaro in bocca e la sensazione di sollievo che di solito provo alla risoluzione di un mistero, in questo romanzo viene sostituita da una grande tristezza e amarezza, che mi ha fatto pensare a quanta ragione avesse Patrizia a non svelare la sua storia a nessuno.

Accanto a questa vicenda troviamo quelle personali della famiglia protagonista: un nuovo indizio compare che farà riaprire il caso di Saverio, il defunto marito di Libera, e che aprirà un fiume di emozioni e di pensieri nella stessa fioraia che subirà una vera tempesta di emozioni; il cuoco spasimante che invece le regalerà tante risate, un attimo di notorietà ed una proposta del tutto inaspettata; l’amico di sempre Ricci che improvvisamente  si allontanerà da lei, portandola a riflettere sugli effettivi sentimenti che prova per lui; Vittoria con cui, dopo una prima parte di allontanamento e separazione, si instaura un  riavvicinamento serio e maturo, dovuto all’inevitabile amore tra mamma e figlia e naturalmente al caso del papà, che immagino nel terzo volume appena uscito verrà sviscerato e probabilmente risolto una volta per tutte, eliminando il grande ostacolo che c’è sempre stato tra loro due.

La scrittura è assolutamente coinvolgente, semplice, ricca di suspance; la trama è perfetta, con ragionamenti realistici per la parte gialla e con le giuste riflessioni per la parte più emotiva, pur trattandosi di un secondo volume, qualunque lettore non troverà l’antipatica sensazione di essersi perso qualcosa ma potrà affrontare la lettura di ogni volume separatamente (cominciate comunque dal primo, mi raccomando!!!!); i personaggi ben presentati e approfonditi, anche se questo volume si concentra maggiormente su Libera; l’ambientazione in una Milano moderna, ma allo stesso tempo lontana dalla metropoli, con il suo centro in un vecchio casotto adiacente alla ferrovia con annesso negozio di fiori e giardino, mi fa sentire a casa ogni volta che lo ritrovo: sembra proprio un accogliente focolare domestico.

Se mi permettete, Rosa in questo romanzo hai superato te stessa...non vedo l’ora di iniziare il terzo volume e non posso che consigliare caldamente questa lettura a tutti, ma attenzione tenetevi liberi da ogni altra occupazione: non potrete abbandonarla fino all’ultima pagina! 😘😘😘

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10
Scrittura: 10
Personaggi: 10
Complessivo: 10



Come sempre, sono curiosissima di sapere la vostra opinione: scrivetemi appena finirete di divorarlo!

Ciao ciao

Simo

martedì 20 marzo 2018

Recensione di “Breve storia di due amiche per sempre” di Francesca Del Rosso


Buongiorno a tutti e benvenuta primavera...anche se non la vedo molto bene tra una gelata, una nevicata e una pioggia a catinelle 😂😂😂!

Oggi vi parlo di un libro scritto da una donna forte e speciale. La sua storia, i suoi libri, i suoi pensieri, la sua vita sono raccontati qui http://francescadelrosso.it/...dateci un’occhiata: vi toccherà le corde del cuore.

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA










AUTORE: Francesca Del Rosso
TITOLO: Storia di due amiche per sempre
PAGINE: 204
CASA EDITRICE: Mondadori
PERCHÉ L'HO LETTO: è il mio “Cappello Parlante” di questo mese nella Challenge Hogwartsiana e quindi mi è stato consigliato dalle organizzatrici.
GENERE: narrativa


TRAMA

Un tradimento, come ce ne sono tanti.
Ma quando irrompe nel suo matrimonio, Tessa reagisce in modo inaspettato. Senza scenate e senza urla, si trova a riprendere un viaggio in un passato che credeva di essersi lasciata alle spalle.
Mentre tenta di fare chiarezza ricompare Clara, la sua amica del cuore, con cui ha fumato le prime sigarette, ha ascoltato fino a consumarle le cassette dei Guns ’n’ Roses e trascorso ore al telefono… Quella amica speciale che un giorno è uscita dalla sua vita senza un perché. 
Lenito il dolore di quella ferita, Tessa aveva smesso di cercarla, ma a volte il destino segue dei percorsi tutti suoi e così, vent’anni dopo, le due amiche si ritrovano.
Forse per caso. O forse no.
Ora Tessa è mamma, ha un lavoro da editor ed è una donna riservata. Clara è una donna in carriera, sposata ma senza figli. Tante cose sono cambiate, ma i fili di quell’amicizia si intrecciano di nuovo e quando Tessa e Clara tornano nella casa in Abruzzo, dove hanno trascorso tante estati della loro giovinezza, trovano ad accoglierle un melograno in fiore. Lo stesso che a sedici anni avevano piantato per gioco. Lo avevano giurato: “Saremo amiche per sempre, finché morte non ci separi”.
Ma è possibile rimanere amiche per sempre?
Perdersi per anni e poi ritrovarsi? 
La risposta è nascosta all’ombra di quel melograno diventato grande. Qui, finalmente, proveranno a sciogliere i nodi delle loro esistenze.
Con una scrittura fresca e spigliata, che non si sottrae alla dolcezza malinconica del ricordo, Francesca Del Rosso evoca la potenza e le mille sfaccettature dell’amicizia femminile raccontando due donne nelle diverse età della vita: ragazzine inseparabili tra anni Ottanta e Novanta, adulte responsabili ma non meno appassionate vent’anni dopo. Due donne allo specchio, due amiche per sempre.


RECENSIONE

Un libro scritto da una donna, con una storia che fa parte della vita di tante donne, che non potrà lasciare indifferente il cuore di una donna.

Eggià perché chissà quante di noi hanno avuto un’amica del cuore con cui vivevano in simbiosi durante l’infanzia e l’adolescenza, quella con cui bastava uno sguardo per capirsi, quella con cui ci si scambiavano lettere e bigliettini a scuola e che lo scorrere della vita, il prendere strade diverse, ha portato a svanire, a essere sostituite da altre amicizie e a finire col restare un bel ricordo del passato, spesso senza nemmeno un motivo preciso. 
In questo libro il perché c’è, eccome se c’è, ma lo scopriremo (ovviamente) solo alla fine: prima dobbiamo penetrare nella vita e nella testa di Tessa, una delle due protagoniste, la più debole delle due, colei che brutalmente e crudelmente viene riportata ad una triste realtà proprio dal compagno di vita, dall’uomo che ha sposato, dal padre di suo figlio, che in una manciata di minuti ha buttato via per poche notti brave tutto quello che avevano costruito insieme...e Tessa non riesce a dimenticare, a buttarsi tutto alle spalle, a perdonare.

Ha “bisogno” di ritrovare lei: quell’amica che come mai nessun’altra riusciva a comprenderla, a starle vicino, quella “turchetta” che per anni l’ha completata. Ma lei senza un perché improvvisamente è svanita dalla sua vita, non l’ha più cercata e non ha più risposto alle lettere e alle telefonate. A questo punto DEVE ritrovarla e con estrema facilità ci riesce, ma nulla è più come prima: Clara la tratta con sufficienza, il suo sorriso è quasi sardonico, il suo problema non la scalfisce...Tessa è quasi tradita una seconda volta.
E poi finalmente la svolta, piano piano iniziano a rientrare una nella vita dell’altra e ci ritroviamo nella situazione opposta: è Clara che sta affogando e Tessa finalmente diventa quella forte, quella che a dispetto di tutti quegli anni di vuoto tra loro dà il tutto per tutto e ritrova la sua Clara, scoprendo il vero motivo del loro allontanamento.

Eh si, questa storia è un susseguirsi di emozioni, di lacrime, di sorrisi, di colpi al cuore non indifferenti.

Ho adorato come la scrittrice abbia alternato una prima parte del libro, dove la voce narrante è quella di Tessa, dove viene presentata la sua storia, Clara e adolescenza comprese, dove viene messa a nudo la sua anima, i suoi pensieri, il suo rapporto col marito Giorgio, il suo essere mamma, e una seconda parte dove torna ad essere amica, dove riprende in mano la sua vita e realizza il suo grande sogno, dove torna ad esserci un Clara e Tessa. 
Ma la parte che non mi aspettavo è l’epilogo, quel qualcosa che va oltre i normali finali, dove risolta la vicenda centrale i personaggi si salutano e tutto resta fermo come in un’istantanea, ma non si sa mai il “dopo”, il dove vanno a finire tutti e il cosa succede poi. Ecco qui Francesca mi ha strappato un sorriso, mi ha lasciato tanta tenerezza nel cuore, ma anche una velata malinconia...una certa tristezza per l’inevitabile che toccherà ad ognuno di noi, dopo una vita passata a correre, a mettere spesso in secondo piano affetti e famiglia per il lavoro...ecco non so, forse  avrei preferito fermarmi all’istantanea dove tutti sorridono felici e hanno sempre 40 anni.

Lasciando da parte queste riflessioni più malinconiche, non posso che consigliare caldamente la lettura di questo bel romanzo a tutte le donne ( si perché non me lo vedo un uomo dedicarsi a questo tipo di storia) : l’ambientazione attuale, lo stile scorrevole, coinvolgente e senza mezzi termini dell’autrice, i personaggi -tutti quanti, traditori compresi- sono reali, istintivi, passionali e descritti con dovizia di particolari non tanto fisici quanto caratteriali...si mi è molto piaciuta questo particolare di essere praticamente nella testa di Tessa, e la storia forte, crudele a tratti, ma che profuma (in tutti i sensi...e leggendola capirete a cosa mi riferisco) di amicizia, di passato, di nonne (adorerete nonna Felicia...scine scine!). 

Insomma ci sono tutti quegli ingredienti che a noi piacciono tanto!


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 9
Scrittura: 10
Personaggi: 8
Complessivo: 9

Vi aspetto alla prossima e spero tanto di leggere le emozioni che questo romanzo saprà donarvi.

Ciao ciao

Simo