mercoledì 27 febbraio 2019

Recensione de “Il silenzio della collina” di Alessandro Perissinotto



Ciao a tutti...di nuovo!!! Ormai lo sapete che il 27 di ogni  mese corro come una disperata per pubblicare in tempo le recensioni alla Challenge delle 3 Ciambelle (questa per capirci ➡️ http://www.duelettriciquasiperfette.com/2018/12/dalle-3-ciambelle-la-pizza-e-servita.html)

Sono ancora scombussolata dalle emozioni che mi ha donato il partecipare venerdì scorso alla presentazione di questo libro che ho avidamente letto!

Ascoltare dal vero le motivazioni e i sentimenti che attraversano uno scrittore è sempre qualcosa di “magico”; in questo caso lo è stato ancora di più, perché la vicenda narrata, o meglio il fatto che viene ad intrecciarsi con la trama vera e propria, è tratto da una storia realmente accaduta. E ciò che mi ha coinvolto ancora di più è che la tragedia è avvenuta a pochi km da casa mia e ancora oggi alcune delle persone coinvolte (familiari, conoscenti, ...) sono ancora in vita e ricordano con sbigottimento quanto avvenuto nel lontano 1968-1969.
Si tratta del primo caso di rapimento nella nostra provincia e le forze dell’ordine non sapevano quasi da che parte girarsi. Fatto sta che la 13enne Maria Teresa Novara nella notte tra il 16 e il 17 dicembre 1968 viene rapita (non si sa ancora oggi per quale vero motivo) e per 8 mesi non si conosce più nulla di lei. Viene ritrovata senza vita il 13 agosto 1969 (l’autopsia rivelerà che era morta da meno di 12 ore) dopo aver patito i peggiori soprusi possibili e dopo che uno dei suoi carcerieri è morto in un tentativo di fuga dalla rapina che stava facendo e l’altro si è “dimenticato” di lei.
Non proseguo ulteriormente perché i vari articoli che ho letto sull’argomento non hanno fatto che aumentare la mia rabbia e il mio disgusto, ma nel mio piccolo voglio onorare la memoria di questa bambina che è stata per molto tempo ritratta come una poco di buono e che le indagini hanno invece riabilitato.


Vengo quindi a parlarvi del romanzo che ne tratta la storia.

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA





AUTORE: Alessandro Perissinotto
TITOLO: Il silenzio della collina
PAGINE: 245
CASA EDITRICE: Mondadori
PERCHÉ L'HO LETTO: perché si tratta di un autore torinese che tratta una vicenda accaduta dalle mie parti ormai 50 anni fa
GENERE: drammatico

TRAMA

Domenico Boschis è nato nelle Langhe, ma da molti anni ormai la sua vita è a Roma, dove ha raggiunto il successo come attore di fiction TV. Una notizia inaspettata, però, lo costringe a tornare tra le sue colline: il padre, col quale ha da tempo interrotto ogni contatto, è malato e gli resta poco da vivere.
All’hospice, infatti, Domenico trova un’ombra pallida dell’uomo autoritario che il padre è stato: il vecchio non riesce quasi più a parlare, ma c’è una cosa che sembra voler dire al figlio con urgenza disperata. «La ragazza, Domenico, la ragazza!» grida, per scoppiare poi in un pianto muto. Dentro quel pianto Domenico riconosce un dolore che viene da lontano.
Chi è la ragazza che sembra turbarlo fino all’ossessione?
Mentre Domenico riprende confidenza con la terra in cui è cresciuto e cerca di addomesticare i fantasmi che popolano i suoi ricordi d’infanzia, si imbatte in un fatto di cronaca avvenuto cinquant’anni prima a una manciata di chilometri da lì. La protagonista è proprio una ragazza: ha tredici anni quando, una notte di dicembre del 1968, viene “rubata” da casa sua. Di lei non si sa nulla per otto mesi, poi la verità emerge con tutta la sua forza.
È possibile che sia il ricordo della tredicenne a perseguitare il padre di Domenico? E se così fosse, significa che il vecchio ha avuto un ruolo nella vicenda della ragazza? Lui l’ha sempre considerato un cattivo padre; deve forse cominciare a pensare che sia stato anche un cattivo uomo? Domenico ha bisogno di trovare una risposta prima che il vecchio chiuda gli occhi per sempre.
Nel solco del romanzo-verità tracciato da Carrère con L’avversario, Alessandro Perissinotto prende le mosse da una storia realmente accaduta, raccontata dai giornali dell’epoca e poi colpevolmente dimenticata, innestandola però su un impianto romanzesco. Così facendo, rompe il silenzio sul primo sequestro di una minorenne nell’Italia repubblicana, in un libro feroce e al tempo stesso necessario per capire da dove viene la violenza sulle donne, per comprendere che, contro quella violenza, sono gli uomini a doversi muovere.”


RECENSIONE

Ecco una recensione difficile da scrivere!
Difficile perché  quando si parla di sentimenti, di rapporti difficili tra padri e figli, di tragedie che toccano i bambini e della cattiveria dell’uomo è sempre complicato non scivolare nel banale e cercare di essere obiettivi e oggettivi. Spero di non farlo.

Innanzitutto volevo ringraziare l’autore per aver trattato con estrema delicatezza e rispetto un argomento pesante e colmo di dolore. Trovo che sia stato molto bravo a tessere una trama non scontata e che si intrecciasse perfettamente con il fatto vero.
In secondo luogo, anche la scrittura è lineare, coinvolgente e sempre in grado di creare aspettativa nel lettore, cosa non così scontata. 
Ho avuto il piacere di gettarmi in una lettura realistica, in grado di ricreare profumi e odori del passato; mi sembrava di passeggiare tra le vie dei paesini così simili a quelli in cui ho vissuto: dove il farmacista è una figura importante quanto il sindaco, il barista sa sempre tutto di tutti e ahimè molte peccati vengono coperti con l’oblio e la dimenticanza. 

La vicenda trae inizio dalla telefonata che la clinica dov’è ricoverato l'anziano padre fa al noto attore Domenico Boschis. L’uomo è malato, non gli resta più molto da vivere e il figlio nonostante i pessimi, praticamente inesistenti, rapporti che ha avuto con lui decide di getto di dedicarsi a lui per queste ultime settimane.
Si ritrova di fronte un uomo distrutto, pelle e ossa, che a malapena riesce a parlare,...e che continua a pronunciare “La ragazza! Domenico, la ragazza!”. Questa ragazza appare subito come un terribile cruccio dell’uomo e Domenico, con fatica e recuperando nel frattempo il rapporto col padre, boccone di gelato dopo  boccone di gelato, giorno dopo giorno, stretta di mano dopo stretta di mano, riesce a liberarlo da questo enorme segreto portato nel cuore per anni.
Non entro nei dettagli della storia per non togliervi il gusto dell’intreccio narrativo, ma spero di avervi fatto passare un poco di quanto ha regalato a me questo romanzo.

Un’ultima parola per i personaggi che vengono presentati con dovizia di particolari, non tanto fisici quanto psicologici: per cui non sappiamo tanto se Caterina fosse alta o bassa, magra o grassa, ma conosciamo la passione e l’amore per la tua terra e per il suo lavoro. 
Lo stesso protagonista, Domenico, ci viene presentato attraverso il suo lavoro, ma soprattutto i suoi pensieri, i suoi ricordi e i suoi ragionamenti, che ci dipingono un uomo che ha passato un’infanzia difficile per via di questo padre così duro.

Non posso quindi che lasciarvi con il consiglio di leggere avidamente questa storia come è accaduto a me e sperare che il diffondere la conoscenza di certi terribili fatti possa far sì che non accadano MAI PIÙ!

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 8
Scrittura: 10
Personaggi: 10
Complessivo: 9


Un saluto caloroso a tutti

Simo

Recensione di “La luna di carta” di Andrea Camilleri



Ciao a tutti e bentrovati sul mio blog.
Finalmente torno a leggere il mio adorato Montalbano!! Ciclicamente mi serve moltissimo: rinsaldo il rapporto coniugale (mio marito mi traduce quelle 2-3000 parole che non capisco!), ricordo amorevolmente ai miei figli che sono dei grandi “scassacabasisi” (e loro non mi capiscono!) e mi leggo un libro sempre avvincente e stimolante.
Vado subito a farvi conoscere meglio quello che ho affrontato questa volta!
CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA



AUTORE: Andrea Camilleri
TITOLO: La luna di carta
PAGINE: 267
CASA EDITRICE: Sellerio editore Palermo 
PERCHÉ L'HO LETTO: come molti dei miei libri, era lì in attesa di essere letto! Per fortuna la Challenge delle 3 Ciambelle mi ha “obbligato” a riesumarlo ❤️
GENERE: giallo

TRAMA

Tra due donne forti e insidiose deve industriarsi il commissario Montalbano: una estroversa, e di franca sensualità; l'altra segreta, e di morbosi ardori, capace di tutto intraprendere e di tutto nascondere. Si sgambettano a vicenda, le due donne, su scivolosi precedenti: che sono esche e trappole per il commissario («Quann'era picciliddro, una volta sò patre, per babbiarlo, gli aveva contato che la luna 'ncelu era fatta di carta. E lui, che aviva sempre fiducia in quello che il patre gli diciva, ci aviva criduto. E ora, maturo, sperto, omo di ciriveddro e d'intuito, aviva nuovamente criduto come un picciriddro a dù fìmmine..., che gli avivano contato che la luna era fatta di carta»). La verità non procura rimedio. Se non è vittoria è purtroppo vendetta. Rovinosa e tragica. Secca e asciutta, nell'orrore: «la tragedia, quann'è recitata davanti alle pirsone, assume pose e parla alto, ma quando è profondamente vera parla a voce vascia e ha gesti umili. Già, l'umiltà della tragedia». Il commissario interloquisce con l'incipiente vecchiaia. Ricalibra le sue negligenze. Escogita ripari alla ruggine degli anni. Impara a convivere con l'ossessione della morte (un orologio biologico che batte l'ora grave) e dà udienza a passi ciechi che conducono al mistero di una casa «morta» (alla Faulkner): nella quale, attorno a un cadavere oscenamente atteggiato, si impaludano e covano le acque putride di passioni irritabili e scenografiche; insieme al fondiglio di un'oscenità politica, che lascia emergere cadaveri eccellenti e prospere viziosità. La trama è torbida, in questo romanzo che la palude stigia (facsimile della morte civile) fa solidarizzare con una politica governativa drogata di ordinaria anormalità. 
Salvatore Silvano Nigro


RECENSIONE

Eccomi di nuovo immersa nel mare di Vigata, ad indagare accanto al mio amato commissario Salvo Montalbano.
E si, perché ogni volta che mi immergo in uno dei romanzi con lui protagonista mi sembra proprio di essergli a fianco: respirare il suo stesso mare, sentire i profumini del ristorantino dove spesso va a pranzo, telefonate con lui a Livia e soprattutto cercare di risolvere i casi sempre ingarbugliati che gli accadono.

Questa volta ci troviamo ad affrontare la morte di Angelo Pardo, un rappresentante di farmaci, con una pesante macchia nel suo passato, contorniato da due donne estremamente particolari: la sorella Michela, donna all’apparenza sciatta e all’antica, che se oculatamente stimolata (indovinate da chi! 😉) tira fuori una fortissima personalità e un attaccamento quasi morboso al fratello e l’amante Elena, una donna molto sensuale ed affascinante con un passato da dimenticare e un presente alquanto particolare, alla quale il povero Angelo faceva dei regali veramente importanti.

Accanto a questa vicenda, come sempre, Camilleri ce ne presenta un’altra, all’apparenza completamente distaccata, immersa nel mondo politico, della droga e della mafia.

Le indagini vengono svolte da Salvo con la sua solita maestria e il suo istinto che, nonostante spesso tenti di essere “babbiato” (preso in giro) dai vari personaggi, alla fine porta sempre il nostro ispettore alla risoluzione dei misteri.
Una caratteristica che apprezzo molto dell’autore è il trovare sempre la “giustizia” in ogni caso (o almeno in quelli che ho letto finora o ho visto in Tv!). Visto che molto spesso la legge ha le mani legate, soprattutto nelle terre siciliane, Camilleri escogita sempre uno stratagemma che porta ad una sorta di risoluzione che fa dire al lettore “Anche se la giustizia non ha fatto il suo corso, per lo meno il responsabile è stato punito! Sono soddisfatto”.
Il giallo è ben strutturato, mai scontato, ti porta a cercare i vari indizi disseminati qua e là, a costruirti un’ipotesi che, per quanto mi riguarda, non è mai quella giusta (meno male che non lavoro nella polizia!), insomma 10 e lode all’autore sotto questo aspetto.

Un altro dei punti di forza di questi romanzi è proprio la scrittura di Camilleri: il fatto di scrivere in dialetto è estremamente coinvolgente ed immediato, se ci penso se fosse scritto in italiano non avrebbe la stessa resa (e lo dico tirandomi una mazzata sui piedi da sola, visto che sono piemontese e a prima vista non capisco praticamente niente: ho sposato mio marito solo per avere un traduttore personale...ma non diteglielo che si urta 🤣🤣🤣).

Vi lascio naturalmente consigliandovi in primis di appassionarvi come me a questa serie (non ne potrete restare delusi) e ricordandovi di soffermarvi sempre e tanto sul personaggio dell’agente Catarella: solo per le risate che vi farà fare lui vale la pena di comprare il libro.


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10
Scrittura: 9 (solo per colpa di mio marito che non mi sa tradurre tutto! 🤣🤣🤣)
Personaggi: 9 1/2
Complessivo: 9/10

Ci sentiamo prestissimo, perché come sempre sono all’ultimo giorno utile per mandare le mie recensioni alla Challenge a cui sto partecipando, ma soprattutto perché ho un altro bellissima e toccante lettura da condividere con voi!

Un abbraccio virtuale 

Simo

domenica 27 gennaio 2019

Recensione di “L’amore addosso” di Sara Rattaro


Riciao e bentornati nel mio blogghino maltrattato! Come ogni ultimo giorno possibile del mese, vi rifili le mie recensioni una dietro l’altra cercando di non soffocarvi.

Per fortuna ho letto due libri davvero interessanti e quindi le recensioni di oggi sono un vero piacere da condividere con voi.

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA






AUTORE: Sara Rattaro
TITOLO: L’amore addosso
PAGINE: 240
CASA EDITRICE: Sperling & Kupfer
PERCHÉ L'HO LETTO: nonostante l’averne semore sentito parlare benissimo non mi aveva mai attirato. Poi complice l’incipit che Manuela ha pubblicato nel suo blog https://lettureapois.blogspot.com/2019/01/incipit-3.html?m=1 mi sono vista costretta a leggerlo!
GENERE: narrativa

TRAMA

Una giovane donna attende con ansia fuori da una stanza d'ospedale. È stata lei ad accompagnare lì d'urgenza l'uomo che ora è ricoverato in gravi condizioni. È stata lei a soccorrerlo in spiaggia, mentre passava per caso, dice. Non dice - non può farlo - che invece erano insieme, che sono amanti. Lo stesso giorno, in un'altra ala dell'ospedale, una donna è in attesa di notizie sul marito, vittima di un incidente d'auto. Non era con lui al momento dell'impatto; non era rintracciabile mentre la famiglia, da ore, cercava di mettersi in contatto con lei. E adesso, quando la informano che in macchina con il marito cera una sconosciuta, non sembra affatto stupita. La prima donna è Giulia. La seconda è ancora Giulia. E il destino, con la sua ironia, ha scelto proprio quel giorno per fare entrare in collisione le due metà della sua vita: da una parte, quella in cui è, o sembra, una moglie fortunata e una figlia devota; dall'altra, quella in cui vive di nascosto una passione assoluta e sfugge al perbenismo di sua madre - alle ipocrisie, ai non detti, a una verità inconfessabile. Una verità che perseguita Giulia come una spina sotto pelle; un segreto che fa di lei quell'essere così tormentato e unico, luminoso e buio; un vuoto d'amore che si porta addosso come una presenza ingombrante, un caos che può soltanto esplodere. Perché l'amore è una voce che non puoi zittire e una forza che non puoi arrestare. L'unica spinta che può riportarti a ciò che sei veramente.


RECENSIONE

Ecco un altro gran bel libro che mi ha tenuto compagnia per qualche sera.

Nonostante non abbia condiviso per niente il comportamento della protagonista, che mi è apparsa esageratamente superficiale e definitiva nelle sue opinioni sul marito, ribadisco che ho trovato la storia molto ben scritta e con dei personaggi interessanti.

Il maggior punto di forza di questo romanzo è certamente lei: l’autrice! Il suo stile così appassionato, drammatico, ricco di emozioni e sentimenti ti lascia davvero senza fiato; ti sembra di vivere ogni colpo di ciglia, ogni respiro, ogni battito coi personaggi...ed è una sensazione molto coinvolgente.

Come accennavo prima, la storia è non banale e molto intensa. Ad eccezione del comportamento della protagonista Giulia nei confronti del marito che l’ama e l’adora, mentre lei...limitiamoci a dire non troppo, la sua storia sicuramente vi farà venire i brividi e rattristare tremendamente. Non entro naturalmente nei dettagli, mi limito a dire che ha avuto una vita intera segnata dalla madre.
Quest’ultima infatti, che tutto sembra fuorché una mamma, nei confronti della figlia ha sempre agito mettendo dinanzi il buon nome della famiglia e prendendo sempre decisioni al posto suo, sempre e solo per ben apparire di fronte agli altri. La donna in questo modo è cresciuta con un non so che di infantile e allo stesso tempo con un carattere molto fragile e volubile: tutto per lei si ferma alla prima occhiata, al primo giudizio, non gratta mai via la patina esterna delle cose e in questo modo causa molto dolore non solo a se stessa ma anche ad altre persone.
Ma...meno male che c’è suo marito Emanuele, che allo scuro di tutto ciò che ha pensato, fatto, travisato e concluso Giulia, è sempre lì accanto a lei: la sorregge, la aiuta, la accetta per come è e la sprona sempre ad essere se stessa e a cercare di riempire quel dolore enorme che si porta dietro...il finale è assolutamente strappalacrime (e strappaincacchiamento per quanto mi riguarda!!) e meraviglioso!!!

Quindi nonostante tutto quello che vi ho esposto sembra volervi indicare il contrario, vi consiglio tantissimo la lettura di queste pagine. Il mio è un pensiero molto emotivo e di petto, ma al di là di quanto vi ho detto, c’è molto altro, a partire dagli altri personaggi presenti nel libro come la seconda Giulia, Federico, sua sorella Ilaria e il padre.

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 8
Scrittura: 10
Personaggi: 8
Complessivo: 8/9


Simo

Recensione di “La tentazione di essere felici” di Lorenzo Marone

Buongiorno a tutti e bentrovati! Anche in questo 2019 è tempo di Challenge e di ... tanta pizza, infatti sono tornata a giocare con le Ciambelle!
Ma veniamo subito al dunque: anno nuovo, abitudini vecchie! Mi ritrovo, infatti, all'ultimo giorno di invio delle recensioni, per cui...sono in ritardo sono in ritardo sono in ritardooooooo!!



CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA



AUTORE: Lorenzo Marone 
TITOLO: La tentazione di essere felici
PAGINE: 268
CASA EDITRICE: Longanesi
PERCHÉ L'HO LETTO: era giunto il momento ( e l’incastro perfetto nella Challenge!) di leggere questo libro in attesa da troppo tempo
GENERE: narrativa...e che Sig.ra Narrativa!

TRAMA

Cesare Annunziata potrebbe essere definito senza troppi giri di parole un vecchio e cinico rompiscatole. Settantasette anni, vedovo da cinque e con due figli, Cesare è un uomo che ha deciso di fregarsene degli altri e dei molti sogni cui ha chiuso la porta in faccia. Con la vita intrattiene pochi bilanci, perlopiù improntati a una feroce ironia, forse per il timore che non tornino. Una vita che potrebbe scorrere così per la sua china, fino al suo prevedibile e universale esito, tra un bicchiere di vino con Marino, il vecchietto nevrotico del secondo piano, le poche chiacchiere scambiate malvolentieri con Eleonora, la gattara del condominio, e i guizzi di passione carnale con Rossana, la matura infermiera che arrotonda le entrate con attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere. Ma un giorno, nel condominio, arriva la giovane ed enigmatica Emma, sposata a un losco individuo che così poco le somiglia. Cesare capisce subito che in quella coppia c'è qualcosa che non va, e non vorrebbe certo impicciarsi, se non fosse per la muta richiesta d'aiuto negli occhi tristi di Emma... I segreti che Cesare scoprirà sulla sua vicina di casa, ma soprattutto su se stesso, sono la scintillante materia di questo romanzo, capace di disegnare un personaggio in cui convivono, con felice paradosso, il più feroce cinismo e la più profonda umanità.


RECENSIONE

Ebbene sì! Posso affermare con certezza che questo libro è il migliore scritto finora da Lorenzo Marone!
La storia è avvincente, la scrittura accattivante e il protagonista semplicemente favoloso!

Ci troviamo al terzo piano di un condominio nella bella Napoli, abitato tra gli altri dal nostro Cesare, burbero settantasettenne che poi tanto burbero non è, dal suo storico amico Marino, un vecchietto dall’alito marcio e dal cuore d’oro, la gattara Eleonora, che col suo fetore è il terrore del palazzo, e da una nuova coppia appena arrivata, con un triste segreto svelato dagli occhi velati di Emma, la moglie.

“Gli anni, invece, mi hanno insegnato che la salita non è poi così semplice, perché spesso la scalinata è fradicia e i pioli cedono sotto il peso.”

Come dicevo la storia è davvero ben costruita, scorre veloce e coinvolgente pagina dopo pagina, la vicenda è un susseguirsi di scene inaspettate, con un pizzico di sensualità buttata qua e là, tanti odori e tanti sapori che sembrano trasudare dalle pagine e arrivare dritti ai sensi del lettore...sublime...ad eccezione del puzzo della gattara!

“... le case non sono mica tutte uguali, certe si aprono e si chiudono più volte al giorno, altre restano sempre chiuse. Alcune profumano di biancheria pulita e sugo di pomodoro, altre di cartone e umidità. Eppure queste ultime, in genere, sono le più affidabili, rimaste in piedi nonostante tutto, ad attendere qualcuno che torni a prendersene cura.”

 Il modo di scrivere di Marone, poi, è fluido, frizzante, scorrevole, non ti annoia e ti rende proprio difficile abbandonare la lettura.

Si tratta di un libro ambientato su più piani: accanto alla storia attuale del protagonista, troviamo quella di Emma, ma anche diversi tuffi nel passato di Cesare e un forte excursus sui suoi pensieri e i suoi sentimenti di una vita!

“Le persone che fanno felici gli altri meriterebbero gratitudine e rispetto. “

La vicenda che mi ha colpito al cuore, naturalmente, è stata quella di Emma: il suo sguardo è penetrante, la sua caparbietà straziante, il suo sorriso purtroppo una perla rara. Il rapporto che sviluppa con Cesare mi ha scaldato il cuore e convinta che il bene trionfi sempre...anche se non sempre è così: la vita porta a compiere delle scelte che spesso non sono la logica conseguenza che ci si aspetterebbe e non sempre la violenza e la cattiveria si possono estirpare. 

“Purtroppo la vita mi ha insegnato che nessuno può aiutare nessuno. Ci si salva da soli, se si vuole.”

Ho molto amato il personaggio di Cesare: viene presentato come un vecchio burbero, cinico ed egoista, quando in realtà l’ho trovato generoso, coraggioso e dal cuore buono.
La sua sincerità e il suo porre domande inappropriate ma che arrivano dritte al cuore, beh, mi hanno spiazzata, fatta riflettere su quanto spesso facciamo ciò che dobbiamo invece di ciò che ci rende felici e su quanto a volte sarebbe semplice raggiungere la felicità nelle piccole cose.
Mi è piaciuto il modo con cui ha ritrovato il rapporto con i figli, caparbiamente e difficoltosamente con Sveva, la tostissima primogenita, che non smette di rinfacciargli le sue mancanze di una vita nei confronti di tutta la famiglia e spassosamente col secondogenito Dante, un ragazzo che mi ha catturato subito e sempre col sorriso sulle labbra, nonostante il suo timore a confessare al padre alcuno aspetti della sua vita!

Come avrete capito si tratta di un libro che vi consiglio assolutamente, io stessa mi sono pentita di non averlo letto prima: i personaggi, tutti, hanno una storia profonda alle spalle, viene raccontato tanto dolore in queste pagine, ma sempre con una punta di ilarità che lo rende più “digeribile”, ma non per questo più facile da accettare.
Cesare vi entrerà dentro o non lo dimenticherete in fretta e la sensazione di felicità aleggerà nei vostri pensieri e sul vostro viso...buona lettura!

“Ah, no, un ultimo mi piace ce l’ho.
Mi piace chi combatte ogni giorno per essere felice.”

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10
Scrittura: 10
Personaggi: 11
Complessivo: 10 e lode


Simo

giovedì 20 dicembre 2018

Recensione di “Friend Request” di Laura Marshall

Ultima recensione dell’anno, naturalmente con l’acqua 
alla gola...e non solo per il ritardo!!!

Questo libro non vi darà pace fino all’ultima pagina...soprattutto se avete fatto le cattive ai tempi della scuola!!!!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA



AUTORE: Laura Marshall
TITOLO: Friend Request - richiesta di amicizia
PAGINE: 348
CASA EDITRICE: Piemme
PERCHÉ L'HO LETTO: ma naturalmente per riuscire ad incastrare un libro intrigantissimo nella Challenge Tutti ad Hogwarts con le Tre Ciambelle
GENERE: Thriller

TRAMA

 Il mio nome è Louise Williams e oggi ho ricevuto un messaggio diverso dagli altri. «Maria Weston vuole stringere amicizia con te.» Forse è stato proprio questo il problema, fin dall’inizio. Maria Weston voleva diventare mia amica, e io l’ho delusa. Maria Weston vuole stringere amicizia con me. Ma Maria Weston è morta più di venticinque anni fa.
Nessuno è al sicuro quando ha troppi segreti, perché il passato ha la brutta abitudine di tornare sempre a prenderci. E, per Louise, tornare al passato significa anche risolvere i nodi che ingarbugliano ormai da troppi anni il suo cuore. 

Un romanzo dalla lettura compulsiva, che racconta qualcosa che potrebbe succedere a tutti noi: chi non ha paura di ricevere una richiesta di amicizia su Facebook… dalla persona sbagliata?”


RECENSIONE

Ecco un romanzo che mi è piaciuto molto, ma al termine della lettura mi ha lasciato con tanta tristezza, tanto amato in bocca e la sensazione di ingiustizia galoppante, senza contare lo sconcerto che ho provato nello scoprire la verità!

Ma partiamo con ordine. Ambientato nella Londra dei giorni nostri e con i social in primo piano, ci troviamo ad affrontare il ritorno di un fantasma dal passato: una ragazza defunta che chiede l’amicizia su Facebook alla nostra protagonista.

Tutti noi penseremmo ad uno scherzo di pessimo gusto e invece ci ritroviamo a domandarci quanto ci sia di vero dietro a questo nome.

Man mano che la matassa si dipana, ho fatto davvero mille congetture: dalla più ovvia, alla più fantasiosa, alla più improbabile, alla più splendida possibile e devo dire che la scrittrice è stata magistrale a ricreare ambienti cupi, ma soprattutto situazioni e stati d’animo agghiaccianti.

Come avrete dedotto dalle poche righe della trama ci troviamo ad affrontare una storia d’amicizia finita nel peggiore dei modi. Non entrò nei dettagli per non rovinarvi la sorpresa, ma posso senz’altro condividere con voi le sensazioni che mi ha lasciato questa storia di bullismo femminile ai tempi della scuola. Le ragazze possono essere delle vere vipere e nascondere tanto veleno tra i loro denti ed è proprio triste vedere come alcune persone facciano di tutto per farsi accettare e finire nel gruppo “giusto”.

Grazie alla capacità della scrittrice ho potuto immedesimarmi nella protagonista e vivere i pensieri sbagliati, i comportamenti ingiustamente crudeli che ha avuto e sperare nel lieto fine fino all’ultima pagina.

Il finale mi è piaciuto molto anche se ha lasciato un macigno sullo stomaco.

Invito alla lettura tutti e come diceva l’amica che mi ha convinta a leggerlo: se non avete fatto brutte cose a scuola, potete dormire tranquilli! 


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 9
Scrittura: 10
Personaggi: 9
Complessivo: 9+



Simo

Recensione di “Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli” di Chiara Moscardelli

Ciao a tutti, venite venite di corsa con me!!!! Oggi termina la Challenge 2018 delle Tre Ciambelle e io come al solito sto cercando di fare lo sprint finale!
Purtroppo ho letto solo due libri su tre, ma entrambi mi sono piaciuti moltissimo!!!
Iniziamo dal più divertente!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA





AUTORE: Chiara Moscardelli
TITOLO: Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli
PAGINE: 320
CASA EDITRICE: Giunti
PERCHÉ L'HO LETTO: finalmente ho potuto togliere un libro dalla mia TBR e devo dire che ne é valsa proprio la pena!
GENERE: giallo umoristico 

TRAMA

Superati i quaranta un uomo diventa interessante, una donna zitella. Ma Teresa Papavero non se ne cruccia, ha ben altre preoccupazioni.
Dopo avere perso l’ennesimo lavoro in circostanze a dir poco surreali decide di tornare a Strangolagalli, borghetto a sud di Roma nonché suo paese nativo, l’unico posto dove ricominciare in tranquillità. E invece la tanto attesa serata romantica con Paolo, conosciuto su Tinder, finisce nel peggiore dei modi: mentre Teresa è in bagno, il ragazzo si butta dal terrazzo.
Suicidio? O piuttosto, omicidio? Il maresciallo Nicola Lamonica, il primo ad accorrere sul luogo, è abbastanza confuso al riguardo. Non lo è invece Teresa che, dotata di un intuito fuori del comune, capisce alla prima occhiata che qualcosa non va. Il fatto è che non le crede nessuno. Tantomeno Leonardo Serra, l’affascinante quanto arrogante poliziotto arrivato per indagare sulla morte del giovane.
A peggiorare la situazione la misteriosa scomparsa di Monica Tonelli, una delle ospiti del B&B che Teresa ha aperto nella casa paterna con la complicità di Gigia, la sua amica del cuore. Tutto il paese è in subbuglio perché la sparizione della donna viene addirittura annunciata nel famoso programma “Dove sei?” e a indagare sulla Tonelli arriva proprio l’inviato di punta, Corrado Zanni. Per Teresa davvero un periodo impegnativo, coinvolta in indagini dai risvolti inaspettati e perseguitata dalle ombre del passato: la scomparsa della madre e il burrascoso rapporto col padre, il noto psichiatra Giovan Battista Papavero.
E così, tra affascinanti detective, carabinieri di paese, reporter d’assalto e misteriosi sconosciuti, Teresa si trova risucchiata in una girandola di intrighi, in un susseguirsi di imprevedibili colpi di scena. Tanto a Strangolagalli non succede mai niente!


RECENSIONE

Ecco un piccolo gioiello di letteratura: spassoso, ironico, frizzantemente sensuale, intrigante e per nulla scontato! 
Come avrete letto dalla trama, ci troviamo in un paesino nella provincia romana, dove la protagonista Teresa Papavero ritorna dopo una parentesi nella capitale.
Con un nome importante e pesante sul groppone per via della fama del padre, la nostra Teresa è sempre stata considerata la figlia scema del professore, ma in questa avventura a dir poco emozionante riesce a dimostrare tutto il suo valore e a ribaltare completamente le malsane dicerie sul suo conto.
Dotata di un sesto senso davvero particolare (capire le persone al volo), profiler mancata, single a 42 anni, si trova proprio per quest’ultimo motivo ad un appuntamento organizzato su Tinder con un ragazzo che inspiegabilmente si butta (o viene buttato) dal proprio terrazzo durante la “momentanea” assenza della donna.
Da qui parte una storia davvero ben strutturata e coinvolgente che ci accompagnerà in un turbinio di investigazioni, storie di cuore, addirittura riprese televisive (alla “Chi l’ha visto?” per capirci), misteriose scomparse,... il tutto contorniato dal sapore della tipica vita di paese!

L’autrice ha egregiamente costruito diverse storie parallele: l’omicidio, non complicatissimo ma comunque godibile; la scomparsa, improvvisa e accattivante, che mi ha appassionato di più della vicenda principale; i misteri irrisolti del passato, che mi lasciano ben sperare in un proseguio e, la mia parte preferita naturalmente, le vicende di cuore di Teresa, che alle prese con diversi spasimanti non ci annoia per niente!

Il ritmo del romanzo è serrato, con diversi colpi di scena che non ci danno tempo di abbandonare la lettura fino all’ultima pagina!

I personaggi sono ben costruiti e sarà facile affezionarvi a tanti di loro.
Teresa, beh, è assolutamente fantastica: simpaticissima, con un debole per le storie complicate, con un passato difficile e un presente dello stesso tipo, ci abituerà ai suoi metodi un po’ impacciati, alla sua mente brillantissima che aiuterà non poco a smascherare i vari misteri, alla sua forte sensualità che smuoverà i cuori (e non solo!) di un affascinante poliziotto e di un famoso conduttore televisivo.
Gestisce con Gigia, la sua amica di sempre, un b&b molto movimentato grazie ahimè alle vicende di cronaca nera che hanno portato il paese alla ribalta.

Accanto a loro troviamo appunto il bel poliziotto Leonardo Serra, sciupafemmine imperterrito che impegnerà seriamente le deboli difese di Teresa, il maresciallo Lamonica che dopo un inizio burrascoso finirà per affezionarsi come ad una figlia alla donna e naturalmente Corrado Zanni, l’inviato televisivo che porta scompiglio e notorietà al paesello e che si rivelerà un importante tassello del passato della protagonista.

Ho trovato veramente esilaranti e perfetti nel loro ruolo anche i diversi personaggi secondari, che dipingono scenette spassosissime e camei degni di lode: in testa la viziatissima Irma che impegnerà parecchio i maschietti...a fuggire da lei e la signora Marisa che coi suoi manicaretti profumerà le pagine di questo romanzo.

Come vedete questo volume ha veramente tanto da dare. Adatto soprattutto ad un pubblico secondo me femminile, ci farà ridere, riflettere, investigare,...

Non mi resta che aspettare il secondo volume della serie e la vostra opinione in merito...sono certa che non potrà che essere positiva!!!




GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10
Scrittura: 10
Personaggi: 10
Complessivo: 10



Simo

martedì 20 novembre 2018

Recensione di “Gli ultimi passi del Sindacone” di Andrea Vitali

Eccomi ancora tra voi per l’ultima recensione, scritta davvero sul filo del rasoio...spero di non essere troppo frustata!!! 😂😂😂

Era da un po’ che non leggevo di lui...veronche vi mancavano le mie recensioni???

Ecco quindi ciò che penso dell’ultima fatica del mio amato Vitali!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA




AUTORE: Andrea Vitali
TITOLO: Gli ultimi passi del sindacone
PAGINE: 239
CASA EDITRICE: Garzanti
PERCHÉ L'HO LETTO: naturalmente per poterlo incastrare nella Challenge Tutti ad Hogwarts con le tre Ciambelle
GENERE: contemporaneo moooolto ukoristico

TRAMA

Attilio Fumagalli è un uomo pingue, anzi di più, soffre di obesità androide, nel senso che il grasso ce l’ha tutto attorno all’addome. Cinquant’anni, sposato con Ubalda Lamerti, senza figli, esercita in proprio la professione di ragioniere. Per vincere quel senso di vuoto che a volte lo aggredisce, più che per uno slancio ideale, si è dato alla politica nelle file della Democrazia Cristiana e sfruttando il giro della propria clientela è riuscito a farsi eleggere sindaco di Bellano. Per tutti, e per ovvie ragioni, lui è il Sindacone. L’attività istituzionale non lo occupa più di tanto. Oltre al disbrigo delle formalità correnti, riunisce la giunta ogni due mesi, due mesi e mezzo. Ultimamente, però, sotto questo aspetto, il Sindacone sembra aver impresso una svolta. Convoca la giunta ogni dieci giorni, a volte anche ogni settimana. Una voce o due all’ordine del giorno, una mezz’oretta di riunione e ciao. Ma oggi, 22 dicembre 1949, ha superato ogni limite: ha indetto una riunione per la sera della Vigilia di Natale. Per discutere di cosa? Di niente. Per scambiare gli auguri. E a più di uno dei consiglieri che si sono visti recapitare a mano la convocazione è saltata la mosca al naso. Per dirla tutta, al geometra Enea Levore è venuto il preciso sospetto che sotto a quella frenesia si nasconda qualcosa. Ma cosa? Basterebbe chiederlo al vicesindaco Veniero Gattei, se quello non tenesse la bocca rigorosamente cucita.

RECENSIONE

Era da un po’ di tempo che non prendevo in mano un libro di Andrea Vitali e mi sembra di essere piacevolmente tornata a casa, al caldo, nella mia poltrona immaginaria davanti al caminetto a perdermi tra le pagine di un libro divertente, scorrevole e leggero.

Ormai lo sapete cosa penso dello stile di Andrea Vitali: sempre coinvolgente e scorrevole, mai noioso, con inserti umoristici che riescono a strapparti una risata anche quando non ne hai proprio voglia.

E la trama? Sembra banale, leggerina e un po’ sciocca a volte, ma non è mai scontata. I personaggi non fanno mai quello che il lettore pensa e ci si trova così piacevolmente colpiti dall’inventiva dello scrittore.

Anche questa volta ci troviamo in quei di Bellano, precisamente nel periodo natalizio, ma con il racconto che ci riporta indietro di qualche anno ai tempi della guerra, quando venivi marchiato per le compagnie che frequentavi soprattutto se erano all’opposizione del governo. Così incontriamo le sorelle Cesetti che pur avendo caratteri completamente diversi vivranno  delle esistenze simili anche se lontane, il sindacone Attilio Fumagalli che incrocerà la loro strada in maniera del tutto opposta e sorprendente, nonché tutta la giunta a partire dalla piissima maestra Beregini, al novello sposo vicesindaco Gattei e via via tutto quel crogiolo di personaggi secondari ma dai caratteri perfettamente definiti che il Vitali ci ha insegnato ad amare ed apprezzare tanto.

La vicenda di per se è difficile da spiegare senza spoilerare visto il continuo incastro di fatti e storie che in modo più o meno divertente incontriamo.

Non mi resta che come sempre consigliarvene la lettura se amate qualcosa che vi intrighi, non vi annoi e ci faccia  trascorrere qualche ora in totale relax e allegria.


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 8
Scrittura: 10
Personaggi: 8
Complessivo: 9 

Vi aspetto presto!

Simo